BAIANO. I soci della Pro Loco precisano. Ecco il documento ufficiale.

BAIANO. I soci della Pro Loco precisano. Ecco il documento ufficiale.

(Riceviamo e pubblichiamo).  Rasserenare il clima di sfiducia e tensione tra la Pro Loco e l’amministrazione comunale di Baiano, dopo la pubblicazione del manifesto da parte dell’opposizione, è doveroso. A tale scopo non possiamo che ripartire dalla fedele ricostruzione degli ultimi eventi per rendere chiari i nostri comportamenti e sgombrare il campo da eventuali false interpretazioni. Speriamo in tal modo di voltare pagina per iniziare un ciclo positivo di rapporti e collaborazioni.

Il senso del bene comune, l’adesione a valori collettivi, la fiducia reciproca fra cittadini e istituzioni, lavorare per forme concrete di convivenza, sono dai soci della Pro Loco Baiano in merito alle ultime vicende che hanno interessato la nostra associazione. i principi di civiltà per ogni comunità. Le associazioni che vi operano hanno funzione importantissima per favorirli, contribuendo alla crescita culturale e civile. Tra queste, le Pro Loco hanno un valore aggiunto, essendo soggetti istituzionali nati per la promozione e la salvaguardia della storia e identità del territorio. La nostra Pro Loco Baiano, fondata più di trenta anni fa, ne costituisce un brillante esempio con le numerose manifestazioni di cui è protagonista: la Sagra della Nocciola, la Festa di Carnevale, la Passione di Cristo, la Festa del Maio, la Festa della Maggiore età, il 2 giugno, e degli Emigranti, il 3 agosto.  La qualità e quantità di iniziative e progetti (grazie a una straordinaria partecipazione di tanta gente, giovani e meno giovani, tutti generosamente volontari) è riconosciuta non soltanto a Baiano, ma a livello regionale e nazionale. Infatti da almeno un decennio il Servizio Nazionale, attraverso l’UNPLI, ci concede, su nostro progetto, la possibilità di occupare quattro giovani in attività di studio e ricerca per il servizio civile.  Un grande privilegio, se si pensa che è l’unica Pro Loco del mandamento ad avere questo riconoscimento e Baiano intera ne dovrebbe essere orgogliosa. Questa “responsabilità” sociale, rispetto alla formazione e crescita dei ragazzi, è sempre stata ben presente nei nostri programmi. Noi dirigenti della Pro Loco abbiamo profuso grande impegno in questa direzione.  Da qui la felice intuizione del Campus per i giovanissimi, oggi arrivato alla sesta edizione. L’accoglienza, sia dei genitori che dei ragazzi, è stata entusiasta. Abbiamo dimostrato di saper portare nel concreto la nostra idea di comunità coesa, creando luoghi di aggregazione, dove socializzare, crescere insieme e garantire la circolazione di valori positivi e, nello stesso momento, far conoscere storia, identità e costumi di vita di Baiano. Con queste motivazioni, abbiamo ripetutamente chiesto all’Amministrazione comunale una sede adeguata per le nostre attività. Ci fu assegnata una sistemazione nel Circolo dei Combattenti. Ancorché piccola e provvisoria, apprezzammo la disponibilità del sindaco e ci impegnammo per valorizzarla nel modo giusto. I risultati sono venuti. Dopo anni di disorientamento, i ragazzi di Baiano hanno avuto un posto che sentivano proprio, per stare insieme, per giocare, per scambiarsi opinioni, per coltivare amicizie, per non isolarsi limitandosi a smanettare sui rispettivi Smart-phone.  Vedere quella sede quotidianamente frequentata e animata è stato un piacere dell’anima. Un piacere che è durato poco. Un’incomprensibile e ingiusta protesta dello sparuto gruppo di anziani (5/6 persone) che frequenta la sede dei Combattenti ha indotto l’AC a chiederci di abbandonarla. Una protesta con dei tratti di egoismo e di insensibilità che dovevano, a nostro avviso, essere fermamente censurati.  Invece siamo stati costretti ad andar via e spezzare quel meraviglioso progetto di integrazione giovanile che si concretizzava giorno dopo giorno. Un errore gravissimo, che dovrebbe pesare sulla coscienza sia di quegli irresponsabili anziani sia di chi ha accolto positivamente le lamentele. Messi frettolosamente alla porta avremmo potuto, a nostra volta, contestare la decisione o, almeno, esprimere disapprovazione. Ma, in linea col nostro modo di comportarci, educato e rispettoso, abbiamo rilasciato pubbliche e pacifiche dichiarazioni, dichiarandoci in paziente attesa di sviluppi positivi. Non una parola fuori posto, in attesa di ricevere segnali positivi dal sindaco. Che sono arrivati, sotto forma di tre proposte di sedi, tutte nel palazzo comunale, a nostra scelta. Noi abbiamo individuato quella a piano terra, entrando dal portone principale, la più adatta per le nostre attività (questo per chiarire che non abbiamo mai respinto nulla).  