Formaggio francese a rischio. La Germania: non mangiatelo. Allerta alimentare per contaminazione microbiologica in Europa: scatta il ritiro del formaggio francese «Cru Gillot Noir»commercializzato anche in Italia. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo.

Formaggio francese a rischio. La Germania: non mangiatelo. Allerta alimentare per contaminazione microbiologica in Europa: scatta il ritiro del formaggio francese «Cru Gillot Noir»commercializzato anche in Italia. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo.

Il comunicato diffuso dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nel formaggio prima del consumo sono state trovate tracce di Escherichia coli, STX 1. Tutti i lotti in commercio avente n° 094 511 possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta del formaggio francese «Cru Gillot Noir» con date di scadenza dal 9 giugno 2017, prodotto dalla Fromagerie Gillot SAS, Le Moulin, 61220 Saint-Hilaire-de-Brioze, Francia. Questo prodotto caseario era stato immesso nel mercato tedesco dalla ditta Ruwish & Zuck gli specialisti di formaggio GmbH & Co.KG Hägenstr. 11 30559 Hannover e commercializzato anche in Italia. L’Escherichia coli è una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell’intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l’uomo), e che sono necessari per la digestione corretta del cibo. La sua presenza nei bacini idrici segnala la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, insieme con gli enterococchi). Il nome deriva dal suo scopritore, il tedesco-austriaco Theodor Escherich. Appartiene al gruppo degli enterobatteri ed è usato comunemente come organismo modello dei batteri in generale. Il numero di cellule di E. coli nelle feci che un umano espelle in un giorno va dai 100 miliardi (1011) ai 10 trilioni (1019). Il genere Escherichia, insieme altri generi (Enterobacter, Klebsiella, Citrobacter, Serratia, ecc.) vengono raggruppati insieme sotto il nome di coliformi. Tecnicamente il «gruppo dei coliformi» comprende batteri aerobi e anaerobi non sporigeni. Nell’ambito del gruppo dei coliformi, Escherichia coli è ampiamente rappresentata ed è in esclusivo rapporto col tratto gastrointestinale dell’uomo e degli animali a sangue caldo, a differenza dei microrganismi appartenenti a diversi generi, tra cui Enterobacter, Klebsiella e Citrobacter (che si caratterizzano per una potenziale capacità di ricrescita una volta pervenuti nell’ambiente).Anche se rappresenta un comune abitante dell’intestino e ha un ruolo fondamentale nel processo digestivo, ci sono situazioni in cui può provocare malattie nell’uomo e negli animali. Alcuni ceppi sono infatti l’agente eziologico di malattie intestinali e extra-intestinali come infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite, setticemia e polmonite. La contaminazione può avvenire da carni infette non adeguatamente cotte, da latte non pastorizzato e formaggi prodotti con tale latte, e da altri alimenti contaminati da feci. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. «Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi francese non coinvolti si possono mangiare con serenità»