BAGNOLI, UNA MOSTRA PER RICORDARE IL SISMA DEL 1980

BAGNOLI, UNA MOSTRA PER RICORDARE IL SISMA DEL 1980

Una mostra d’arte per il 38esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia. E’ l’iniziativa voluta da Stefano Volpe e patrocinata dal  Comune di Bagnoli Irpino, da sabato 24 novembre  fino al 2 dicembre, nel Castello Cavaniglia

In esposizione le opere di sette artisti contemporanei che riproporranno il dramma del 23 novembre 1980, la sofferenze delle comunità coinvolte, i momenti dell’emergenza e della solidarietà, con lo sguardo rivolto al presente e al futuro. Espongono Matteo Bagolin, Rachele Branca, Guglielmo Mattei, Camilla Mazzella, Alessandro Petriello, Generoso Vella e Stefano Volpe.

Un’occasione importante, per riflettere su una data che ha sconvolto le vite e le coscienze degli Irpini segnando in modo indelebile la nostra provincia, il patrimonio architettonico e urbano e l’identità storica. Da quella catastrofe, l’Irpinia si è ripresa, forse non del tutto, con gran coraggio, fatica e forza d’animo, dimostrandosi un popolo unito e pronto a reagire con un’immediata esigenza di rinascita culturale, economica e sociale e uno spirito di condivisione e di collaborazione tra individui.

La mostra si propone di guardarsi attorno e capire se, a quasi quarant’anni, siamo stati capaci di rielaborare quel lutto e quali immagini di quella tragedia sono diventate un residuo della memoria collettiva.

La cerimonia d’inaugurazione è prevista sabato 24 novembre alle ore 16.00, nel castello Cavaniglia,  alla presenza del sindaco Avv. Teresa Anna Di Capua, dell’assessore alla cultura Maria Varricchio e della critica d’arte Maria Rosaria Di Virgilio . Modera la giornalista Antonella Russoniello.   L’ingresso è libero.

I partecipanti

Matteo Bagolin

Classe ’85, veneziano di terraferma, ceramista da un settennio, formatosi grazie agli insegnamenti dei Maestri Francesco Stefan, Andrea Sola e Shogoro Nomura.

Ha il proprio laboratorio presso Forte Carpenedo (VE).

La sua produzione è dominata dai temi della fragilità e dell’indefinitezza.

I principi guida del suo metodo si basano su una grande ricerca degli smalti che vanno a comporre le superfici per sovrapposizione, e su produzioni in serie che reagiscono l’una con l’altra aprendo un dialogo con l’intero corpus.

Ha partecipato a collettive nel Nord Italia (Bologna, Milano, Venezia, Padova), in Olanda e in Giappone.

Maria Rachele Branca

Classe 1965, è scultrice e ceramista. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha partecipato a numerose esposizioni collettive, e vanta svariate opere in collezione permanente (in provincia di Avellino, di Roma, di Ancona). Il suo studio è a Bagnoli Irpino (AV).

Guglielmo Mattei

Romano classe 1988, dopo il dottorato di ricerca in Letteratura Latina nel 2017 presso l’Università di Roma Tre, è diventato professore di ruolo di Italiano, Greco e Latino al Liceo classico. Collabora altresì con la casa editrice ‘Dante Alighieri’.

La pittura è la sua più antica e grande passione, fin da quando conobbe l’arte con il nonno e il papà. Allievo del maestro Elio Mazzella, a partire dal 2014 ha esposto in numerose mostre personali (a Napoli e a Roma) o collettive; tra queste, ricordiamo alcune rassegne al PAN e a Castel dell’Ovo di Napoli, nello storico Palazzo di Paolo V a Benevento, alla Galleria ‘Vittoria’ di Roma in occasione della ‘Rome Art Week 2018’.

