AIELLO DEL SABATO (AV). “Magnificat. Un incontro con Maria”, di Alda Merini, con Caterina Pontrandolfo, e Rodolfo Medina al piano. Nel decennale della scomparsa della poetessa Alda Merini

AIELLO DEL SABATO (AV). Magnificat. Un incontro con Maria, di Alda Merini, con Caterina Pontrandolfo, e Rodolfo Medina al piano. Nel decennale della scomparsa della poetessa Alda Merini

Lo spettacolo si costruisce su una silloge in poesia e prosa, in cui l’autrice compie una fusione mistica tra presenze terrene e figure della fede cristiana (Dio, Maria, Gesù) e, sul versante umano, l’uomo, la donna e il figlio.
Fusione mistica in senso stretto a partire dal testo del “Magnificat” che si trova nel Vangelo di Luca – “L’anima mia magnifica il Signore, perché ha visto l’umiltà della sua serva…” -, che Maria, da poco “piena di grazia” rivolge alla parente Elisabetta che l’accoglie “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”.
Straziata e illuminata insieme è la Maria del “Magnificat” di Alda Merini, un monologo diviso in brevi canti, in cui a poco a poco riconosciamo l’intera vita di Cristo. La trasfigurazione mistica e poetica che ne fa la Merini spoglia questa voce delle vesti della Madonna per rivestirle con quelle di una donna, un io narrante terreno. Una trasfigurazione per niente semplificata e non riducibile alla contrapposizione tra donna divina e donna umana, amore divino e amore sensuale. Una semplificazione che irritò la stessa Merini. Nel suo incontro con Maria, la Merini fa valere due ascendenze importanti: la lirica infuocata di splendente ascesi come si ritrova in una Teresa D’Avila, e la lirica radiosa dell’amore fertile come si ritrova nel Cantico dei Cantici.
L’idea è che il monologo tra poesia e prosa, lasci spazio al canto e alla melodia, sia mettendo in melodia alcuni versi del “Magnificat” meriniano, sia interpretando con canti della tradizione mediterranea, il monologo stesso.AIELLO DEL SABATO (AV). Magnificat. Un incontro con Maria, di Alda Merini, con Caterina Pontrandolfo, e Rodolfo Medina al piano. Nel decennale della scomparsa della poetessa Alda Merini