Asse Lioni-Grottaminarda: la proroga del commissario è legge.

Asse Lioni Grottaminarda: la proroga del commissario è legge.

Il decreto recante misure urgenti di proroga di Commissari, tra cui quello alla realizzazione della strada LIoni- Grottaminarda, per il completamento di opere pubbliche è legge dello Stato; la Camera, nella seduta del 24 giugno, ha votato a favore della conversione in legge del testo già approvata dal Senato. “Grazie all’impegno del Governo Renzi, dei sottosegretari Graziano Delrio e Umberto Del Basso De Caro, e il nostro lavoro in Commissione ed in Aula, con relatrice l’onorevole Maria Chiara Gadda, abbiamo scongiurato il rischio di perdere ulteriore tempo prezioso che avrebbe irrimediabilmente compromesso la realizzazione di un’opera strategica non solo per la nostra regione ma per l’intero Paese”. Così l’onorevole Luigi Famiglietti, nel comitato dei nove durante l’esame in Assemblea del provvedimento.
“Tutti i provvedimenti adottati dal Commissario e l’iter amministrativo, che ha caratterizzato gli ultimi anni di lavoro, non rischiano più di essere persi a causa della cancellazione del Commissario dal Milleproroghe di inizio anno – continua Famiglietti -. Difatti successivamente al 28.2.2014, data di decadenza del Commissario, non ci sono stati altri provvedimenti decisionali né erogazioni, circostanza che ha rappresentano un elemento di rischio in termini di maggiori oneri a carico dell’Amministrazione, se si pensi solo all’approvazione di perizie, deposito di studi tecnici e pagamenti vari”.
Famiglietti fa notare come “nel convertire in legge questo decreto-legge abbiamo fatto un primo passo verso un tentativo di trasparenza; abbiamo chiesto che vengano relazionati sia all’Autorità di vigilanza sugli appalti sia a noi parlamentari lo svolgimento e i costi dei lavori, ma al contempo abbiamo fatto un atto di responsabilità e di governo, evitando che opere di grande interesse per i cittadini restino ulteriormente bloccate e vengano rinviate”. “Tuttavia si impone una riflessione sulla necessità di una generale rivisitazione della normativa sugli appalti pubblici– conclude Famiglietti-; la gestione ordinarie deve essere la regola”.