ARIANO IRPINO. LE PRIORITÀ NEI PRIMI CENTO GIORNI DI MARCO LA CARITÀ.

ARIANO IRPINO. LE PRIORITÀ NEI PRIMI CENTO GIORNI DI MARCO LA CARITÀ.

«Domenica 4 e lunedì 5 ottobre il futuro di Ariano Irpino dipende solo a voi. Noi abbiamo una visione chiara su quella che sarà la nostra città dal 6 ottobre». Marco La Carità, candidato sindaco per il Comune di Ariano Irpino, elenca quelle che saranno le priorità della sua amministrazione in caso di vittoria al ballottaggio nei primi 100 giorni.

«Ci dedicheremo senza riserve alla risoluzione definitiva del disagio infrastrutturale alla contrada Creta, attuando e mettendo in campo ogni tipo di soluzione e provvedimento – spiega La Carità – Restituiremo un degno decoro urbano alla città con il ripristino della segnaletica, il potenziamento della pubblica illuminazione, il ripristino e la creazione dei marciapiedi e la pulizia di strade muri e scarpate. Lavoreremo al rilancio urbano e commerciale nel centro storico. Sbloccheremo i cantieri e ne avvieremo di nuovi, per permettere alla manodopera arianese di ricominciare a lavorare. Metteremo in atto il miglioramento infrastrutturale e la realizzazione di nuove strade nelle contrade.
Ridaremo degna importanza e riporteremo al suo effettivo e antico splendore la Villa comunale ed il Castello che sono il fiore all’occhiello di Ariano. Ristruttureremo e restituiremo ai più piccoli il loro spazio e i loro giochi nella villa comunale.
Metteremo mano senza riserve e definitivamente ai parcheggi di Calvario, Rione Valle e Donato Anzani. Istituiremo uno sportello che si occuperà esclusivamente del reperimento di fondi per le aziende e per l’agricoltura. Promuoveremo e incoraggeremo investimenti nella nostra capiente area PIP. Valorizzeremo le peculiarità agricole e artigianali della nostra terra. Struttureremo un organo per la promozione ed organizzazione delle attività sociali e curative, per le classi deboli e per gli anziani della nostra città.

Vi parlo – conclude Marco La Carità – di proposte concrete, attuabili da subito. Lascio agli altri il brivido del godimento della polemica e delle offese. Ora dipende solo dagli elettori».