Al finire dell’anno l’Istat fa il bilancio dell’anno appena trascorso.

Al finire dellanno lIstat fa il bilancio dellanno appena trascorso.

L’Istat ha pubblicato il proprio annuario per il 2014. In sintesi, ciò che emerge è che  l’Italia anche per quest’anno fatica a superare la crisi economica che l’ha travolta. Innanzitutto per quel riguarda il lavoro. Un calo che porta il tasso di occupazione per la fascia 15-64 anni al 55,6%, “molto al di sotto del dato Ue, 64,1%”.

Allarmante anche la situazione sul fronte istruzione. Per lo stesso annuario dell’Istituto di Ricerca Nazionale, solo poco più della metà dei giovani che prendono il diploma si iscrivono all’università: nell’anno accademico 2012-2013 la percentuale è stata del 55,7%. Erano 72,6 gli immatricolati su 100 diplomati nell’anno 2003-2004. I valori più alti per i residenti nelle regioni del Nord-ovest e in quelle del Centro (entrambe 60,2). Ad avere il diploma di scuola superiore sono tre persone su 10 e i laureati sono il 12,3%. . Ciò vuol dire che il livello di istruzione della popolazione italiana è in forte peggioramento. Il passaggio dalle Superiori all’università, dopo la significativa crescita negli anni di avvio della riforma è andato progressivamente scemando.

L’Italia è un Paese sempre più vecchio, ed è solo la Germania, in Europa, che ci supera in questa non esaltante graduatoria. Secondo l’Annuario Statistico Istat, al 1 gennaio 2013 l’indice di vecchiaia è di 151,4 anziani ogni 100 giovani (148,6 nel 2012), confermando il nostro Paese al secondo posto nell’Ue a 27 dopo la Germania (160). Grazie alla riduzione dei rischi di morte, prosegue anche nel 2013 l’incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,6 del 2012 a 79,8 e per le donne da 84,4 a 84,6: in Europa siamo ai vertici insieme a Svezia, Spagna e Francia.

In un anno è aumentato di oltre un milione il numero di abitanti del Belpaese. E gli stranieri, secondo i dati Istat, costituiscono più del 7% della popolazione.