A scuola di olio evo, parte il progetto per i futuri chef Campani

A scuola di olio evo, parte il progetto per i futuri chef Campani

Al via il progetto informativo e didattico “A scuola di Olio Evo”, pensato e organizzato da Aprol e Coldiretti Campania, dedicato alla formazione dei futuri chef negli Istituti Alberghieri della regione. Sei gli istituti partecipanti, nell’ordine: il Marconi di Vairano Patenora in provincia di Caserta, il Cavalcanti di Napoli, il Cappello di Piedimonte Matese (Ce), l’Istituto Le Streghe di Benevento, il Manlio Rossi Doria di Avellino e il Ferrari di Battipaglia, in provincia di Salerno. Questa mattina ha avuto inizio la tre giorni dedicata all’Istituto Marconi, sotto la guida di Maria Luisa Ambrosino, capo panel della Camera di Commercio di Napoli. Nell’ultima giornata gli studenti si cimenteranno in una gara di cucina con abbinamento di oli extravergine della Campania. I vincitori concorreranno alla finale regionale.

L’iniziativa nasce dal protocollo d’intesa tra Coldiretti Campania e Ufficio Scolastico Regionale per favorire il confronto con il territorio. Il progetto parte a fine gennaio 2019 con l’obiettivo di proseguire negli anni stabilmente, non solo sull’olio ma su tutte le eccellenze agroalimentari regionali. È paradossale – spiegano Aprol e Coldiretti Campania – che in una regione con 64 varietà di olive si abbia una scarsa conoscenza del ciclo di vita dell’olio. Se pensiamo che tutta la Spagna ha meno di un terzo delle nostre cultivar, si comprende bene quanto sia importante raccontare e difendere la biodiversità produttiva della nostra regione. La Campania possiede oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica e cinque Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia – Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche. Il percorso di formazione si concentrerà non solo sulle proprietà nutraceutiche dell’extravergine, ma anche sulle tecniche di produzione e di conservazione dell’olio. Spesso quest’ultimo aspetto è sottovalutato, con la conseguenza di danneggiare anche oli di alta qualità. Per questo motivo abbiamo deciso di rivolgerci ai ragazzi che si stanno formando per diventare chef e operatori turistici. Saranno loro i primi ambasciatori del made in Italy e del made in Campania.

La sfida del nostro tempo – concludono Aprol e Coldiretti Campania – è rispondere alle esigenze di conoscenza del consumatore. Oggi c’è un’attenzione diffusa e forte nei confronti dell’alimentazione, sia in termini salutistici che qualitativi. Grazie all’azione culturale svolta da Coldiretti, in particolare con Campagna Amica, è cambiata la percezione nei confronti dell’agroalimentare. Al consumatore parliamo di cibo, non solo di agricoltura, perché è nella scoperta del cibo che si arriva a capire la fatica di un’agricoltura sana e sostenibile. L’olio extravergine è l’alimento più utilizzato fin dai primi mesi e per tutto il corso della vita. La Food and Drug Administration americana lo ha definito di recente come un vero e proprio farmaco per il benessere, mentre spesso si finisce per definirlo solo un condimento. Occorre lavorare in questa direzione partendo anzitutto dalle scuole.