Alimentazione & Salute. “QUELLA GIUSTA (parte 2)”

Alimentazione & Salute. “QUELLA GIUSTA (parte 2)”

Alimentazione & Salute. “QUELLA GIUSTA (parte 2)”

a cura del dott. Stefano Scafuri

Quale frutto autunnale è preferibile mangiare? Quale fa ingrassare? In quali quantità? Quando? Con la buccia o senza?

Se in ogni dieta che si rispetti la frutta di stagione è un “must” da seguire, per questa stagione – l’autunno – sono diversi i frutti da inserire nei nostri pasti giornalieri: pere, prugne, mele, arance e kiwi, oltre ad essere la principale fonte di vitamine al pari delle verdure, sono frutti ideali sia in termini calorici che al fine della disintossicazione e dell’aumento delle difese immunitarie.

Procediamo ad analizzarli nel dettaglio.

La pera: frutto di medie dimensioni, ricco in fibre (5,5 grammi) e caratterizzato da un elevato potere saziante; essa rappresenta un ottimo alleato contro i chili di troppo e inoltre contiene tiamina (Vitamina B1), che sembra attenuare i disturbi intestinali.

La prugna: eccellente frutto autunnale grazie al basso contenuto calorico e ad una composizione di fibre (100 g offrono 7 g di fibre), in particolare insolubili, che stimola il senso di sazietà e contribuisce ad una buona regolarità intestinale. La mela: ideale come spuntino, fonte essenziale di polifenoli e possiede anche discrete quantità di flavonoidi. Contiene circa l’85% di acqua, il 10% di zucchero e fibre, vitamine e potassio. Favorisce il controllo dei livelli di colesterolo, aiuta a riequilibrare il metabolismo ed assicura l’equilibrio acido-alcalino.

Il kiwi: alimento energetico che assicura un elevato apporto di antiossidanti e di potassio; un ottimo alleato per sportivi e soggetti ipertesi; contribuisce a ridurre la condizione di stipsi e colon irritabile aiutando il corpo a depurarsi dalle scorie, grazie al suo buon quantitativo di fibre e grazie alla sua azione lassativa.

L’uva è da molti considerata la regina della frutta d’autunno: le sue numerose varietà, bianca e rossa, con semi o senza, le conferisce una grande versatilità ed è molto apprezzata sia da bambini che da adulti. L’uva ha proprietà diuretiche in quanto favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso e contiene un potente antiossidante chiamato resveratrolo, che migliora rapidamente la circolazione sanguigna. Erroneamente, molto spesso tale frutto viene classificato tra quelli “ingrassanti”, per paura di mettere su peso. Ed invece, sarebbe un grave errore privarsi totalmente di un alimento così importante per il nostro organismo. Il contenuto calorico è di circa 60 calorie su 100 grammi, mentre la quantità di zuccheri presenti è abbastanza elevata (in circa 1 kg ci sono 150 gr): quindi l´importante è non dimenticare mai una regola semplice, ma in questo caso fondamentale, non esagerare con le quantità.

A proposito del concetto “è sempre la dose che fa il veleno”, passiamo ai cachi che certo non rientrano tra i frutti a basso tenore calorico: infatti, 100 grammi di cachi forniscono all’incirca 70 kcal (equivalenti a circa 272 kJ) anche se sono ricchi di beta-carotene, precursore della vitamina A. Occorre ricordare che minore è il grado di maturazione e maggiore sarà il contenuto di tannini ai quali sono ascritte le note proprietà astringenti.

I fichi contengono potassio, calcio, fibre, anticianine, antiossidanti e possiedono un elevato contenuto di fibre che aiuta a regolare le funzioni intestinali. Contengono molto potassio, elemento che contribuisce, e non poco, a contrastare l’ipertensione che è la causa principale di molte malattie cardiovascolari; sono particolarmente calorici (in 100 grammi di fichi ci sono 47 calorie) anche se grazie al loro relativo basso indice glicemico, non è detto debbano essere banditi completamente dalla nostra tavola ma, cosi come detto per l’uva, un piccolo assaggio è permesso.

Per concludere, anche questa stagione autunnale, come in precedenza scritto per quella estiva http://www.bassairpinia.it/attualita/alimentazione-salute-quella-giusta/ è caratterizzata da tanti frutti con proprietà e benefici ideali per il nostro organismo: il consiglio è di variare continuamente la qualità e di mangiarne sempre modeste quantità nell’arco della giornata.