Giornata di incontro autogestito tra militanti PD del baianese ed esponenti politici

Giornata di incontro autogestito tra militanti PD del baianese ed esponenti politici

La relazione appena inviata è a nome: Coordinamento Area Democratica del PD del baianese

“ Essere Partito Democratico sul territorio baianese”

“Autoanalisi e progettualità politica”

Domenica 10 settembre 2017

Giornata di incontro autogestito tra militanti PD del baianese ed esponenti politici

BaianoSalone  comunale – ore 17,30

coordina Silvana Acierno e  Michele Pepe

Relazioni dei partecipanti :

Michele Pepe:  Ci ritroviamo, dopo il confronto di stamattina a Mugnano, per il secondo atto del convegno PD di analisi e progettualità politica sul territorio baianese. L’obiettivo è la “Fusione dei comuni” di un territorio già unito geograficamente, ma diviso dai campanilismi. Appartenere a un partito significa sposarne le idee e i programmi e noi lo abbiamo fatto grazie a un percorso che parte da lontano. Io sono legato al Pd e auspico il superamento degli egoismi e delle divisioni, che ho sperimentato e che snaturano la politica. Dobbiamo esprimerci sempre con un “noi” e abolire l’”Io”. Siamo certi che con la Fusione si avranno benefici enormi e potremo valorizzare i grandi vantaggi della nostra posizione (uscita autostradale, vicinanza con i capoluoghi di provincia) e delle specificità, come le nocciole e i salami. La situazione mi ricorda quel vecchio detto popolare: ”teniamo ‘o vacile d’oro e ci buttiamo il sangue dentro”. Chiedo agli onorevoli presenti di darci una mano.

Silvana Acierno: Continuiamo il dibattito iniziato stamani a Mugnano del Cardinale, per porre al centro dell’agenda politica del PD del baianese la necessità di avere un unico progetto di sviluppo amministrativo del territorio, e cioè la “Fusione dei 6 Comuni” in esso esistenti. Abbiamo esposto la mappa aerea del territorio baianese per  dimostrare visivamente e indubitabilmente che siamo un unico paese, una sola comunità di circa 26 mila abitanti. Peraltro abbiamo anche una popolazione molto giovane: il 40% fino a 30 anni. Dobbiamo mettere a punto una strategia per dare un futuro a  questi giovani che non devono andar via;  dobbiamo saper governare i fermenti economici, sociali e culturali presenti e germoglianti,  per offrire migliori servizi ai cittadini, nuove opportunità alle imprese e ai giovani.  Abbiamo concluso stamattina con il sen Enzo De Luca che ci ha incoraggiati: “il PD dovrà essere in grado di unirsi per gestire il territorio”. A noi il compito di parlare a una voce e lottare per la “Fusione dei comuni”.

Giovanni Orefice,consigliere comunale di Sperone: da amministratore sono pregiato di parlare in questo contesto di dirigenti e tesserati del PD, partito dove mi ritrovo da qualche anno. Il Pd è per me un  riferimento importante e grazie a questo ho avuto la possibilità di maturare molte utili esperienze scambiando opinioni con altri amministratori. Ho compreso che unire le forze e costruire una filiera positiva è la missione. Di contro chi si avvale di rendite di posizione e privilegia i personalismi è solo distruttivo. Dobbiamo ragionare in ottica mandamentale e la divisione del collegio è stata una sciagura. De Luca ha chiaramente detto che qualcuno ci ha sfruttati per aggiustare il proprio collegio elettorale. Dobbiamo anche registrare che l’Unione non decolla. Non siamo riusciti a fare un solo appalto per le sei mense scolastiche né a organizzare il servizio unico per polizia municipale.  Peraltro non siamo riusciti neppure ad entrare  nell’Area Vasta di Avellino. Non ci rendiamo conto che siamo troppo piccoli per accedere singolarmente a finanziamenti importanti. O ragioniamo con ottica unitaria o perderemo treni importanti, anche se devo dire che, dopo la divisione del collegio,  la presenza  dell’on.  Manfredi è stata estremamente positiva per Sperone.   Ho apprezzato molto Enrico per il suo impegno per  l’Unione dei comuni del baianese. Ha dimostrato di crederci e occorre continuare. Rivolgo un appello finale al PD: il nostro è un partito che può e deve essere protagonista delle vicende dei sei comuni del mandamento.

