Al fianco di Mimmo Lucano barlume di speranza e libertà come lo fu Nelson Mandela

Al fianco di Mimmo Lucano barlume di speranza e libertà come lo fu Nelson Mandela

Nella storia dell’umanità è capitato spesso che il senso comune cambiasse. In pratica quello che una volta sembrava sbagliato, immorale e magari fuorilegge per i più nel corso del tempo ha assunto un significato diverso, addirittura opposto.

E’ a questo punto che mi sono venuti alla mente diverse fasi storiche dell’umanità che dimostrano questa tesi.

Sottopongo all’attenzione del lettore tre accadimenti, del recente passato, che hanno segnato per sempre la storia del mondo così come lo conosciamo oggi:

1. L’introduzione delle leggi razziali nella Germania nazista e nell’Italia fascista negli anni 30 del ‘900.
Provvedimenti accolti, all’epoca, tra l’indifferenza se non addirittura dal favore della maggioranza delle persone.
La conseguenza di tali leggi furono la ghettizzazione, la deportazione e lo sterminio di massa degli ebrei, ma anche degli omosessuali, zingari e oppositori politici.

2. Nel 1948 in Sud Africa fu istituita l’apartheid (segregazione razziale):
– la separazione dei bianchi dai neri nelle zone abitate da entrambi (per esempio rispetto all’uso di mezzi e strutture pubbliche);
– l’istituzione dei “bantustan”, i territori semi-indipendenti in cui molti neri furono costretti a trasferirsi.
A battersi contro questo sistema odioso, basato sulla supremazia dei bianchi, fu Nelson Mandela che scontò 26 anni di carcere, prima di condurre il suo popolo al superamento dell’apartheid e l’affermazione dei diritti civili per tutti a prescindere da sesso, razza, credo religioso ed orientamento politico.
Mandela fu eletto anche Presidente del Sud Africa per più mandati.
Un rivoluzionario che con la forza delle idee, della non violenza e della democrazia, riuscì a portare, in maniera pacifica, i principi di eguaglianza e solidarietà li dove sembrava impossibile.

3. il 17 Maggio 1990 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola, per la prima volta: “Una variante naturale del comportamento umano”.
Fino ad allora era stata considerata una malattia, avvalorando così comportamenti omofobi, nocivi e lesivi della dignità di decine di migliaia di gay in tutto il mondo, spesso torturati, vessati ed uccisi.

Capita, quindi, che nel 2018 Matteo Salvini, attuale Ministro degli Interni, il quale quotidianamente usa parole di odio e violenza verso tutti coloro che egli considera “diversi” o suoi “nemici” venga percepito come un eroe popolare ed il Sindaco Mimmo Lucano, che ha fatto rivivere il Comune di Riace grazie a progetti culturali all’insegna dell’integrazione, venga considerato un criminale.

Non mi interessa entrare nel merito delle vicende giudiziarie che, di recente, hanno riguardato Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato, arresto illegale e abuso d’ufficio per la vicenda della nave Acquarius, così come non intendo entrare nel merito della vicenda giudiziaria di Domenico Lucano, sindaco di Riace, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Sono garantista con entrambi, la Magistratura farà il suo corso, pertanto la mia considerazione è strettamente di natura politica e sociale.

Senza se e senza ma io sto con Mimmo Lucano non di certo per partito preso ma perché condivido la sua stessa visione del mondo e della società.

Mi riconosco nelle parole che Papa Francesco rivolse al Sindaco di Riace, nel Dicembre del 2016, per esprimere apprezzamento per il modello di accoglienza messo in piedi nel piccolo paese della Locride, rinato proprio grazie ai rifugiati: “Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati”.

Oggi Mimmo, proprio come Nelson Mandela, paga sulla sua pelle questo coraggio.
Voltarsi dall’altra parte o rimanere silenti rappresenterebbe un tradimento verso gli ideali di libertà, eguaglianza e fratellanza che da sempre animano la mia azione politica e sociale.

Rimango convinto che attualmente i drammi principali per il nostro Paese sono rappresentanti non dall’immigrazione, che sicuramente non deve essere trattata come una questione marginale da sottovalutare, ma dall’emergenza emigrazione, soprattutto di giovani che letteralmente scappano dall’Italia e dalla criminalità organizzata che avvelena la nostra terra, gestisce il narcotraffico, immette nel mercato ingenti quantità di denaro sporco, trucca le gare di appalto a discapito degli imprenditori onesti e uccide chi prova a ribellarsi a tutto questo.

Per il clima di paura ed incertezza, che spesso alimenta odio e violenza, che si respira oggi in Italia assumere posizioni del genere non è di certo popolare ma, ora più che mai c’è bisogno del “Coraggio dei Giusti” per ricordare a tutti che quando di fronte a gravi ingiustizie ci si è posti in maniera indifferente per una scelta di comodo, sono stati eretti muri e si sono esasperate le divisioni le conseguenze per l’umanità sono state nefaste.