Arrestato imprenditore per furto aggravato di energia elettrica

Arrestato imprenditore per furto aggravato di energia elettrica

Nel quadro della costante attività di polizia economico-finanziaria posta in essere dalla guardia di finanza sul territorio, i finanzieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato per furto aggravato e continuato di energia elettrica il titolare di un esercizio commerciale di prodotti agroalimentari, ubicato in Poggiomarino (NA), che – tra l’altro – è stato anche sanzionato per gravi violazioni alla normativa fiscale. In particolare, a seguito di un’attività info-investigativa i finanzieri del gruppo di torre annunziata hanno accertato, anche grazie alla consulenza fornita da tecnici specializzati, che la manomissione del contatore Enel aveva consentito un furto di oltre 50 mila euro. Tale episodio è solo l’ultimo della specie riguardante un fenomeno illecito che negli ultimi mesi ha manifestato una notevole recrudescenza. Basti pensare che le fiamme gialle di torre annunziata, nel 2018, hanno arrestato 17 soggetti per questa tipologia di reato, segnalandone altri 8 alla competente a.g. ed accertando un complessivo furto di energia elettrica per un totale di circa 500.000 euro. Diverse sono le metodologie fraudolente riscontrate alle quali i denunciati – il più delle volte titolari di attività commerciali – hanno fatto ricorso per attuare l’illecita attività predatoria. In dettaglio, in talune circostanze è stato verificato l’applicazione di una sorta di magnete che, grazie ad un congegno elettronico, riduceva notevolmente la misurazione del consumo elettrico. In altre circostanze, è stata rilevata una condotta di vero e proprio “vampiraggio”, consistente nell’allaccio diretto alla rete pubblica, in locali addirittura privi di contatore elettrico. Altre varianti illecite scoperte sono state l’applicazione di un bypass a monte del contatore (che permette di azzerare la lettura dei consumi di corrente elettrica) nonchè, in alternativa, la manomissione dei circuiti interni del contatore effettuata soprattutto attraverso la rimozione di un componente elettronico (detto “tamper”) che consente di rendere illeggibile il dato relativo ai consumi effettuati. L’attività di servizio svolta, testimonia il costante presidio, esercitato dalla guardia di finanza di Napoli sul territorio, a contrasto di tutti quei comportamenti in grado di minare la sana e leale concorrenza tra gli operatori, in danno dei consumatori e degli imprenditori che rispettano le regole del mercato.