Rosita Rastiello, assessore al comune di Baiano: Saluto onorevoli e pubblico presente. Parliamo del PD che è in difficoltà ed ha una ferita aperta: o la saniamo o cadiamo in un abisso. Gli incontri non bastano. Occorre coinvolgere e appassionarsi. Registro il comportamento di Enrico come positivo esempio: ha coinvolto tanti giovani nella lista. Io rilevo, parlando con i cittadini, delusione e rabbia. Manca un partito che si apre e che sa far discutere. Il PD siamo tutti noi, non soltanto i dirigenti ed io ne auspico una sua rinascita.

Luigi Amodeo,consigliere comunale di Sirignano: ho sempre votato centro sinistra ed è stato naturale aderire al PD.  Il segretario PD,Luigi Patierno, mi convinse ad accettare la candidatura contro il sindaco uscente. Io accettai ma sono stato poi abbandonato dal segretario PD che aveva cambiato idea. La motivazione incredibile per uno che fa politica: il PD non può esporsi e deve rimanere neutrale. Io ho ritenuto di essere coerente e ho mantenuto impegno, risultando eletto nella lista di opposizione.  Ora io sono ben lieto di partecipare a questi lungimiranti incontri del Pd dei sei comuni.  Ma sono deluso dai dirigenti e  segretari di alcuni circoli del baianese, come Patierno e Cacace, che disertano le riunioni, dimostrando di non condividere la crescita del Pd e il coordinamento mandamentale.  Il loro contributo sarebbe prezioso e, ritengo,  commettano un grosso errore. L’amministrazione comunale di Sirignano è pessima e ragiona in questo modo: comandiamo noi e non siamo disposti a “spartire” nulla con gli altri comuni. Non si rendono conto o non se ne curano dei danni che arrecano alla comunità per mancanza di coordinamento territoriale. Un esempio: il PIP di Quadrelle confina con zona residenziale  di Sirignano. Quando è scoppiato un incendio in uno dei capannoni, ha provocato seri problemi ai residenti.  E’ mai possibile che non si riesce a concordare una unica zona PIP all’uscita dell’autostrada? E il ragionamento è generale. Ogni comune ha il suo contratto RSU, per la mensa scolastica ecc. Ci si impegna per problemi ”spiccioli”, cose minime di scarso rilievo, senza guardare al territorio nella sua interezza.  Con questi amministratori non c’è nulla da fare. La soluzione è una: gli onorevoli si impegnino a varare una legge che obblighi i comuni a unirsi (Fusione dei comuni), come hanno fatto per i laboratori clinici. E’ l’unica possibilità: non c’è alternativa.

Domenico Capolongo, presidente delcircolo Duns Scoto, di Roccarainola: come Circolo culturale intercomunale dell’area nolana, abbiamo approvato un documento di  valenza  politica con proposte alle amministrazioni dei comuni dell’area nolana e agli onorevoli.

  1. migliorare la selezione e la qualità degli amministratori
  2. ridurre il numero dei comuni
  3. evitare che quello politico diventi un mestiere limitando le consiliature

La tendenza virtuosa ad accorpare i comuni è diffusa in Europa. In Danimarca hanno ridotto i comuni da 1080 a 80. Anche nel territorio Cicciano, Roccarainola, Tufino siamo impegnati i a promuovere l’Unione, ma da noi la battaglia è più difficile: i centri sono distanziati di km. La vostra situazione è favorevolissima. I sei comuni sono già di fatti uniti e il processo dovrebbe essere naturale, sia sotto il profilo storico che economico.  Io vi consiglio anche di promuovere l’idea con comitati, assemblee pubbliche, coinvolgimenti di associazioni e altri partiti.

