AVELLA. “Cedi la strada agli alberi”, di Franco Arminio sarà presentato nel pomeriggio nell’ambito della “festa dei libri”

AVELLA. Cedi la strada agli alberi, di Franco Arminio sarà presentato nel pomeriggio nellambito della festa dei libri

AVELLA. Cedi la strada agli alberi, di Franco Arminio sarà presentato nel pomeriggio nellambito della festa dei libri“Cedi la strada agli alberi” (Chiarelettere, 2017) è la nuova raccolta poetica del paesologo di Bisaccia Franco Arminio , sottotitolo: “Poesie d’amore e di terra“ sarà presentata da Antonietta Gnerre, Enzo Rega e Francesco Filia alla terza edizione della festa dei libri e dei fumetti di Avella sul palcoscenico del Teatro Biancardi . La scenografia del pittore Fernando Masi e gli interventi musicali del maestro fisarmonicista Luca De Prisco coloreranno la presentazione del poeta errante. C’è tanta Irpinia nell’evento conclusivo della kermesse avellana, che non sarà la classica presentazione di una raccolta poetica ma uno “spettacolo” del quale non possiamo anticiparne i contenuti in quanto Franco Arminio è abituato a sorprendere il pubblico, a raccontare del suo peregrinare da un paese all’altro dell’appennino, a raccogliere e dare emozioni e sensazioni ma soprattutto a trasmettere il suo amore per la terra, per la gente semplice per la conservazioni dei luoghi e delle culture. La raccolta con presentazione dello scrittore Roberto Saviano è stata presentata tutta Italia, accolta dal pubblico, con un interesse che solitamente viene dato ai grandi eventi teatrali e musicali. La poesia di Arminio scrive Luigia Sorrentino “ è un’esortazione rivolta agli uomini e alle donne di oggi, che hanno dimenticato chi sono, qual è il loro posto nel mondo, quale funzione devono svolgere nel luogo in cui si trovano, il luogo che, come scrive Martin Buber è stato loro affidato.”

Arminio è nato e vive a Bisaccia, in provincia di Avellino. Collabora con “il manifesto“, e “Il Fatto Quotidiano” ed è animatore del blog “Comunità Provvisorie”[1].

È documentarista e animatore di battaglie civili, battendosi, ad esempio, contro l’installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia.

Nel 2009, con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia ha vinto il premio Napoli.

Roberto Saviano ha definito Franco Arminio «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato»,[2] citando un suo passo: «Venticinque anni dopo il terremoto dei morti sarà rimasto poco. Dei vivi ancora meno».[3] Il 29 novembre 2010 sempre Roberto Saviano legge una poesia di Arminio in prima serata su Rai 3 nella quarta e ultima puntata di Vieni via con me, nel corso di un monologo sul terremoto dell’Aquila del 2009.[4]

Nel luglio 2011, con Cartoline dai morti ha vinto il premio Stephen Dedalus per la sezione “Altre scritture”.

Con Terracarne edito da Mondadori, ha vinto il premio Carlo Levi e il premio Volponi

Nel 2013 è uscito il suo ultimo libro di prosa Geografia commossa dell’Italia interna.

Nel 2014 si candida nel collegio Sud alle elezioni europee nella lista L’Altra Europa con Tsipras.[5] Non è stato eletto. È il direttore artistico del Festival della paesologia “La Luna e i Calanchi” di Aliano (MT).

Nel 2015 fonda la Casa della Paesologia a Trevico (AV).