AVELLA. Riceviamo e pubblichiamo. La prima opera della stagione teatrale Biancardi è andata in scena: Allagamento ad Avella!

AVELLA. Riceviamo e  pubblichiamo. La prima opera della stagione teatrale Biancardi è andata in scena: Allagamento ad Avella!

AVELLA. Riceviamo e  pubblichiamo. La prima opera della stagione teatrale Biancardi è andata in scena: Allagamento ad Avella!Dopo gli interventi (mai attuati) di “mitigazione della pericolosità idraulica”, al primo scroscio di pioggia Località Cortabucci, Via Carlo III e soprattutto la Zona Rossa del Purgatorio sono state invase da “fiumare”  pericolosissime che hanno bloccato il traffico cittadino e quello provinciale per diverso tempo. Fiumare abbondanti provenienti da via Carlo III arrivate in località Purgatorio si sono incrociate con fiumare provenienti dalla strada attigua alla Chiesa di San Ciro, causando un ingorgo pericolosissimo che solo per pura fortuna non ha creato danni a cose o persone. Per quanto attiene poi le citate strade, i tombini spruzzavano acqua a flotti con scoperchiatura pericolosa per chi al momento transitava; inoltre il quartiere Cortabucci è stato oggetto di allagamento: in particolare il locale di Parruccheria sito in piazzetta San Romano si e’ allagato  al punto che il  titolare ha dovuto far sgombrare i clienti presenti per evitare che le acque venissero a contatto con le apparecchiature elettriche ed elettroniche necessarie allo svolgimento dell’attività. L’evento atmosferico è durato pochi minuti, quindi è immaginabile che se fosse durato di più (ad esempio mezz’ora) i danni sarebbero stati ingenti e le abitazioni e le persone sarebbero state esposte ad un pericolo marcato. Or dunque, se ci rifacciamo ai proclami del Sindaco e della sua Amministrazione secondo cui tutto va bene (forse in riferimento agli spettacoli teatrali e per le opere relative al Teatro) viene da preoccuparsi nel constatare che le attività necessarie a risolvere i problemi reali a tutela e a salvaguardia della salute pubblica  e del territorio vengono trascurate: a cosa serve avere un’illuminazione del Castello (oltretutto non potendo pagare le bollette energetiche) o dell’Anfiteatro (che tra l’altro non è visibile da nessun punto esterno) se poi praticamente durante un fenomeno atmosferico di lieve entità le strade diventano impraticabili e pericolose?  Piuttosto che raccontare agli avellani le solite costose barzellette, investendo fondi pubblici per opere secondarie, invitiamo il Sindaco e la sua Amministrazione ad impegnarsi veramente per Avella realizzando le necessità impellenti. È facile immaginare che i 250.000 euro spesi per il Teatro e prelevati dai conti del Comune (cioè dalle tasche  dei cittadini) potevano essere utilizzati per la messa a punto della rete fognaria e per la pulizia delle caditoie, nonché per la sistemazione della fogna a cielo aperto sita in  zona Purgatorio, o per qualsiasi altra necessità prioritaria. Speriamo (inutilmente) in un atteggiamento diverso da parte del Primo Cittadino, in modo che si dedichi maggiormente alla concretezza piuttosto che alle iniziative aleatorie, che confondono i cittadini e sono poco utili alla comunità.

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