AVELLINO Calcio. De Vito: “ Non è una questione di personalità, da Catania in poi tutti uniti per il sogno”

AVELLINO Calcio. De Vito: “ Non è una questione di personalità, da Catania in poi tutti uniti per il sogno”

Non il solito martedi con un giocatore dell’Avellino a presentarsi a taccuini e microfoni, ma la presenze della dirigenza e precisamente del ds Enzo De Vito il quale ha subito precisato che si sarebbe trattato di una conferenza ordinaria, semplicemente con la sua persona al posto di un tesserato, “nessun editto” da emanare. La situazione in casa biancoverde non è delle più felici dopo le 3 sconfitte nelle ultime 4 partite: “Sabato scorso ci sono stati episodi che ci hanno condannato, la gara si era messa sui binari giusti. Dobbiamo pensare alle prossime 10 sfide, quella di Catania è importante ma non fondamentale. Abbiamo una tifoseria eccezionale, ci deve essere unione tra stampa, tifosi e squadra. I miracoli li fanno solo Padre Pio o la Madonna di Montevergine, si perde e si vince insieme. Se l’Avellino,ultimamente, ha sfornato giocatori è merito di tutti. Anche dopo la gara contro il Perugia la Curva Sud ha applaudito. Lo scaricabarile non serve, solo remando tutti dalla stessa parte si va lontano”. Sulla questione personalità, il ds prima accenna e poi si sofferma più diffusamente: “Più che di personalità, parlerei di costanza di rendimento ma in Italia solo la Juventus è continua. Il risultato è frutto di episodi. Non dobbiamo avere alibi. Siamo ad un passo dal sogno. Sicuramente questo è un momento negativo come prima di La Spezia, sta a noi tramutarlo in positivo attraverso il lavoro. Non è una questione di personalità, stiamo parlando di lana caprina, non mi sembra che contro il Livorno e il Bari ci si sia appellati a questa componente. Ci sono tante squadre in fondo alla classifica piene di personalità e di “vecchiaia”, quando eravamo in Lega Pro con i vari De Angelis, Zigoni, Angiulli mi veniva imputato lo stesso difetto di squadra e poi abbiamo vinto il campionato. Dobbiamo stare zitti e pedalare, ritrovare le giuste misure, se si parla di personalità non ne usciamo più dovendo far riferimento a budget, giocatori e altro”. Ieri Taccone ha affermato in modo chiarissimo che non raggiungere i play off equivarrebbe ad una retrocessione, sulla stessa lunghezza d’onda il ds, che, avendo apprezzato la dichiarazione del massimo dirigente irpino, ha precisato: “ Bisogna assumersi le responsabilità, non raggiungere i play off non sarebbe un successo e soprattutto non lo sarebbe per me in qualità di direttore sportivo. Nel calcio si viene valutati in base ai risultati, vedremo cosa succederà in quest’ultimo scorcio di stagione”. Dando uno sguardo al campionato, per le caratteristiche che i lupi si ritrovano potrebbero dire la loro in queste ultime 10 partite: “ Il torneo ci consegna le caratteristiche della corsa e della grinta, il Carpi ne è l’emblema. Dato che la qualità è un po’ scesa, si deve ovviare a ciò con una maggiore quantità. Se non c’è però né qualità e né quantità si va incontro solo a brutte figure. L’Avellino deve scendere in campo sempre con la fame altrimenti non può andar lontano. Dobbiamo ritornare quelli di un tempo”. Sulla questione arbitri, De Vito glissa lasciandosi sfuggire che forse dal match di Livorno qualcosa a livello climatico è cambiato. Il messaggio conclusivo è veramente beneaugurante: “ In questo momento il morale non è alle stelle, ma da Catania in poi dobbiamo essere tutti uniti per raggiungere il grande sogno. I tifosi, il Presidente,il direttore devono sapere che questa è la migliore squadra. Ci deve essere autostima, dobbiamo raschiare il fondo del barile, i processi si fanno a fine anno, seguiamo il sogno. Non è una frase fatta. Questo Avellino se la può giocare con chiunque, testimonianza di ciò sono le vittorie contro Carpi, Bologna, ecc. L’importante è dare continuità ai risultati”.

Lucio Ianniciello