Addio al pagamento in contanti dello stipendio. Ecco cosa cambia

Addio al pagamento in contanti dello stipendio. Ecco cosa cambia

Gli stipendi non saranno più pagabili in contanti. Le retribuzioni dovranno essere fatte soltanto con gli istituti bancari o attraverso gli uffici postali. La proposta di legge di fatto ha ottenuto il semaforo verde questa mattina a Montecitorio. Successivamente dovrà passare da palazzo Madama. E a illustrare la nuova norma è stata la prima firmataria, Titti Di Salvo, dem e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera. La legge è molto chiara nel definire in modo chiaro le modalità di pagamento dello stipendio: I datori di lavoro o committenti corrispondono la retribuzione ai lavoratori, nonché ogni anticipo di essa, attraverso un istituto bancario o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi: a) accredito diretto sul conto corrente del lavoratore; b) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale; c) emissione di un assegno da parte dell’istituto bancario o dell’ufficio postale consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato, si legge nella norma. Poi vengono definite regole precise per i datori di lavoro: Non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di assegni o di somme contanti di denaro, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato. Le sanzioni di fatto ammontano da 5mila a 50 mila euro. La nuova norma sarà in vigore dopo 180 giorni dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale.