CALCIO, US AVELLINO. Novellino: “Non vedevo l’ora, Avellino è la mia città, è una scommessa che voglio vincere”.

CALCIO, US AVELLINO. Novellino: Non vedevo lora, Avellino è la mia città, è una scommessa che voglio vincere.

di Lucio Ianniciello

E venne il momento di Walter Novellino, montemaranese doc, guida tecnica che deve tirare dalle secche l’Avellino. Oggi la presentazione presso la sala stampa del Partenio Lombardi. Si chiude la infelice parentesi di Toscano, si volta pagina. Il diktat categorico è quello di fare meglio, riportare i lupi ad una posizione di classifica più consona, soprattutto dando uno sguardo alle batteria di punte di cui possono disporre. Ad aprire la conferenza stampa il dg Massimiliano Taccone, alla presenza del Presidente e amministratore unico  Walter Taccone, del Presidente onorarioCALCIO, US AVELLINO. Novellino: Non vedevo lora, Avellino è la mia città, è una scommessa che voglio vincere. Michele Gubitosa e del ds Enzo De Vito. “Non è stato un naufragio, la verità è che non si sono aperte tutte le chiavi. Si era creato un ambiente ostile già dalla gara di Coppa Italia contro il Bassano. Novellino l’abbiamo scelto per l’esperienza, rapida intesa con lui”. Così esordisce il dg, che glissa sulla ratio del triennale a Toscano e giustamente batte sull’importanza di difendere la cadetteria. Sulle contestazioni: “I tifosi sono padroni, l’unico appunto è per lo striscione esposto sotto casa mia”. Sarà un contratto di sei mesi per Walter Novellino, declinata l’aggiunta dell’opzione. Cesena ha lasciato il segno: “La scelta l’abbiamo presa nel post gara. Adesso ad ognuno le proprie responsabilità, a gennaio le valutazioni”. Ringraziamenti a Toscano e ultima battuta, prettamente tecnica: “Vedere un Avellino senza cattiveria e con problemi in attacco, quando abbiamo la quinta sesta migliore batteria della cadetteria, non va bene”.

Prende la scena Walter Alfredo Novellino, tanta curiosità tra stampa e tifosi. “Io credo soltanto al lavoro. Possiamo uscirne solo con il lavoro”. Concetto tanto sintetico quanto  efficace. Origini non rinnegate dal nuovo tecnico biancoverde, anzi corroborate: “Quando ho sentito Avellino non ho potuto rinunciare, è la mia città, sono di Montemarano, poi i miei genitori decisero di partire in cerca di lavoro. Ricordo da ragazzino quando giocavo dietro le carceri con Pierpaolo Marino, Marzullo, la palestra Colletta. Non vedevo l’ora, è una scommessa che voglio vincere con l’Avellino”. Considerazioni inevitabili sulla squadra: “Ci sono giocatori importanti, basta una vittoria trascinante. Bisogna lavorare sulla testa. Sicuramente ci sono state delle difficoltà ma Toscano è una buona persona. Tatticamente devo parlare con la squadra, ora in questa sede non è importante”. Il contratto è per sei mesi: “Devo conquistarmi la fiducia sul campo”. Infine il tecnico dice: “Ho sempre vinto col 4-4-2, ma posso passare anche ad altri moduli. Devo avere certezze, lavorerò semplice perchè il calcio è un gioco semplice”. Stretta di mano di rito con i Taccone, De Vito, Gubitosa e via verso il campo per il primo allenamento, a porte aperte.