Casa di Cura Malzoni: basta con l’approssimazione al Comune di Avellino.

Casa di Cura Malzoni: basta con l’approssimazione al Comune di Avellino.

“Dopo il teatrino che si è consumato con l’ultimo provvedimento di chiusura, dopo poco ritirato dalla dirigente che l’aveva sottoscritto, sembra proprio che la macchina amministrativa del comune capoluogo sia una nave senza nocchiero” A parlare è il segretario provinciale aggiunto della FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), Raffaele Petrosino, il quale aggiunge: ” Questa organizzazione sindacale non può non condividere lo sfogo dell’A.D. della Casa di Cura Malzoni, Dott. Ianuale, il quale bene ha fatto ad alzare i toni atteso che, nonostante il civico consesso si sia positivamente pronunciato, il 23 Giugno scorso, ad oggi gli uffici preposti non hanno ancora provveduto a formalizzare gli atti autorizzativi per i lavori di ristrutturazione e adeguamento. Vista la delicatezza della questione, soprattutto perché in gioco c’è il futuro del personale della clinica, circa 360 persone, oltre che la sopravvivenza di una struttura sanitaria che eroga prestazioni di indiscutibile livello, c’è da rimanere sgomenti di fronte a tanta paralisi amministrativa. Comprendiamo – aggiunge Petrosino-che le ultime diatribe in seno al parlamentino comunale siano uno spettacolo fonte di distrazione anche per il più zelante e meticoloso dei dirigenti comunali, ma anche a questa O.S. preme ricordare che la data del 30 Ottobre (termine ultimo per conseguire l’accreditamento al SSN) è dietro l’angolo e, ove mai a qualcuno degli interessati ad emettere i suddetti atti autorizzativi sfuggisse la perentorietà del termine, si rammenta che l’altro giocatore della partita è l’ASL Avellino che, una volta effettuati i lavori di cui trattasi, dovrà verificarne la rispondenza ai dettami della D.G.R. Campania n.7301/2001 e s.m.e i. Preso atto di ciò, si comprende come il fattore tempo sia, a questo punto, il fattore preponderante e vogliamo credere che, ad oggi, il mancato rilascio del permesso a costruire sia addebitabile più ad un’astenia determinata dalle bizze di questa strana estate piuttosto che ad una “longa manus” che rema contro il Gruppo Malzoni, i suoi operatori e l’intera provincia di Avellino. Come FIALS ci sentiamo di promuovere l’unità di intenti, tra proprietà e sindacati, affinchè questa sia una battaglia comune e condivisa, senza ostruzionismi e pretesti, con la convinzione che la lotta per la difesa del lavoro e di chi lo crea non ha vessilli e parla un solo linguaggio. Il tutto senza dimenticare – conclude Petrosino – che in un contesto socio economico qual è quello della provincia di Avellino, l’incentivazione e la salvaguardia dell’imprenditoria privata, in qualunque campo essa operi, dovrebbe assurgere a principio generale, costruendo un clima favorevole e di leale collaborazione tra istituzioni, sindacati e operatori economici, affinchè questi ultimi possano radicarsi sul territorio per dare risposte concrete alla perdurante esigenza di lavoro che, drammaticamente, è anche foriera di lutti”.