Ad ALDO MASULLO, la cittadinanza onoraria di Napoli

Ad ALDO MASULLO, la cittadinanza onoraria di Napoli

di Gianni Amodeo

Una voce convincente e una scrittura agile per l’argomentare con lucida e suadente linearità, che ne connotano l’impegno etico e civile da sempre, coniugato con  la grande capacità di ascolto, rispetto e attenzione verso gli altri e il loro pensare. Sono alcuni dei tratti distintivi di Aldo Masullo, insignito del conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli; un atto di omaggio e di alto riconoscimento per l’opera meritoria dell’illustre uomo, con l’annuncio dato dal sindaco Luigi de Magistris, recependo  il comune e diffuso sentire dell’opinione pubblica della città,  facendo proprie le istanze e le sollecitazioni espresse da personalità del mondo della cultura e dell’Università, tra cui  il Rettore della Federico II, Gaetano Manfredi. E dell’Ateneo federiciano, Masullo è professore emerito di Filosofia morale, la Cattedra, da cui ha esercitato il suo lungo magistero, profondendo e dispensando nel corso degli anni il suo insegnamento per la formazione delle giovani generazioni.

Ad ALDO MASULLO, la cittadinanza onoraria di NapoliIl conferimento della cittadinanza onoraria, annunciato dal “primo cittadino” partenopeo, coincide con il compimento del 95.mo anno d’età di Aldo Masullo, tra più fecondi e interessanti interpreti ed analisti dell’opera di Giordano Bruno, a cui idealmente si rapporta per la comune appartenenza a Nola, la città che ha dato i natali al Grande visionario degli “Infiniti mondi” e nella quale Masullo ha trascorso gran parte dell’età giovanile, rappresentandone il territorio di riferimento e le sue comunità nelle Istituzioni parlamentari europee e nazionali. E’ un atto bene augurale, ma soprattutto è l’atto che avvalora e consolida lo stretto legame culturale tra Masullo e Napoli. Un legame evidenziato da De Magistris, per il quale Masullo è napoletano tout-court e senza alcuna riserva e ombra di dubbio, mentre il vice-sindaco Nino Daniele, evocando Giovan Battista Vico, il  teorico della concezione storicista e delle “Degnità e Guise”,  identifica in Masullo e nella sua azione la  condizione  del tutto antitetica ai “filosofi monastici e solitari, facendo coincidere la Filosofia con la sua città”, la  Polis intesa nella sua più ampia ed estesa dimensione possibile con le sue dinamiche, il suo vissuto e la sua quotidianità. E nella configurazione traslata è la PolisMondo.

Sotto questo aspetto la cittadinanza onoraria di Napoli– così come già avvenne quattro anni per il l’analogo conferimento di cittadinanza onoraria di Nola,  adottato dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Geremia Biancardi– costituisce non soltanto il tributo d’affetto, ma anche e soprattutto l’espressione diretta e compiuta della doverosa gratitudine sociale per gli elevati e nobili profili sociali della funzione che Aldo Masullo svolge con acutezza d’ingegno e sottigliezza di ragionamento nella partecipazione al discorso pubblico sulle problematiche e sulle criticità del nostro tempo super-veloce, tecnologico ed informatizzato; una presenza attiva, aperta e franca, da schemi ideologizzati, pre-giudizi e convenzioni, fornendo motivi di riflessione e ripensamento, oltre che  utili chiavi di lettura e di orientamento, sia con gli articoli pubblicati su riviste specializzate e giornali, sia con agili  saggi di profondo sapere con la forte e spiccata capacità di cogliere e rappresentare il senso dell’umano. E ,ultimo della serie, è “ L’arcisenso. Dialettica della solitudine”, edito da Quodlibet.

Ad ALDO MASULLO, la cittadinanza onoraria di NapoliArticolata e variegata la gamma delle iniziative e della manifestazioni culturali realizzate nella città partenopea, animate ed arricchite nella qualità dei contenuti dagli interventi di Aldo Masullo.  E c’è solo l’imbarazzo e la difficoltà di scelta, per dare spazio alle più commendevoli. E per chi scrive, nel dover scegliere, una particolare rilevanza spetta alla pubblica manifestazione, svoltasi proprio a Napoli, lo scorso maggio, in occasione dello scoprimento della lapide memoriale in onore di Enrico Forzati, uno degli undici ufficiali immolato nell’ Eccidio di Nola – il primo della funesta e triste sequenza delle stragi naziste in Italia- compiuto dalle truppe tedesche per rappresaglia nella Caserma “Cesare Battisti”, a piazza d’Armi. Era  l’ 11 settembre del 1943.

 Enrico Forzati– dopo la fredda conta della decimazione- si offrì spontaneamente al plotone di esecuzione, facendo salva la vita di un commilitone di età più giovane di lui. Un atto di generosa ed eroica abnegazione di sé. E di nobile esemplarità nelle sue valenze di singolare unicità. La lapide memoriale fu scoperta- per volontà della civica amministrazione partenopea- nel Palazzo della famiglia Forzati, a piazza Santa Maria degli  Angeli. Aldo Masullo, che appena ventenne aveva vissuto proprio le ore che seguirono l’Eccidio, pronunciò un discorso di commosso, accorato e trasacinante affetto verso Enrico Forzati, soffermandosi  sulla connessione tra il patriottismo dell’umanità e la communitas  civile, di cui la dignità della memoria è linfa ed alimento spirituale. Una connessione, di cui la storia personale di Enrico Forzati, onorato dallo Stato repubblicano e democratico della Medaglia d’Oro al Valore militare, costituisce è ben più di una simbolica testimonianza, per allignare nelle fibre intime dei veri e autentici valori della civiltà umana. Un segno di forte fratellanza. E di amore per la Pace.