TERREMOTO. Ecco cosa sta accadendo a San Leucio.

TERREMOTO. Ecco cosa sta accadendo a San Leucio.

La terra continua a tremare in provincia di Benevento e in particolare a San Leucio del Sannio. Lo sciame sismico imperversasulla località beneventana a partire dalla mattinata di Lunedì 16 Dicembre 2019. L’ultima attività sismica risale a Martedì 17 Dicembre 2019 con un evento di magnitudo 2.7 M alle ore 14.02.

I maggiori terremoti storici localizzati entro i confini provinciali hanno tutti avuto origine nei settori della catena appenninica settentrionale e orientale della provincia stessa, arrivando a toccare anche magnitudo superiori a 7 Mw (5 Giugno 1668).

Gli eventi sopracitati sono, come riscontrabile dalle fonti INGV, episodici ed isolati nel corso della storia.    L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) nelle scorse ore ha emesso un comunicato ufficiale per fare il punto su quanto accaduto negli ultimi giorni. Segue:

“Negli ultimi due giorni si è riattivata la sequenza sismica in provincia di Benevento iniziata il 21 novembre scorso con una serie di terremoti di magnitudo medio-bassa (magnitudo massima pari a 3.2 il 25 novembre alle ore 11:27) localizzati in un’area ad una decina di chilometri a sud della città capoluogo al confine con la provincia di Avellino.  L’area epicentrale è ubicata tra i comuni di San Leucio del Sannio, Ceppaloni e Apollosa, tutti in provincia di Benevento”.

“In particolare nella giornata di ieri, 16 dicembre, sono stati localizzati con le stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV nell’area circa 27 terremoti di magnitudo maggiore rispetto a quelle degli eventi di novembre. Cinque di questi eventi hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9 e sono avvenuti nella mattinata in un breve intervallo di tempo: i primi 4 in meno di un’ora (tra le 9 e le 10 della mattina) ed il quinto, alle ore 11:36, è stato il terremoto di magnitudo più alta, Mw 3.9”.

“Gli effetti mostrati – spiega ancora Ingv – evidenziano risentimenti fino al V grado della scala MCS (Scala Mercalli,Cancani, Sieberg), in particolare nel Beneventano”.

“Come abbiamo riportato nel post del 25 novembre scorso relativo alla sequenza sismica nel beneventano, l’area interessata da questa sequenza – continua la nota – si colloca in una zona a pericolosità sismica da alta a molto alta, nonostante, nel corso dell’ultimo millennio, non risultino eventi sismici epicentrali particolarmente rilevanti”.

Miriam Petraglia