BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti-corruzione

BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti corruzione

  OBIETTIVO SUL “GOVERNO” COMUNALE DI CASAMARCIANO,  NEI DOCUMENTATI E QUALIFICATI  INTERVENTI DEL SINDACO ANDREA MANZI E DELL’ASSESSORE FRANCESCO BUONO.  L’ASSOCIAZIONISMO DEGLI ENTI E LE PROGETTUALITA’  PER AREE TERRITORIALI OMOGENEE FUNZIONALI ALLE AUTONOMIE LOCALI E  ALL’L’INTERLOCUZIONE CON L’EUROPA COMUNITARIA. SI’ ALLA CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI, MA SENZA LE ASFISSIE DEL NAPOLICENTRISMO. IL CONVEGNO PROMOSSO E ORGANIZZATO DAL CIRCOLO  “L’INCONTRO” NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA SULLE CONOSCENZE DELLA REALTA’ SOCIALE.

BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti corruzione     “Il bilancio partecipativcostituisce lo strumento, che immette nella realtà delle amministrazioni locali forti e qualificanti elementi di trasparenza sia per la programmazione che per la  gestione e l’attuazione degli obiettivi previsti per il buon governo delle comunità e dei territori. Ma è anche lo strumento, che permette ai cittadini di esercitare i valori della democrazia diretta e responsabile, per concorrere in modo  attivo  ai processi di sviluppo e di crescita civile del contesto comunale, in cui vivono ed operano.  E su questa traccia, il bilancio partecipativo nel  configurarsi quale anti-corpo alla corruzione si delinea come  l’itinerario, che permette ai cittadini di ri-avvicinarsi alla politica, intesa nella più compiuta valenza di significato, quale attività di governo  per il bene comune; un itinerario di ri-appropriazione della funzione più autentica della politica,  che non rincorre demagogie d’occasione né si avvita in sterili, inconcludenti proteste, ma punta ad operare fattivamente per obiettivi generali”.

 BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti corruzione E’- questo- il passaggio, con cui l’avvocato Andrea Manzi ha introdotto l’intervento di presentazione dei profili politici, con cui si connota il bilancio partecipativo, modello di amministrazione largamente diffuso nelle realtà  locali dell’Italia centrale,; modello, che si attua con significativi riscontri da alcuni anni a Casamarciano, il piccolo Comune alle porte di Nola e di cui Manzi è sindaco, alla guida di una compagine consiliare dinamica e propositiva, nella componente di maggioranza come in quella di minoranza. Un’esperienza, tra le poche  in atto nel Sud, su cui a settembre scorso, la rivista internazionale specializzata in materia di Economia e Finanza, Futuri, ha aperto i riflettori dell’interesse con l’articolo di Andrea Gatto; articolo, in cui viene prospettato, con i dovuti parametri di scala, il rapporto tra la realtà di Porto Alegre, la  città brasiliana, che conta  attualmente meno di due milioni di abitanti e  che negli anni ’90, per prima nel mondo,  ha adottato il bilancio partecipativo con importanti e rilevanti esiti positivi- confermati anno dopo anno- e la realtà di Casamarciano, con analoghi ed interessanti riscontri, che denotano un sostanziale “cambiamento culturale dei cittadini” nel rapportarsi all’Ente locale per la “governance” migliore possibile e praticabile del territorio di riferimento. E la “governance” va intesa – e praticata- anche quale complesso di iniziative ed attività, attraverso le quali i cittadini e le associazioni di impegno civico e di profilo volontaristico, in particolare, concorrono ad animare e a far evolvere  la vita  della comunità sui versanti della conoscenza e culturali  come su quelli della promozione della solidarietà.

LA CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI  E LE UNIONI INTERCOMUNALI

 Altro dato di riflessione, Manzi riservava alle ragioni della politica, per la quale gli Enti locali sono sollecitati a realizzare percorsi di associazionismo nei servizi, la cui efficienza, efficacia ed economicità rappresentano la cartina di tornasole delle concrete, buone pratiche amministrative, al cui centro siano i cittadini e le loro istanze, riconducibili all’attuazione degli interessi generali rispetto a quelli particolaristici. Una prospettiva, che per se stessa fa coniugare il ruolo delle Unioni intercomunali e del bilancio partecipativo, che  costituisce l’ importante profilo caratterizzante di democrazia diretta e responsabile.

