AUTO. Dal 1° gennaio 2020: ecco il Duc, documento unico di circolazione

AUTO. Dal 1° gennaio 2020: ecco il Duc, documento unico di circolazione

Regalo di Natale per gli automobilisti italiani: sotto l’albero, c’è anche il Duc, acronimo (che piacerà ai nostalgici…) di Documento Unico di Circolazione, che dall’inizio del nuovo anno sostituirà certificato di proprietà e carta di circolazione dei veicoli.

Nell’ottica della semplificazione burocratica, infatti, dal 2020 un documento unico prenderà il loro posto: Duc riunirà insieme le informazioni della Motorizzazione Civile, che consegna il libretto di circolazione e del PRA, il Pubblico Registro Automobilistico gestito dall’Aci, cui compete il rilascio del certificato di proprietà.

Il nuovo documento, che sarà rilasciato dal MIT (Ministero di Infrastrutture e Trasporti), conterrà tutti i dati del veicolo, quelli tecnici e quelli relativi alla proprietà, finora distinti appunto nella carta di circolazione (detto anche libretto, per brevità) e nel certificato di proprietà.

Il Duc verrà rilasciato da un qualsiasi Sta, lo sportello telematico dell’automobilista, dagli uffici Aci e quelli della Motorizzazione: gli Sta avranno il compito di realizzare tutti i fascicoli digitali, che verranno inoltrati per via telematica.

In questo modo, sarà possibile rivolgersi ad un solo ufficio per svolgere tutti gli adempimenti di legge, in luogo del doppio passaggio in Motorizzazione e all’Aci-Pra come avviene oggi.

Per l’utente, i vantaggi sono evidenti, anche economici: infatti, oltre alla facilità di conservazione del documento, che essendo formato elettronico potrà essere conservato in più luoghi e con maggiore sicurezza, si riducono anche i costi relativi alle pratiche amministrative, come il passaggio di proprietà fra privati.

Per questa operazione si pagheranno due marche da bollo anziché quattro, per un controvalore di 32 euro rispetto agli attuali 64, mentre il costo della trascrizione al PRA sarà ridotto di ulteriori 7 euro; in totale, un risparmio di 39 euro.

Nulla cambia, invece, per l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) dovuta all’Ente locale al’atto del passaggio di proprietà, che rimane invariata.

Le novità burocratiche non finiscono qui: nel 2020, infatti, debutterà anche l’ATS (Agenzia per il Trasporto Stradale), che assorbirà i servizi finora svolti dal Pra, come la registrazione dei passaggi di proprietà e i rinnovi delle patenti di guida.  (Fonte Automoto.it)