Franco Sorriento, tesserato di Baiano: per fare politica bisogna anche saper  sfruttare le opportunità, cogliere il momento favorevole per concretizzare idee e progetti. Nel 1975 abbiamo perso una grande occasione: la realizzazione del piano inter comunale, che avrebbe potuto facilitare il processo di unione fin da quegli anni.  Se ne discusse, ma non fu realizzato. Altra occasione persa fu la legge Sullo del 1960 sui piani di fabbricazione e sul regime dei suoli. Oggi dobbiamo lottare per la “Fusione dei comuni”, approfittando delle enormi disponibilità finanziarie che sarebbero finalmente disponibili per un vero cambiamento della nostra terra.

Enrico Montanaro sindaco di BaianoOttima iniziativa questa del PD, in grado di offrirci spunti per il prossimo congresso provinciale. Rilevo una certa tendenza a litigare e nello stesso momento ci si lamenta delle divisioni. Dico subito che non mi appassiona la questione della divisione del collegio elettorale. Il problema  è l’Unione dei Comuni del Baianese. Il grande entusiasmo e soddisfazione per averla portata a termine  tre anni fa è scomparso. Pensavamo, io e Franco Scotto, fosse l’inizio di una bella storia, invece registro inerzia e assoluta mancanza di volontà di ottenere risultati.  Non ho timore a dire che è un fallimento completo.  Non siamo riusciti a trovare accordo per indire gara unica per le sei mense scolastiche e parliamo inutilmente di polizia comunale da tre anni. Ogni sindaco lavora per sé senza tener conto che non possiamo crescere da soli. Rapportarci  con le potenzialità turistiche di Avella o con Mugnano, valorizzare l’uscita autostradale è interesse di tutti.  Una zona PIP unica per i sei comuni è una scelta razionale e obbligata. Mi sono convinto che l’unica strada per crescita e sviluppo  è la “Fusione”. Io mi accorgo che i cittadini del mandamento già vivono come se fossero in una sola comunità. Siamo noi sindaci e amministratori a sbarrare la strada per egoismo e vanità personale.  Non ci sono altre prospettive. Ci stiamo trasformando in un comune dormitorio e dobbiamo invertire la tendenza.  Sfruttiamo la nostra posizione strategica, le nostre eccellenze, anche grazie alle leggi regionali di sostegno all’imprenditoria giovanile (Resto al SUD).  Il PD è l’unico partito vivo in Italia, che parla di politica e ben venga questa iniziativa per la fusione: partire dal  basso per spingere i sindaci è arma efficace.

Lucia D’Ischia, tesserata PD di Baiano: saluto con entusiasmo questa iniziativa di unire il PD del baianese. Solo unendo le forze possiamo allargare il consenso al partito e superare i personalismi e le frizioni tra gruppi. Arrivare alla “Fusione” dei comuni è un obiettivo prioritario, degno del Pd. Anche come comunità parrocchiale, e gruppo di aiuto a chi è in difficoltà, abbiamo deciso di lavorare in stretto contatto con le altre comunità parrocchiali di tutto il territorio.

Antonio Vecchione, tesserato di Baiano, ha ricordato che qualche anno fa, in campo sportivo,  è stata applicato il principio di unire le forze: due società di pallavolo femminile, Baiano  ed Avella,  si sono fuse, dando inizio a uno straordinario periodo di clamorosi successi, fino ad arrivare a disputare campionati e finali nazionali.  E’ questa la dimostrazione che il futuro è di chi riuscirà a programmare attività sportive e ludiche, con strutture e impianti, sempre coinvolgendo l’intero mandamento. E’ un esempio e un monito per gli  amministratori:  avanti con il Comune unico.

