AVELLINO. Clinica Malzoni: le eccellenze a rischio

AVELLINO. Clinica Malzoni: le eccellenze a rischio

AVELLINO. Clinica Malzoni: le eccellenze a rischioIn questo soleggiato mercoledì di aprile, dopo la ricorrenza della Liberazione, il pieno di discorsi sull’amore ed il senso di ridar slancio di capacità e d’immagine alla nostra Italia, ancora non si è giunti a focalizzare i reali obiettivi di un terra che (a detta di tutti) “ha le potenzialità, ma non si applica come dovrebbe”.

Restringendo il cerchio e concentrandoci nella nostra Campania, il discorso si fa ancora più amaro.  L’Italia è e potrebbe essere una grande Nazione, se solo lo volesse e ci fossero adeguate menti a guidarla. Menti che non avessero a cuore solo scopi personali ma il bene reale della Nazione, come accade per la Casa di Cura Malzoni di Avellino.

Per cinquant’anni e più questa struttura, composta da competenti luminari della medicina (i Malzoni in primis), seguiti da tutto lo staff medico e non, ha portato la grande medicina in Avellino, circondandosi di medici qualificati che, con il loro sapere e la loro competenza, hanno portato molti reparti (quali ginecologia, ostetricia, chirurgia laparoscopica e ortopedia) ad eccellere ed avere riconoscimenti importanti a livello nazionale e internazionale.

Un caso è quello del dottor Mario Malzoni, il quale ha operato perfino in Russia, dove oggi il suo nome inizia ad avere ampia risonanza, rendendo Avellino mèta eccellente per ciò che ha e che offre.

Perdere la Malzoni sradicherebbe una quasi secolarità di servizi, farebbe perdere una miriade di posti di lavoro e non garantirebbe più quella luce che per tutti questi anni ha illuminato e portato benefici alla nostra Comunità.

Quello che sta succedendo qui, ci fa rimanere senza parole. La Regione Campania, l’Aiop e la ASL (“rei” di non aver fatto fronte alle spettanze dei lavoratori, di essersi palleggiate la responsabilità dell’accaduto e, vox populi, di aver volontariamente deciso di tagliare i fondi, si parla di due/trecentomila Euro, destinati alla Malzoni stessa proprio per fronteggiare i pagamenti dei dipendenti) ed i rappresentanti della Casa di Cura Malzoni il 30 Marzo 2016 sembravano aver risolto il problema nel ritardo dei pagamenti per i dipendenti.

La Malzoni, dopo l’incontro con il Prefetto di Avellino ed i rappresentanti delle varie parti in causa, aveva garantito il pagamento del mese di Febbraio entro qualche giorno ed il pagamento delle spettanze del mese di marzo entro il 10 aprile. L’11 aprile, però, l’Azienda comunicava un ritardo nel pagamento dovuto a presunte responsabilità della ASL di Avellino, affermando che “il pagamento degli stipendi del mese di marzo, previsto per il 15 aprile, subirà uno slittamento”, mentre in data 14 aprile, si comunicava che lo slittamento del pagamento della mensilità del mese di marzo sarebbe stato sine die. Per tali motivi, le OO.SS. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Url e Nursid hanno proclamato l’odierno sciopero aziendale.

AVELLINO. Clinica Malzoni: le eccellenze a rischioQuest’oggi, i lavoratori si sono presentati davanti alla Malzoni per far sentire le loro voci e far valere i loro diritti. La situazione è scomoda e spinosa per tutti e gli animi sono agitati, tanto agitati che una delle manifestanti, la Sig.ra Maria, ha avuto un malore dovuto all’alta pressione (180/110), fortunatamente senza gravi conseguenze. Subito aiutata la Sig.ra è stata poi portata via in ambulanza e rimandata a casa.

A seguito di questo, verso le 11:30 i manifestanti, richiamati dagli organi di Prefettura al fine di avere un colloquio, si sono spostati presso la sede della Prefettura di Avellino. Dopo più di un’ora di attesa, il capogruppo della FP Cgil Campania, dott. Marco D’Acunto, ha rilasciato un’intervista in cui si lamentava della scarsa serietà degli organi della Prefettura di Avellino (il Prefetto, infatti, non si è nemmeno presentato all’appuntamento, come anche i rappresentanti della Malzoni non avvertiti dell’incontro), oltre che della scarsa serietà dell’Azienda Malzoni, perché venuta meno alle promesse fatte lo scorso Marzo.

Resta il fatto che, se non si raggiungerà presto un accordo, i malanimi e i malumori cresceranno esponenzialmente; bisogna difendere i lavoratori, come anche la struttura che dà loro lavoro. Se muore l’una, muoiono tutti.

Lo sciopero, a detta dei partecipanti e dei capogruppi delle OO.SS., continuerà fino a quando non si sarà raggiunta un’intesa e fino a quando, a detta di D’Acunto, la Malzoni non offrirà serie garanzie riguardo la situazione dei dipendenti.

Eccolo il boccone amaro. Questo boccone racchiude le amarezze di tutti (lavoratori, Malzoni, associazioni, etc.), consapevoli che i problemi, in qualunque modo, devono essere risolti. La distruzione di una realtà di eccellenza come la Malzoni sarebbe un danno irreparabile per tutti. Non solo per Avellino, ma per tutta la Campania.

LUIGI CASARELLA