AVELLA. Trasferimento della Misericordia: lo sfogo del dott. Orazio Corvino

AVELLA. Trasferimento della Misericordia: lo sfogo del dott. Orazio Corvino

AVELLA. Trasferimento della Misericordia: lo sfogo del dott. Orazio CorvinoNel Giugno 1991, dalle  ceneri di una scuola prefabbricata, collocata ad Avella come struttura  d’emergenza poco dopo il sisma, nasce la prima sede di questa neo-associazione  che non era ancora un’affiliata Misericordia, ma che aveva tutte le carte in  regola per diventarlo da lì a poco (nella foto la sua inaugurazione). Man mano che è passato il  tempo la Misericordia è cresciuta, i volontari si sono specializzati e in pochi  anni la confraternita ha potuto vedere nel suo organico persone altamente  qualificate e tecnologie in continua evoluzione. Come oramai tutti sanno “la Misericordia” di Avella dovrà spostarsi con la sua sede operativa che attualmente è ubicata presso la piazzetta San Pietro per essere collocato per decisione del primo cittadino avellano presso gli attuali locali occupati, ancora per breve tempo, dalla Polizia Municipale Avellana che è si trova presso il vecchio palazzo comunale di piazza Municipio. Una dislocazione che al Presidente della struttura avellana non convince molto e non va a genio, infatti afferma: “Non so come posso organizzare  una struttura in pochi metri quadrati, saranno infatti una quarantina i metri messi a disposizione, tenuto conto di tutte le attrezzature che una Misericordia come la nostra ha, di circa quindi operatori, per non parlare delle ambulanze e degli autocarri che possediamo”. La struttura attualmente in possesso della Misericordia avellana dovrà essere smantellata per fare spazio al parcheggio a pagamento di prossima istituzione ad Avella, infatti come afferma il presidente Orazio Corvino: “Nel contratto con la società che dovrà gestire il parcheggio a pagamento ad Avella è infatti previsto anche lo spazio che oggi noi occupiamo. Sono trent’anni che svolgiamo questo servizio e mai ci hanno fattivamente aiutato, abbiamo sempre  avuto difficoltà nello svolgere la nostra opera di volontariato” Dalle parole  e delusione della decisione presa si intravede e percepisce anche la possibilità che la struttura operativa trovi una nuova collacazione in altri comuni, a quanto sembra c’è già qualche sindaco che si è fatto avanti.