Domenica 29 Maggio, presso il circolo culturale ricreativo “L’incontro” sito a Baiano, nell’ambito “Conversando con gli autori” il professor Antonio Caccavale ha presentato il suo nuovo libro “Nel nome dell’Onnipotente Uno e Trino”.

Domenica 29 Maggio, presso il circolo culturale ricreativo “L’incontro” sito a Baiano, nell’ambito “Conversando con gli autori” il professor Antonio Caccavale ha presentato il suo nuovo libro “Nel nome dell’Onnipotente Uno e Trino”.

Domenica 29 Maggio, presso il circolo culturale ricreativo “L’incontro” sito a Baiano, nell’ambito “Conversando con gli autori” il professor Antonio Caccavale ha presentato il suo nuovo libro “Nel nome dell’Onnipotente Uno e Trino”. Era presente anche Annalisa Alfano con la sua ultima opera: “Distacchi”.  L’incontro è stato coordinato dal professor Giovanni Amodeo e la giovane Maria Laura Conte ha letto alcuni brani tratti dall’opera.

“Nel mese di dicembre del 1859 Costanzo Majo evase dal bagno penale di Castellammare. I numerosi anni di condanna ai ferri che la Gran Corte Criminale gli aveva inflitto quasi tre anni prima, furono interrotti da una fuga esemplare.”  Fuggito “prende il comando di un  temuto sodalizio criminale e compie una serie di scorrerie nell’ Agro Nolano e nella Valle Caudina, dove rapisce Matilde, una donna benestante sposata ad un notaio.”

Di Matilde, figura femminile molto importante all’interno dell’opera e realmente esistita, abbiano poche notizie. Moglie di un notaio, rappresenta la modernità perché convinta del bisogno di combattere l’ordine sociale esistente, diversamente dal marito, uomo moderato e legato alla mentalità dell’epoca”. Matilde è una donna razionale, che vendica la morte del marito attuando una vendetta fredda, ragionata, calcolata.

Il suo rapporto con Costanzo Majo fu alquanto complesso. “Il loro rapporto non era basato sul sentimento d’amore, bensì di riconoscenza perché lei, da giovane, mentre correva su una giumenta, fu disarcionata e Costanzo Majo la soccorse salvandole la vita”.

Le vicende raccontate nel romanzo avvengono tra il Dicembre 1859- anno della fuga di Costanzo Majio- e il Luglio del 1860.

“La vita, le credenze e le speranze della gente comune offrono un interessante spaccato della società di quel tempo. I plebisciti della primavera del 1860 in Emilia Romagna e in Toscana, i disordini di Palermo, l’Atto sovrano di Francesco II, le reazioni delle autorità civili e militari, le posizioni che assumono i liberali democratici, i liberali moderati e i contadini” fungono dal sfondo all’intera opera.

Il professor Antonio Caccavale ha insegnato storia ed italiano nelle scuole secondarie di secondo grado. Appassionato di storia locale, attualmente sta lavorando alla ricostruzione del catasto onciario di Tufino(1746), Risigliano(1753) e Vignola(1754). Dal 1997 al 2001 è stato consigliere comunale. È anche autore di “Tufino e i Tufinesi nella storia”.

Annarita Franzese