Cronobacter sakazakii in campioni di latte in polvere.

Cronobacter sakazakii in campioni di latte in polvere.

Danone Dumex, filiale cinese di Danone,  richiama in via precauzione latte per bambini Dumex Mamil Gold venduto anche on-line. Rischio microbiologico.

Altro scandalo del latte in polvere contaminato. L’Autorità alimentare e veterinaria di Singapore (AVA), oggi (20 agosto) ha ordinato il richiamo della formula del latte materno Dumex Mamil Gold – Fase 1 dopo aver rilevato i batteri Cronobacter sakazakii, in due barattoli campionati del lotto di latte in polvere. Il latte  interessato è stato prodotto nello stabilimento malese e le confezioni in barattolo hanno il numero di lotto 09117R1 con data di scadenza 11 settembre 2019. Cronobacter sakazakii, precedentemente noto come Enterobacter sakazakii, è un batterio che, soprattutto in lattanti con meno di due mesi di vita o prematuri, può provocare infezioni invasive come salmonellosi, enterocolite necrotizzante, meningite e sepsi. Danone Dumex, ha avvisato le aziende che hanno acquistato i prodotti contaminati e lunedì mattina, ha annunciato pubblicamente l’esistenza del problema. La notizia ha provocato subito molte preoccupazioni in Asia. In Cina, infatti, il problema è particolarmente sentito dopo che nel 2008 sei bambini morirono intossicati e 300 mila si ammalarono per aver ingerito latte in polvere contaminato con melammina, un composto chimico che può essere usato per simulare la concentrazione di proteine. Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte, lo “Sportello dei Diritti” nella persona del presidente Giovanni D’Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda per ora solo l’Asia anche se Danone è un’industria alimentare francese presente in 120 paesi, uno dei maggiori esportatori di prodotti caseari nel mondo, presente a Singapore con la filiale cinese Dumex. Tuttavia tali prodotti sono stati venduti anche on-line (es. Amazon, Alibaba ecc…) e pertanto, si invitano i consumatori in caso li avessero acquistati di non consumarli.