Lettera aperta al Presidente Berlusconi: “Esiste ancora Forza Italia o è stata inglobata dalla Lega?”

Lettera aperta al Presidente Berlusconi: Esiste ancora Forza Italia o è stata inglobata dalla Lega?

Forza Italia ha sbagliato la compilazione delle liste elettorali sia in Italia che all’estero.

Infatti, analizzandole, ci si rende conto che è stato fatto un gravissimo errore di valutazione da parte di chi era stato incaricato dal Presidente Berlusconi di compilarle nell’interesse del partito.

Partiamo dalla Circoscrizione estero, iniziando  con la  ripartizione Europa,  dove alla Camera dei Deputati per il centrodestra è stato eletto un candidato della Lega, mentre   al Senato   FI è riuscita ad ottenere l’unico seggio nella suddetta ripartizione. Se facciamo un confronto con la passata tornata elettorale del 2013, anche allora FI aveva  portato a casa  solo 1 seggio, con l’on. Picchi, sempre in Europa. Costui  poi, come tanti altri voltagabbana,  è passato alla Lega dove ha ottenuto, in queste elezioni,  l’incarico di coordinare le liste per la Circoscrizione  estero per il suo nuovo partito di appartenenza. E il suo mandato l’ha eseguito nel migliore dei modi, portando complessivamente  a casa, per la prima volta nella Circoscrizione estero , due parlamentari in quota Lega, anche se sperava di conquistarne un altro sempre alla Camera. Comunque tra non molto il Sen. Fantetti, appena eletto con  FI, suo vecchio compagno di avventura da  quando militavano entrambi nel partito di Berlusconi, sarà  pronto a voltare le spalle a chi l’ha votato e passare alla Lega. E così FI in Europa non avrà più  nessun rappresentante.

Tutto ciò  è un vero peccato e un tradimento agli elettori che avrebbero potuto  conseguire un risultato diverso, ma grazie all’incapacità  o alla complicità del Senatore Malan (ex leghista), che ha gestito in prima persona tutta la fase delle candidature, ha consegnato su un piatto d’argento alla Lega la possibilità di avere la meglio sui candidati di FI. Un ulteriore aspetto negativo è la figura del coordinatore-burattino di FI nel mondo, il Sen. Pessina, che non ha avuto nessun ruolo nella scelta dei candidati, è stato praticamente escluso da ogni trattativa. Personalmente, al suo posto, mi sarei dimesso dall’incarico ricoperto, perché non è stato proprio preso in considerazione. L’unico risultato positivo, nella Circoscrizione estero,  FI l’ha conseguito nella ripartizione America del Nord e Centrale, ottenendo due seggi.

Nei collegi italiani è successa la stessa cosa, infatti Ghedini e Tajani, in particolare, che hanno gestito  le candidature metropolitane, su  mandato del Presidente Berlusconi, hanno fatto dei grossolani errori, favorendo i candidati della Lega nei collegi sicuri dell’Italia settentrionale, prendendosi in cambio il Sud e le isole.  Il tutto si è dimostrato un errore, perché i seggi sicuri erano al Nord, ma avendoli ceduti alla Lega,  FI ha dovuto catapultare nell’Italia meridionale molti candidati del Nord, escludendo  gli uscenti. Purtroppo, costoro  non essendo  radicati sul territorio, hanno favorito il M5S che ha vinto  facile  in tutte le regioni del Sud e nelle isole con candidati locali. Ecco il motivo per cui il M5S si è appropriato   del Mezzogiorno d’Italia e dell’Italia insulare, tranne qualche eccezione.

Adesso rimane il rammarico per il centrodestra  di non poter governare l’Italia per pochi voti, ma  gli errori  si pagano a caro prezzo.

