I CARABINIERI DI MONTELLA ARRESTANO TRE PREGIUDICATI A CAPACCIO – RECUPERATI MEZZI D’OPERA RUBATI PER 800 MILA EURO

I CARABINIERI DI MONTELLA ARRESTANO TRE PREGIUDICATI A CAPACCIO   RECUPERATI MEZZI D’OPERA RUBATI PER 800 MILA EURO

Articolata attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di Montella che, nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Avellino, mantengono alta l’attenzione ai rischi di furti, sgominando un’incallita ed organizzata banda specializzata in furti di mezzi pesanti e macchine operatrici. Lo scorso 12 febbraio, a Montella, era stato messo a segno un duro colpo ai danni di imprenditore locale a cui erano stati rubati un camion, un carrellone ed un escavatore dal valore complessivo di circa 100 mila euro. Da quel momento serrato ed ininterrotto era stato il lavoro dei Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Montella.

Nessun elemento e nessuna pista erano stati trascurati, fino ad arrivare a Capaccio, dove questa mattina è stato individuato un capannone dove i Carabinieri di Montella hanno avuto la certezza che all’interno vi fosse proprio l’escavatore rubato a Montella. Supportati anche dall’Arma di Capaccio, a seguito dell’irruzione nel capannone, i militari rinvenivano sia il carrellone che l’escavatore di proprietà dell’imprenditore montellese nonché un autocarro ribaltabile, un altro escavatore, un carrellone e diversi parti di camion, il tutto asportato in provincia di Potenza lo scorso mese di gennaio. Quanto rinvenuto veniva restituito ai legittimi proprietari ad eccezione di vari pezzi di autocarri per cui sono tuttora in corso accertamenti per stabilire l’eventuale illecita provenienza.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri di Montella ha permesso di rinvenire i mezzi pesanti che erano pronti per essere “piazzati”, già riverniciati e ripunzonati. Tre i pregiudicati responsabili, due di Mercato San Severino ed uno di Capaccio, che sono stati arrestati in flagranza di reato per “riciclaggio”, e tradotti presso la casa circondariale di Salerno Fuorni. Si continua ad indagare, ora, per identificare ulteriori complici.