  E sul punto tematico il “primo cittadino” di Casamarciano  calibrava interessanti elementi di analisi sulla Città metropolitana di Napoli – istituita a gennaio- per il cui varo la navigazione procede…a vista, mentre la competente  Commissione, presieduta dall’on.le Domenico Tuccillo, sindaco di Afragola, è impegnata nell’elaborazione dello Statuto, da approvare a giugno prossimo. Un percorso, che allo stato si è venuto sviluppando con una sequenza di incontri, nella sala “Gaetano Filangieri”  della sede del Tribunale amministrativo regionale, in piazza Municipio, nella città partenopea; incontri  con i sindaci dei 92 Comuni della Città metropolitana, oltre che con i rappresentanti delle parti sociali, del sistema produttivo, delle associazioni e del mondo della cultura dei territori, per approdare ad una bozza condivisa nel rappresentare le istanze dell’intera Città  metropolitana, la cui popolazione supera i tre milioni e mezzo di abitanti.

   Per Manzi il nuovo Ente, che cambia sostanzialmente l’architettura delle Autonomie locali, può assolvere in positivo le funzioni di competenza, ma con il discrimine ben netto e chiaro, in virtù del quale non si determinino le condizioni del “ripetersi”  degli errori del Napolicentrismo,  che sono stati costantemente penalizzanti per le Aree dell’ormai abrogata  provincia, come attestano le vicende emergenziali degli scorsi anni nel settore del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. Gli anti-corpi al Napolicentrismo  invasivo si possono tradurre proprio nelle Unioni intercomunali, calibrate sull’omogeneità sociale e territoriale, rapportate a popolazioni fino a duecentomila abitanti, in grado, per di più, di interloquire con autorevolezza e direttamente con l’ Unione europea, proponendo progettualità coerenti e realizzabili.

   E’ il modello- affermava Manzi– che può permettere di salvaguardare  e  valorizzare le  Autonomie  di governo dei territori, se si realizzano le buone pratiche amministrative. La rivendicazione del ruolo delle Autonomie locali,  tuttavia, non può essere scisso dalla ri-visitazione delle funzioni del sistema-Regione; sistema, che è stato trasformato progressivamente, nel corso dei decenni, alterandone l’originario  ruolo di indirizzo e di programmazione, fino a renderlo sistema non solo di  gestione, ma soprattutto di spesa  spesso incontrollata. E in proposito, con eloquenza massima “parlano” i  dati statistici rappresentativi del disastro economico e finanziario, verificatosi in Campania – dagli anni ’ 70 al primo decennio del Duemila– nel campo della sanità. Un mutamento genetico, con la conseguente somma di poteri reali ed economici concentrati in capo ai “padrinati partitici” di turno nel sistema-Regione, con forte condizionamento verso sindaci e amministratori locali, resi “proconsoli” dei territori. Una situazione, che rischia di accentuarsi ed amplificarsi con il permanere del sistema-Regione, così come si è attuato finora su scala nazionale, e, nello specifico dei territori sotto esame, con l’avvento della Città metropolitana.

BILANCIO PARTECIPATIVO GUIDATO E IL RUOLO DEL COMUNE

  BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti corruzioneSe il sindaco Andrea Manzi prospettava il quadro politico delle scelte fatte in materia di programmazione economica e gestionale dall’amministrazione comunale, di cui è “ primus inter  pares, l’assessore Francesco Buono, giovane  dottore commercialista, con articolate competenze professionali,  delineava i caratteri tecnici e le modalità amministrative di programmazione e attuazione del bilancio partecipativo, della cui adozione per l’Ente di piazza Umberto I si è reso promotore, con il connesso regolamento attuativo. Una presentazione chiara e bene “argomentata”, per evidenziare, che quello adottato a Casamarciano è il modello di bilancio partecipativo “guidato”, che si vale della “Guida illuminata”, secondo gli indirizzi deliberati dell’amministrazione; ed è il modello  distinto da quello della partecipazione integrata, che è correlato all’innovazione dal basso.

  Gli attori coinvolti nel progetto -sottolineava l’assessore- sono il Sindaco e la Giunta, il Consiglio comunale, le Consulte dei quartieri e i cittadini. Quattro “soggettività” impegnate, tenendo presente che il territorio è suddiviso in quattro quartieri, Schiava, Centro storico, Quaranta moggi, Gescal. Spetta al Sindaco e alla Giunta indicare, annualmente, le aree tematiche e l’entità delle risorse da sottoporre alla procedura partecipata; entità che corrisponde, in genere, al 10 %  del budget spendibile per il funzionamento dell’intera macchina amministrativa. Spetta ai cittadini decidere, invece, le priorità d’intervento nell’ambito della procedura partecipata e la verifica dell’attuazione, mentre è compito dell’assessore al bilancio organizzare e gestire il bilancio partecipativo.

