AVELLA. Traforo Monte Partenio. Chiara Cacace: “Pronto un Comitato civico avellano per il No Traforo”

AVELLA. Traforo Monte Partenio. Chiara Cacace: Pronto un Comitato civico avellano per il No Traforo

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Avella è stato l’unico comune fino ad oggi che ha deliberato in consiglio il proprio SI al traforo proposto dal Presidente della Provincia di Avellino Domenico Biancardi. Forse perché il presidente è allo stesso tempo il sindaco di Avella e non poteva fare altrimenti, ma in molti si chiedono l’assoluta immobilità degli altri enti interessati. A tal proposito la consigliera Cacace è stata l’unica a votare, durante l’ultimo  consiglio comunale, per il No al traforo, infatti l’altro membro di opposizione presente in aula, Maietta, ha votato favorevolmente allineandosi alla maggioranza.  Intanto il capogruppo di opposizione “Cambia Avella” annuncia in un comunicato che alleghiamo,  la nascita di un comitato cittadino per il No al Traforo.

“Mi convinco sempre più che il problema della politica di oggi è lo scostamento totale dalla realtà, dai bisogni veri dei cittadini ed ormai si fa politica con banali spot pubblicitari. Poiché allo stato attuale nel Baianese, ma anche in Provincia il primo Comune che si e espresso con un atto Amministrativo, ancor prima dei Comuni della Valle Caudina che avrebbero logisticamente un interesse maggiore a che l’opera si realizzi, è il Comune di Avella, e tenuto conto che in sede di Consiglio Comunale la prima Consigliera Comunale che ha espresso voto contrario all’opera è la sottoscritta, nei prossimi giorni mi farò promotrice insieme ad altri Cittadini, Commercianti ed Imprenditori nonché di Associazioni, della nascita di un Comitato Civico per il #NO #Traforo. La Politica deve avere e recuperare la capacità di tradurre in Atti e Sostanza ciò che i cittadini chiedono e ciò di cui i territori in maniera prioritaria hanno bisogno. Non si dice un #NO per semplice ideologie o per posizioni precostituite. Il #NO al pari del #SI va motivato in primis con dati alla mano che dimostrano come ci si muova nella direzione di ciò che il Paese chiede, poi con un’analisi reale della possibilità che il tutto sia rispondente a scelte strategiche che hanno rispettato tutte le priorità in termini economici e di opportunità e in questo caso anche di tutela e rispetto dell’ambiente”.