MUGNANO DEL CARDINALE. Premio “Galante Colucci”, seconda edizione. All’auditorium della “Camillo Renzi” la cerimonia dei “Mai d’argento”

MUGNANO DEL CARDINALE. Premio “Galante Colucci”, seconda edizione. All’auditorium della “Camillo Renzi” la cerimonia dei “Mai d’argento”

di Gianni Amodeo

Sarà l’Auditorium del plesso della scuola elementare “Camillo Renzi” dell’Istituto comprensivo “Alessandro Manzoni”, la location della cerimonia per il conferimento dei “Mai d’Argento”, le artistiche e originali statuine testimonial del “Premio Galante Colucci”; statuine dal panneggio argentato, il cui modello per l’edizione 2018 è ispirato dalla composizione raffigurante il Castagno, tipico albero dei boschi che formano la bella corona bella corona dei Monti Avella, del Morricone, del Litto, della Selva Paradina e Arciano. Una composizione realizzata da Antonia Festa dell’Ic “Giovanni XXIII” di Baiano, che figura a pieno merito nell’ Albo d’onore premiale della prima edizione della manifestazione ideata ed organizzata dall’Associazione “Maio di Santo Stefano” in sinergia con il  Circolo socio-culturale “L’Incontro”, grazie alla proficua  collaborazione con le Scuole del territorio.

E’ un percorso che vuole costituire e rappresentare al meglio possibile la coesiva e integrata identità sociale che connota l’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, il cui asse centrale è costituito da Avella, l’italica Abella con la sua millenaria storia, coinvolgendo in via prioritaria le giovani e giovanissime generazioni. Una prospettiva d’identità da conoscere- e in cui riconoscersi- che dà valore e senso alla cerimonia di giovedì 22 marzo- alle ore 10,00 – nell’accogliente spazio della “Camillo Renzi”, così come lo scorso anno  furono  espressi compiutamente nell’Auditorium della “Giovanni XXIII” con le significative riflessioni di cultura ecologica sviluppate dai sindaci Domenico Biancardi, Marco Santo Alaia, Nicola Masi, Enrico Montanaro e dai dirigenti scolastici, il professore Salvatore Morriale, le professoresse Luigia Conte e Giuseppina Ambrosino, mentre per l’edizione 2019  la location dei “Mai d’Argento” sarà il plesso della Scuola media di via dei Funari, a Sperone. La cerimonia nell’Auditorium del presidio formativo di via Montevergine prevede la partecipazione delle rappresentanze istituzionali degli Enti locali, dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, della Comunità Montana del Partenio, delle scuole e delle associazioni di volontariato civico del territorio. E sarà coordinata dall’avvocatessa Giusy De Laurentiis.

Il fulcro del Concorso di idee per il “Galante Colucci” è incentrato sul Maio simbolo del bosco e del connesso culto laico che s’intreccia con le festività devozionali in onore dei Santi patroni locali di matrice cristiana che sono loro dedicate nei sei Comuni dell’Unione. Il tema proposto per l’edizione-2018  prospetta appunto il “ Viaggio nella tradizione dei Mai per la valorizzazione e la difesa naturalistica e paesaggistica quale bene comune”; tema da focalizzare con testi di narrativa e poesia, composizioni grafiche e pittoriche, manufatti artistici, docu-film e audiovisivi, saggi giornalistici.

IL  PATRIMONIO NATURALISTICO E PAESAGGISTICO: BENE COMUNE

E’ un invito a rivisitare la tradizione nella sua genuinità popolare e popolaresca, saldandola con la cultura e la pratica della salvaguardia dell’ambiente, dei valori paesaggistici e naturalistici che costituiscono l’alfabeto del territorio e, come tali, patrimonio comune; un alfabeto, che sempre più spesso nel corso degli anni è stato disarticolato. sminuzzato e sfilacciato, tra abusivismo e speculazione edilizia, il saccheggio dei suoli agrari in aree collinari e persino montane destinati alla selvaggia edificabilità, incendi boschivi seriali e via seguendo, ad onta dell’articolo 9 della Carta costituzionale che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Le sezioni del “Galante Colucci”, com’è noto, sono aperte alla partecipazione delle comunità di ragazzi e ragazze che frequentano le Scuole medie del territorio. Ed una sezione speciale è aperta ai cultori della tradizione dei Mai con la correlata filiera dei mestieri e delle attività artigianali che hanno tratto linfa vitale dai patrimoni boschivi e dalle risorse montane, formando la piattaforma della cultura materiale delle comunità per secoli. E’ una sezione che propone importanti e interessanti squarci e profili di docu-film live e con vide-interviste, pervenuti alla commissione giudicante, presieduta dal professore Antonio Rega,  tra cui si segnalano quelli di Pio Stefanelli, Franco Scarpa e del Comitato per la Festa del Maio di Avella. Un capitolo particolare della sezione speciale è dedicato sia  alle pregevoli sculture, intagliando il legno di noce e ciliegio, realizzate con certosina e metodica applicazione da Elia Napolitano, geometra di professione e funzionario dell’ufficio tecnico comunale di Sperone, sia alle composizioni ornamentali e di arredo in cui è specializzato Saverio Sorriento, artista-artigiano della messa in posa di piastrelle e pavimenti; composizioni-capolavoro che plasma e crea con l’utilizzo di frammenti di piastrelle e mattonelle per abbellire pareti e realizzare presepi della tradizione natalizia. E l’opera di pregio di Saverio Sorriento è costituita dalla ri-costruzione in miniatura del Castellofortezza di Avella che fa mostra di sé su una parete della bella abitazione familiare.

DALLE SCULTURE LIGNEE DI ELIA NAPOLITANO ALLA STORIA DI SAVERIO E MICHELE SORRIENTO

Nelle sculture lignee, Elia Napolitano prosegue idealmente la tradizione della falegnameria, in cui si è distinta la famiglia per almeno otto generazioni, a cominciare dal capostipite Luigi Napolitano; una tradizione di lavoro artigianale che proprio a Sperone fa evocare anche la notorietà delle falegnamerie degli Orefice, dei Longobardi, dei Solombrino. Di rilievo, tuttavia, nella vicenda di Saverio Sorriento, provetto artista-artigiano, c’è il culto del lavoro creativo trasmesso al figlio, Michele, che a 21 anni è emigrato in Inghilterra, per stabilirsi a Londra, la metropoli europea della società della globalizzazione. Michele Sorriento, che ha formato famiglia in terra inglese, con la moglie ch’è figlia di genitori emigrati da Avellino, conta ora 43 anni; e, lavorando in proprio e facendo tanta, dura gavetta, è  diventato un operoso e dinamico imprenditore, con una piccola e rinomata azienda a servizio di committenti privati e pubblici. Una bella realtà, per la quale Michele  spesso richiede il supporto e i consigli del papà Saverio, un habitué ormai dei viaggi Oltre Manica, per raggiungere Londra.

Naturalmente, le opere di Elia Napolitano e Saverio Sorriento, in gran parte saranno esposte in rassegna fotografica nella cerimonia del 22 marzo. La visione diretta dei loro manufatti sarà riservata solo a pochi saggi-campione.