Casamarciano: la chiesa di Santa Maria del Plesco riaperta ai visitatori

Casamarciano: la chiesa di Santa Maria del Plesco riaperta ai visitatori

CASAMARCIANO- La chiesa di Santa Maria del Plesco riapre ai visitatori. Dopo la riconsegna ai
cittadini lo scorso 14 luglio, in occasione della presentazione della VII edizione del festival
nazionale del teatro “Scenari Casamarciano”, il gioiello di architettura religiosa torna a vivere e
diventa meta per il turismo in area nolana. Sabato un primo gruppo di visitatori provenienti da Cava
de’ Tirreni ha potuto ammirare il prezioso elemento del patrimonio culturale e artistico locale, un
edificio restituito alla collettività dopo 50 anni di oblio e incuria. Annessa al monastero fondato
nell’anno Mille e rifatta nel 1500 su disegno di Domenico Fontana, poi restaurata nel 1700, la
chiesa era ricca di marmi, stucchi e dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati al museo di
Capodimonte, con un prezioso coro settecentesco. Per un periodo lunghissimo ha subito continue
spoliazioni ma la bellezza dell’interno con la sua unica navata circondata da una architettura
suggestiva è intatta. Oggi, grazie ad un accordo di comodato d’uso della durata di 99 anni,
l’amministrazione comunale l’ha riaperta affinché possa divenire una tappa nel percorso delle
bellezze del Nolano e, in futuro, centro per lo sviluppo culturale della zona. La prima riapertura
ufficiale è stata possibile anche grazie all’associazione “Sentieri e Cultura” che l’ha inserita
nell’itinerario di riscoperta di alcuni luoghi simbolo del territorio e con il supporto del gruppo
archeologico Oreale e della Proloco Hyria.
“Un primo importante passo per ritornare a rivivere in pieno e per sempre quella che è ormai
diventata il simbolo di Casamarciano- dichiara l’assessore alla Cultura Carmela De Stefano- La
chiesa di Santa Maria del Plesco deve rivivere e diventare la base di un progetto culturale dell’intero
Nolano. Siamo felici che ora sia accessibile da parte dei turisti che potranno conoscere un pezzo
unico ed importante della nostra storia”.