MUGNANO del CARDINALE. Il Movimento Animalista si interroga sul locale del comune utilizzato da “Libera Caccia”

MUGNANO del CARDINALE. Il Movimento Animalista si interroga sul locale del comune utilizzato da Libera Caccia

Chi è il rappresentante locale di Libera Caccia? Cos’ha fatto per la comunità locale di tanto rilevante per ottenere il diritto di utilizzare un bene immobile di proprietà del comune di Mugnano del Cardinale? Come lo utilizzeranno? Che progetti hanno? Come mai una sede proprio in località Vallicelle?

Probabilmente stavolta hanno raggiunto (si spera) la consapevolezza che dovranno obbligatoriamente lasciare le “sedute” ed è per questo che forse si sentono liberi di manifestare una particolare posizione governativa, anche se a dire il vero non possiamo negare l’abilità a non averla accuratamente nascosta in tutti questi anni, insieme alla maestria ad accumulare debiti senza fare assolutamente nulla.

Questa è il panorama politico che verrà ereditato dai coraggiosi, nuovi e vecchi, questi ultimi impudenti per altri motivi, che si cimenteranno nella prossima campagna elettorale, non riuscendo minimamente a concepire, nemmeno con la dovuta fantasia, cosa si ritroveranno tra le mani se si pensa che anche la Segreteria abbandona la nave che affonda.

L’ultimo, si spera, colpo di coda dell’Amministrazione uscente, riguarda una serie di decisioni che a breve verranno adottate, ancora una volta nell’assoluto anonimato, accompagnato da un mesto e consuetudinario menefreghismo popolare.

La prima riguarda l’approvazione dei debiti fuori bilancio e si sbagliano coloro che credono che la loro denominazione derivi dal fatto che non hanno necessità di essere inseriti in bilancio. Infatti, la Corte dei Conti ci fa (senza accento) la cortesia di offrire una definizione bella semplice semplice: il debito fuori bilancio è un’obbligazione assunta senza il rispetto delle regole giuridico-contabili proprie degli Enti Locali e la deliberazione consiliare di riconoscimento dei debiti fuori bilancio deve fornire la concreta prova della loro utilità, congiunta all’arricchimento dell’ente.

I due requisiti devono coesistere, cioè il debito fuori bilancio deve essere conseguente a spese effettuate per le funzioni di competenza dell’ente, fatto che ne individua l’utilità e deve esserne derivato all’ente un arricchimento. Sarei davvero curiosa di sapere l’utilità giustificativa che ha condotto l’ente in questione a riempire la voce sotto sui si celano i debiti fuori bilancio.

Nonostante l’obbligo imposto ai comuni, in capo ai quali sussiste un onere perentorio di gestire il randagismo secondo i principi che attengono alla tutela dei randagi e che, pertanto, dovrebbe rientrare nella gestione ordinaria di governo, mostrerei entusiasmo se solo vedessi questo tema tra le voci di indebitamento.

Ma non è così. Basta guardarci intorno per capire che anche in questo settore non si è mossa una foglia secca.

Invece, a fine mandato si è finalmente rivelata l’unica preoccupazione del governo locale (non ho detto Sindaco): la tutela dei cacciatori, affinché questi poveri ometti imbragati di fucili e pistole possano andare a sparare liberamente ovunque, dovunque e comunque, magari anche nei periodi in cui sarebbe assolutamente vietato dalla legge che, si spera, potrà essere un giorno più stringente, ma stavolta sicuri di avere un rifugio tutto per loro, in cui le Autorità avranno un limitato potere di accesso, in quanto libera concessione da parte di un Ente ad un’associazione liberamente e legalmente costituita.

Si perché è in località Vallicelle che verrà concesso un immobile demaniale in favore dell’Associazione Libera Caccia, mica su via Roma o in Piazza Umberto I.

Bisogna essere fortunati nella vita. Ci sono quelli che per la comunità non fanno nulla ma per i quali basta uno schiocco di dita e poi invece ci sono quelli che lavorano sul territorio e per il territorio ai quali viene negata anche una stanza, chissà cosa ne pensa la Consulta delle Associazioni al riguardo.

A proposito di Associazione Libera Caccia, navigando un po’ su internet mi sono imbattuta in una notizia che racconta un evento che si è svolto qualche mese fa a Mercogliano nel quale non ho notato la presenza di personalità rappresentative del comprensorio baianese, presupponendo che nella nostra comunità non vi sia alcun rappresentante dei loro circoli, almeno per il momento. Non mi permetterei mai di contestare un evento commemorativo ma ciò che ha destato la mia curiosità è stata una particolare affermazione contenuta nella dichiarazione fatta dal Presidente del Circolo di Mercogliano che si dichiara, insieme a tutta la comunità venatoria locale, detentore di amore e passione per la natura.

Quindi mi chiedo, amare la natura significa sparare ed uccidere per sport qualsiasi cosa si muova che sia dotato di zampe o di ali? Amare la natura vuol dire che quando i cani non servono per essere sfoggiati o per cacciare, debbano essere rinchiusi in gattabuie microscopiche e lontani da qualsiasi contatto con il mondo esterno per evitare ogni forma di contaminazione che possa alterare il loro senso dell’olfatto?

Cosa vuol dire secondo i cacciatori amare la natura?

Spero che qualche cacciatore della zona certamente più informato di me possa cogliere l’occasione per fare informazione dimostrando la cortesia di rispondere, ma si sa che, oramai, a Mugnano del Cardinale non ci resta altro che sperare.

Movimento Animalista Avellino

Mariagrazia Flammia