CONFISCATO L’INTERO PATRIMONIO RICONDUCIBILE AD UN PREGIUDICATO DEDITO ALLE TRUFFE IMMOBILIARI.

CONFISCATO L’INTERO PATRIMONIO RICONDUCIBILE AD UN PREGIUDICATO DEDITO ALLE TRUFFE IMMOBILIARI.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno dato esecuzione al decreto definitivo di confisca di beni, emesso dalla Corte Suprema di Cassazione – Sesta Sezione Penale, nei confronti del pregiudicato PINTORE Lorenzo. Il proposto è soggetto noto alle FF.PP. da molto tempo, tant’è che, sin dal 1968, risulta gravato da condanne per ricettazione, furto, detenzione illegale di armi e rissa, nonché destinatario di ordinanze cautelari per svariate ipotesi delittuose, tra cui associazione di tipo mafioso (1993) e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (2003). L’odierno provvedimento di confisca interviene a conclusione di un iter giudiziario scaturito da complesse indagini, di natura economico-patrimoniale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia ed eseguite, nel corso del 2010, dal Nucleo di Polizia Tributaria/G.I.C.O. di Roma, unitamente allo S.C.I.C.O. ed alla Stazione Navale di Civitavecchia della Guardia di Finanza. L’attività investigativa in parola fondava le sue basi su plurime evidenze investigative, che consentivano di qualificare PINTORE Lorenzo come un soggetto che, nel corso degli ultimi anni, si era specializzato nel settore delle truffe immobiliari. Lo stesso, infatti, nel ruolo di promotore e finanziatore di società operanti nel settore della compravendita immobiliare, formalmente intestate a “prestanome”, era solito ottenere acconti dai promissari acquirenti, salvo poi rendersi irreperibile al momento della stipula dei rogiti. In altre occasioni, aveva provveduto a far lievitare il prezzo di vendita di villini bifamiliari mediante ripetute compravendite fittizie in favore di soggetti di comodo, fino all’ultimo acquirente, il quale provvedeva a richiedere un mutuo che, una volta concesso, non veniva poi rimborsato; in tal caso, alle banche mutuanti non rimaneva che rivalersi sugli immobili, di valore nettamente inferiore al capitale erogato. Le somme così truffate venivano poi utilizzate dal PINTORE per investimenti destinati ad accrescere il patrimonio personale nella disponibilità del medesimo, anche attraverso familiari o prestanome. Proprio tale ingente patrimonio, costituito da immobili, beni mobili, attività commerciali e disponibilità finanziarie, nettamente sproporzionato rispetto alle al reddito dichiarato, è stato oggetto di analitica ricostruzione nel corso delle citate investigazioni economico-finanziarie. I risultati dell’indagine di polizia economico-finanziaria venivano quindi partecipati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e, successivamente, al Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, il quale, condividendo l’impianto accusatorio disponeva il sequestro di: – nr. 23 unità immobiliari, site a Roma, Guidonia Montecelio (RM), Capena (RM), Ladispoli (RM), Cerveteri (RM), Santa Marinella (RM), Tarquinia (VT) – nr. 5 autoveicoli; – nr. 2 società commerciali; – quote societarie di n. 4 persone giuridiche; – rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 18 milioni di euro. Lo stesso Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione ha successivamente disposto la confisca di primo grado dei beni già sottoposti a sequestro e applicato, altresì, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di due anni nei confronti di PINTORE Lorenzo. Oggi, l’ultimo atto della vicenda giudiziaria, con l’apprensione definitiva al patrimonio dello Stato dei beni del PINTORE, definitivamente confiscati.