   Buono proponeva, poi, i profili delle quattro aree del bilancio partecipativo per il 2015, secondo il deliberato di Giunta del 12 novembre scorso, in ordine alla spesa corrente. Sono le aree identificate dalle   Politiche sociali, dalla Cultura, dalla Qualità urbana e dalle Politiche giovanili. E per i dettagli di cronaca va considerato che per le attività culturali, a Casamarciano  da qualche anno viene organizzato a settembre, con ampia risonanza e crescente  consenso di pubblico, il Festival nazionale del teatro allimprovviso” nella splendida e suggestiva location del complesso architettonico dedicato a Santa Maria in Plesco, mentre per la qualità urbana fin dagli anni ’90  la pratica della raccolta differenziata ha raggiunto livelli, per i quali costantemente la comunità locale si è confermata tra le più virtuose della Campania. Una condizione di “virtuosità”, che sarà potenziata e migliorata, grazie ai finanziamenti per 90 mila euro, erogati a dicembre dalla Provincia; finanziamenti, che permetteranno di rendere più efficiente il Centro ecologico, attivo nel sito di Quaranta moggi, con la dotazione della pesa elettronica dei rifiuti differenziati conferiti e relativa registrazione  sulla carta elettromagnetica, utilizzata dai cittadini; registrazione, a cui si rapporta il calcolo delle tariffe da addebitare agli utenti.

  Informazione, consultazione e monitoraggio- affermava Buono– sono le fasi , attraverso le quali si realizza il processo partecipativo. E il voto dei cittadini dei quartieri è decisivo nella formulazione delle proposte e delle priorità, rispetto alle aree tematiche; proposte priorità, vagliate, ai sensi del regolamento, da Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. I luoghi-simbolo delle consultazioni in assemblea sono l’Istituto scolastico comprensivo, per il Centro storico, l’Arica, per il quartiere Gescal, l’Az

Service per il quartiere Quaranta moggi, e la Sagrestia della Chiesa di San Michele per il quartiere Schiava.

Una volta definito- chiariva l’assessore- il documento del bilancio partecipativo  sarà trasmesso alla Giunta per le verifiche di congruità e rispetto del regolamento, per essere-successuivamente- allegato alla proposta di bilancio di previsione, che la Giunta si appresta a sottoporre all’esame del Consiglio per l’anno in corso.

BUDGET STRIMINZITI PER LE SPESE DEL PERSONALE, LIMITE AL BILANCIO PARTECIPATIVO

 Varie le voci, che hanno scandito il dibattito, arricchendo di contenuti il convegno, promosso ed organizzato dal Circolo socio-culturale de L’Incontro; ed è impossibile darne conto…per ragioni di spazio. Da evidenziare, tuttavia, per lo spessore giuridico, legale e istituzionale le puntualizzazioni prospettate dall’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone, in ordine alla complessa materia dei bilanci degli Enti locali, tra norme statiche e rigide, che la disciplinano, tra cui la vincolante legge di stabilità, che impedisce di spendere anche quando sono disponibili le risorse. Ed è il caso proprio dell’Ente di piazza Luigi Lauro. E’ lo scenario, che suscita…strabismo, in cui s’innesta la fluidità… instabile delle proroghe di governo nazionale per il varo dei bilanci di previsione; varo che spesso coincide con gli ultimi mesi dell’anno di riferimento, quando, invece, si dovrebbe predisporre l’approvazione del bilancio a… consuntivo. E’ l’incertezza… da proroghe, che fa tutt’uno con le  immancabili riduzioni dei trasferimenti delle risorse economiche dall’erario statale agli Enti locali, la cui incidenza e portata sono in genere imprevisti e imprevedibili.

BAIANO. Focus sul Bilancio Partecipativo, strumento di democrazia, trasparenza e anti corruzioneAltro rilievo da segnalare, la “modestia” della generalità dei bilanci dei Comuni, per lo più dislocati nel Sud, che versano in sostanziale dissesto economico e finanziario. Un elemento di riflessione indicato dal professore Angelo Perna, docente di Economia in Istituti statali di istruzione superiore; elemento, per il quale con le inadeguatezze delle politiche sulle entrate, determinata dall’evasione e dall’elusione diffuse dei tributi e tasse comunali, si  combina  l’onerosità per le spese destinate al personale in organico. E’ l’onerosità, che, notoriamente e nella gran parte dei casi supera il cinquanta per cento- ma anche  il 70 o l’80%-  delle entrate, con conseguente ridimensionamento dell’eventuale quota di budget da riservare al bilancio partecipativo. Un’onerosità, che costituisce per se stesso un ostacolo sia alle politiche dei servizi per i cittadini sia, a maggior ragione, per porre in atto il bilancio partecipativo.

 Come dire che il…cane finisce per mordersi la coda, se si vuole puntare sulla qualità della buona amministrazione locale. E, a ben riflettere, questo è  il dato che, in uno con le patologie del clientelismo e l’assistenzialismo praticato dai partiti per decenni, “spiega” la pesante crisi che attanaglia la democrazia locale.

(Si ringrazia il professore Enrico Stago per le foto)