On. Luigi Famiglietti:  chiarisco subito che la divisione del collegio elettorale da voi lamentata non è addebitabile  alla commissione parlamentare per l’Italicumdi cui faccio parte. E’ il governo che ha deciso in funzione del numero di abitanti dei vari collegi. Il nostro parere era soltanto consultivo. La “Fusione”  sarebbe una scelta felice, ma al sud, salvo Montoro, non ha avuto successo, nonostante i grandi vantaggi economici che la legge prevede. La legge prevede un aumento del 40% dei trasferimenti ai comuni protagonisti della fusione. Una opportunità colta al centro e al nord Italia, dove molti comuni, anche grandi, si sono fusi (ad esempio Carpi e Campogalliano in Emilia). Per questo motivo stiamo pensando a una legge vincolante per i comuni che sarà certamente varata a breve.  Dovete convincervi che è l’unica strada per crescere, considerando che per accedere a finanziamenti importanti occorrono comunità di almeno 50 mila abitanti.    La vostra è un’area omogenea e se l’Unione non funziona, attivatevi per la “Fusione”. Occorre una mobilitazione dal basso, anche dalle Parrocchie se necessario, che eserciti pressione nei confronti  dei sindaci. A breve un’arma in più: la legge “Resto al Sud” per imprenditoria giovanile, finanziata per oltre 1 miliardo di euro.  Per tornare alla politica, dopo l’occasione persa col referendum, occorre che il Pd ritrovi forza e unità. Brutto spettacolo le divisioni interne e soprattutto le polemiche infinite che sono portate all’esterno. Speriamo nel prossimo congresso.

On. Massimiliano Manfredi:    grazie a tutti voi e a Silvana Acierno, che con la sua passione ci ricorda la bellezza della politica. Il Coordinamento dei Circoli PD del Baianese, oggi al suo esordio, è sacrosanto e necessario, per portare sempre più energie nel partito. Creare un movimento d’opinione per unire i territori del baianeseè l’obiettivo giusto da perseguire per un partito politico come il PD. Parimenti unire i comuni  è un dovere di ogni amministratore PD, se si persegue l’interesse pubblico. Ormai è tempo di capire che i piccoli comuni non sono più in grado di andare avanti e l’Europa ci chiede soggetti in grado di gestire i suoi fondi. Questo vale soprattutto in territori omogenei come il vostro o come, per esempio, ad Ischia. I cinque comuni dell’isola non hanno voluto fondersi e continuano a gestire in assoluta libertà  problemi seri di abusivismo e controllo del territorio: cinque modi diversi di operare e decidere. Tutto è lasciato all’interesse privato ed ecco le sciagure. Bisogna avere il coraggio di andare controvento. Cedere alle richieste personalistiche, diventa una politica al ribasso, che non fa bene al territorio e ai suoi abitanti, e mentre la malavita ha già consorziato i territori, la politica arranca. In conclusione ben vengano le Unioni del Baianese e del Vallo di Lauro, e ancor più la Fusione dei comuni e la politica se ne faccia carico.

On. Rosetta D’Amelio: Sono lieta di essere qui stasera, perché spero che il prossimo sia un congresso vero, sui contenuti, e non sulle faide. E’ importante dare un segnale di concretezza della politica, come delle problematiche di cui si è parlato stasera. E il PD deve farsene carico e portare al Congresso anche il tema delle Unioni dei comuni. Del resto l’Europa, come già ricordato, destina risorse solo a comuni di un determinato numero di abitanti, che possano gestire i grandi progetti dei Bandi Europei x comunità numerose e coese. Approvo la scelta del coordinamento dei Circoli che con i Parlamentari realizzano la vita politica operativa e propositiva e possono presentare proposta di legge regionale per la “Fusione dei Comuni”, come già accaduto per il processo di fusione di Montoro. La regione Campania, di cui mi onoro far parte, sta investendo tanto per i giovani, dai 29 ai 35 anni, per non disperdere la nostra vera ricchezza, il nostro futuro. Ma solo Enti dalle dimensioni adeguate potranno essere partecipi di questo processo di crescita dei territori. Il PD è un grande partito di massa, dalla storia politica e partitica antica, e deve fare coesione per lo sviluppo della nostra regione. Sarò a disposizione per il processo di Unione e Fusione intercomunale.