Alla Camera dei deputati, per quanto riguarda la Circoscrizione estero/Europa,  si potrebbe parlare di un ricambio generazionale, ma c’è il rischio che i nuovi non sappiano da dove incominciare, in quanto tutti alla prima esperienza e all’oscuro delle problematiche del mondo dell’emigrazione. Comunque facciamoli  lavorare questi volti nuovi, sempre che  ne avranno la possibilità, dato che  ora c’è il rebus della formazione del governo che potrebbe portare anche a nuove elezioni, e poi li giudicheremo.

A parte quest’ultimo aspetto fondamentale per dare all’Italia un governo, rimangono gli errori  commessi all’interno di FI sia  in Italia che all’estero.

La Lega, in poche parole,  ha preso il sopravvento decidendo e mettendo dei veti nelle compilazioni delle liste. Infatti il coordinatore della Svizzera, Gerardo Petta, e quello del Belgio, Salvatore Albelice, tra l’altro figura storica di FI all’estero, sono stati esclusi, dopo che  era stato loro  comunicato dal Sen. Pessina   la presenza in Lista. Questo perché potevano essere un ostacolo al piano della Lega di far eleggere solo dei loro candidati in Europa, all’interno della coalizione di centrodestra. Così, all’ultimo momento, sono stati inseriti in Lista per FI, oltre al Sen. Fantetti, altri due  candidati  residenti nel Regno Unito, Matteo Cerri e Stefania Rulfi,  che facevano parte della strategia del coordinatore inglese  di FI, Ezio Fabiani, in complicità con l’on. Picchi dal quale è stato  istruito nei minimi dettagli, condivisa però  dal Sen. Pessina e dal Sen. Malan.  Di conseguenza Rulfi e Cerri sono stati solo delle pedine  per escludere i  coordinatori di Svizzera e Belgio, ma nello stesso tempo vittime essi stessi di un piano  ben preciso.  In effetti Ezio Fabiani,  secondo copione, una volta ottenuta la conferma della candidatura di Cerri e Rulfi non doveva sostenerli e così è stato se si guardano le poche preferenze ricevute da entrambi. In realtà il coordinatore del Regno Unito ha aiutato, invece,  il candidato della Lega, Simone Billi e Raffaele Fantetti (FI), con i quali è legato da  una lunga amicizia e collaborazione, insieme all’on. Picchi.

Infine qualcosa di simile è successo anche nella ripartizione  Africa, Asia, Oceania e Antartide dove due candidati di FI, Rocco Papapietro (coordinatore della suddetta area)  e Giuseppe Scidone, dopo essere  venuti di persona a presentare l’accettazione della candidatura a Roma  sono stati poi avvertiti telefonicamente il 29.01 2018, cioè l’ultimo giorno  utile per presentare le Liste,  che il partito aveva cambiato idea e candidato improvvisamente altre persone. Un simile comportamento da parte di un partito non porta da nessuna parte, è un   suicidio politico. E alla fine, morale della favola, i due seggi sono stati assegnati al PD.

Ma come si fa ad avallare delle scelte del genere, prendendo  per i fondelli delle persone?

O forse c’è ormai un accordo, all’insaputa di Berlusconi, di far confluire FI nella Lega?

Altrimenti non si comprenderebbe il motivo  di escludere dalle Liste di centrodestra diversi  coordinatori di paesi determinanti.

Probabilmente, dobbiamo farcene una ragione e  pensare che   Forza Italia e Berlusconi siano giunti ormai  al capolinea e  tramite l’on. Toti , il governatore della Liguria molto vicino a Salvini,  e il Sen. Malan (ex leghista) , sia iniziato da tempo il trasloco di FI all’interno della Lega.

Io credo, invece, che FI abbia ancora un ruolo importante nella politica italiana, europea e internazionale, ma sia  necessario un Congresso  in cui i rappresentanti politici del partito sia in Italia che all’estero si riuniscano per individuare  una linea comune per il futuro. È necessario, pertanto, azzerare tutto e individuare una nuova  classe dirigente, perché in queste elezioni sono stati commessi  troppi errori.

Chi vivrà, vedrà.

Maurizio Raviola – Vicepresidente Club Forza Silvio “Svizzera”