Sembrava tutto risolto, ma sono sopraggiunte, ci hanno spiegato, difficoltà tecnico – amministrative che hanno ancora una volta dilatato i tempi per la consegna della sede. Con grande sofferenza non abbiamo potuto ridare una sede ai ragazzi né potuto iniziare i lavori di servizio civile in un posto adeguato, ma, come sempre, non abbiamo eccepito nulla, dimostrandoci tolleranti e comprensivi. Poi, senza alcuna nostra responsabilità, sono cominciate le complicazioni. Con un pubblico manifesto, le forze di opposizione all’attuale amministrazione Montanaro hanno denunciato la mancata concessione della sede ai giovani della Pro Loco. Noi, rispetto a questa pubblica denuncia, abbiamo adottato il comportamento più giusto: fare silenzio. La Pro Loco, infatti, non ha mai, dico mai, interferito con le parti politiche in campo: non può farlo né deve farlo.  Una posizione di distaccato equilibrio, dunque, che, ad un osservatore attento e perspicace, avrebbe dovuto essere giudicata con favore dalla maggioranza. Invece no. Incredibilmente Felice D’Anna riceve la visita del delegato alla cultura Franco Scotto, il quale, a nome del sindaco, gli rivolge una pressante sollecitazione: “la maggioranza vi invita a intervenire pubblicamente contro il manifesto per difendere l’operato dell’amministrazione ed è la condizione per avere la sede”. Una richiesta che ci ha lasciati increduli. Una condizione inaccettabile, un’offesa alla dignità della Pro Loco. Ovviamente il presidente Felice D’Anna, indignato per la temeraria e anomala proposta, ha sentito il dovere di portare la richiesta di Scotto all’assemblea dei soci, che ha l’ha respinta con sdegno, affermando un principio sacrosanto: la concessione della sede è un atto dovuto e non può essere subordinata a condizioni umilianti. L’assemblea ha quindi approvato, all’unanimità, una comunicazione – risposta pubblica, rivolta al Sindaco, nella quale si raccontava la storia recente della Pro Loco evidenziando la scarsa attenzione spesso dimostrata dal sindaco nei loro confronti, fino all’ultima insostenibile pretesa. Un documento che, dal nostro punto di vista, ha un significato chiaro: una orgogliosa difesa della Pro Loco, che poteva (e doveva) essere recepito come base di discussione per aprire un confronto sul merito dei fatti raccontati. Invece la risposta è stata aspra, stridente con la missione di una maggioranza che governa il Paese, quella cioè di essere inclusiva e non esclusiva, di sentire come un dovere il dialogo con le associazioni ed avere a cuore la serenità della comunità. Alcuni componenti della Pro Loco, tra cui Felice D’Anna, sono stati dipinti come politici militanti in servizio permanente contro l’Amministrazione comunale. Accuse fantasiose e destituite di ogni fondamento. Felice D’Anna, profondamente addolorato per l’infamante accusa, si è dimesso per non trascinare la Pro Loco in questa poco nobile contesa e ha convocato una seconda assemblea per relazionare sugli sviluppi. Dopo intenso e appassionato dibattito (nel corso del quale si è avuta anche ufficiosa notizia della delibera comunale di assegnazione della sede alla Pro Loco), è stato deciso di:

  • Respingere le dimissioni di Felice D’Anna
  • Porre termine alla disputa, non replicando alle accuse, peraltro lanciate attraverso canali non istituzionali, che non hanno alcun rapporto con la Pro Loco.
  • Approvare un documento ufficiale nel quale si ripropone, con maggiore chiarezza e convinzione, la correttissima linea seguita in questi anni dalla Pro Loco.
  • Chiedere al sindaco un incontro ufficiale per un chiarimento, condizione necessaria per riaprire un dialogo costruttivo nell’interesse pubblico, nell’ambito del quale prenderemo atto ufficialmente della concessione della sede e delle relative condizioni.

Assemblea dei Soci Pro Loco Baiano