Nell’aprile 2018 è tra i vincitori della prima edizione del “Rospigliosi Art Prize” di Zagarolo (RM), categoria “Under 30”. A novembre dello stesso anno è stato selezionato per la XXX Edizione del prestigioso Porticato Gaetano (Gaeta, Pinacoteca comunale).

Camilla Mazzella

Figlia del maestro Elio Mazzella, è laureata in Studi storico-artistici.

La pittura la accompagna nell’approccio alla sua principale materia d’indagine, la storia dell’arte contemporanea, in cui mi si sta specializzando presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha esposto in personali e collettive sia a Roma che a Napoli. Selezionata per la XXX Edizione del Porticato Gaetano (Gaeta, Pinacoteca comunale).

Alessandro Petriello

Alessandro Petriello è un fotografo svizzero-italiano, nato a Zurigo, nel 1986. Cresciuto in Italia. Nel 2005, si trasferisce in Svizzera, dove studia arti visive all’HSLU (Hochschule der Künste) di Lucerna. Nel 2013 torna in Italia e frequenta la “Scuola Romana di Fotografia e Cinema” a Roma, dove studia reportage e fotografia documentaria. Si occupa principalmente di fotografia analogica in bianco e nero, con l’utilizzo di diversi formati, dal classico 35mm al banco ottico. Le sue opere sono state esposte sia in Italia e all’estero, e pubblicato su numerose piattaforme e riviste online.

Generoso Vella

Generoso Vella è nato ad Avellino il 9 febbraio 1986 e dal 2001 si dedica alle arti visive e alla scrittura giornalistica. Ha esposto a Firenze, Genova, Caserta, Benevento, Salerno, Miglierina (CZ), Taverna (CZ), Massalubrense (NA), Pimonte (NA), Roccella Jonica (RC), Siderno (RC), Fisciano (SA), Giffoni (SA), Napoli, Roccascalegna (CH), Santa Maria di Sala (VE), ecc.

La casa editrice Franco Angeli ha pubblicato una sua opera in copertina al volume “Nobiltà e miserie di Clio, Gli abusi della storia contemporanea” scritto dal Professore universitario Guido Panico.

Nell’agosto 2012, una sua tela è stata scelta per omaggiare il cantante Peppe Barra in concerto ad Avellino. Nel 2013 ha curato all’Università di Salerno, la mostra di sensibilizzazione sulla ludopatia “Arte da gioco” replicata nel 2015 al Museo Irpino/ Carcere borbonico di Avellino. Nel 2014 ha organizzato ad Avellino la prima mostra d’arte giovanile tenutasi nelle vetrine dei negozi di via Nappi, nel centro storico di Avellino. Nell’ottobre 2015 ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna presso l’Università degli studi “Federico II” di Napoli con una tesi sul pittore e scrittore Andrea De Chirico in arte Alberto Savinio. Nel 2016 la personale nel “Maggio dei Monumenti” al Palazzo Vescovile di Avellino. Nel 2017 diventa presidente dell’associazione culturale “Nel segno dell’arte”. Recentemente scrive su quotidiani online e collabora con enti pubblici e privati organizzando mostre ed iniziative culturali. Inoltre, dirige da tre anni un laboratorio di integrazione e di educazione all’arte per diversamente abili.

Stefano Volpe

Architetto, si dedica per passione per la scultura. Originario di Montella, si trasferisce a Roma per studio nel 2007 e si laurea alla Sapienza nel 2014. Da sempre interessato all’arte e all’artigianato, forse anche per l’eredità del nonno falegname e scultore del legno, cerca di coniugare questa passione con la sua professione, facendo proprio l’insegnamento di uno dei maestri dell’architettura del ‘900, Gio Ponti, che ammoniva: L’architetto […] impari le cose fatte con le mani. Nulla che non sia prima nelle mani.

Ha recentemente partecipato con le sue opere alle collettive “ANIMALIA” a Roma, “9” Rosso” a Castelgandolfo e “VentiperVenti – San Gennaro Expo” a Napoli.