Avellino. Luca Cipriano attacca Festa: “Avellino focolaio del Sud con 15 casi accertati? Bisogna smorzare inutili polemiche con De Luca”.

Avellino. Luca Cipriano attacca Festa: Avellino focolaio del Sud con 15 casi accertati? Bisogna smorzare inutili polemiche con De Luca.

Ecco la nota di Luca Cipriano, all’opposizione del Comune di Avellino. Attacca il Sindaco Festa, nel mirino le sue ultime esternazioni.

“Dopo le infinite accuse e polemiche dei giorni scorsi, nonché dopo aver assistito all’intervento di oggi del Sindaco Festa ad UnoMattina, è urgente e necessario riacquistare lucidità e comunicare informazioni corrette alla popolazione.

Stupisce e preoccupa non poco, infatti, vedere il nostro Sindaco su Rai Uno, in diretta nazionale, che polemizza con la Regione Campania, parla di “modello Avellino”, illustra screening sanitari che non partiranno certo a breve, mentre commenta una grafica che recita“Avellino: focolaio al Sud Italia”.

Avellino focolaio al Sud Italia? Con 15 casi accertati su 56mila abitanti?

Avellino non sarà la Bergamo del Sud? Con Bergamo che registra migliaia e migliaia di morti ed infetti?

Credo che sia arrivata l’ora di smetterla, e di concentrarci tutti assieme per aiutare il nostro Sindaco ad assumere decisioni concrete e veramente utili alla nostra comunità.

Ecco, in estrema sintesi, una serie di prime proposte che sento di avanzare e che discuteremo lunedì mattina con il Sindaco nella riunione telematica richiesta dalle Opposizioni.

SI AI CONTROLLI, STOP ALLE POLEMICHE 

Bene i controlli, tamponi o test sul sangue che siano, purché servano a monitorare al massimo la diffusione del contagio.

Bene l’idea di privilegiare il personale sanitario, categoria che va assolutamente protetta in questa delicatissima fase.

Bene la necessità di stabilire protocolli scientifici di somministrazione dei test, che non possono certo essere improvvisati, né tantomeno effettuati dai Vigili urbani o dal personale comunale.

Il Comune di Avellino non è una repubblica autonoma, non può operare in solitudine. Così non funziona.

Può al massimo attivare una prima azione di profilassi, lasciando poi a chi di dovere la necessaria e scientifica diagnosi medica, con le azioni conseguenti.

E proprio per questi motivi risulta indispensabile smorzare inutili polemiche con il governatore De Luca e la Regione Campania ed attivare, invece, una linea di comunicazione che possa favorire l’intervento immediato della Regione, della ASL e delle autorità sanitarie proprio sulla città di Avellino.

L’atteggiamento di protagonismo solitario del Sindaco non fa altro che ostacolare questa filiera, senza nessun risultato efficace.

LA REGIONE AVRA’ I TEST LUNEDI, FESTA CERTAMENTE PIU’ TARDI

Su questo punto mi permetto di sottolineare una riflessione che ritengo strategica: i 5mila test ordinati in autonomia dal Sindaco Festa dovrebbero arrivare non prima di diversi giorni.

L’ordine sembra essere partito ieri e, come giusto che sia, viene inserito in coda a numerosissimi altri ordini già formalizzati al fornitore da mezzo mondo.

Alcune ipotesi parlano del 10 aprile come prima data utile di consegna.

Al contrario, la Regione (che ne ha ordinati 1 milione già da tempo) ritira oggi a Lodi i primi 200mila test, che saranno disponibili in Campania lunedì.

Che senso ha dunque gareggiare nelle polemiche, quando è evidente che solo la Regione può aiutare più velocemente la popolazione avellinese e irpina ad effettuare lo screening sanitario?

NO AL LAZZARETTO AVELLINO

Superata l’insensata idea – avanzata dal Sindaco e da qualche altro amante delle petizioni a furor di popolo – di riattivare ex ospedali abbandonati come il vecchio Moscati o il Maffucci, Festa parla adesso di requisire alberghi e bed and breakfast per la quarantena obbligatoria dei positivi al test.

Ammesso pure che si possa arrivare ad identificare le persone sintomatiche secondo le procedure proposte dal Sindaco, come si procederà poi per requisire le strutture? Con quali poteri normativi? Chi gestirà il rapporto con i proprietari? Chi renderà gli immobili immediatamente sanificati, puliti ed attrezzati?

E chi avrà cura dei malati nel corso della quarantena? Chi provvederà alla somministrazione di farmaci, alle esigenze personali, più banalmente a garantire pulizia quotidiana e pasti regolari?

Inapplicabile, semplicemente. Del tutto da bocciare, quindi, l’infelice idea del “lazzaretto Avellino”.

EMERGENZA OSPEDALE, SPINGERE PER UNA MIGLIORE ORGANIZZAZIONE SUBITO

Nell’attesa che si attivino i test sulla popolazione, serve invece migliorare subito l’organizzazione dell’ospedale Moscati, che accoglie malati dall’intera provincia e registra ancora troppe falle operative.  Mancano, ad esempio, percorsi protetti e ben definiti nell’edificio che consentano ai pazienti e a tutto il personale (medici, infermieri, operatori) di non far “incontrare” malati Covid con altre persone in transito nell’ospedale.

Serve liberare posti letto: finché l’emergenza non sarà finita, perché non trasferire anche altri reparti dal Moscati al Landolfi di Solofra? (ad esempio Neurologia, Pediatria, Ginecologia, Ostetricia, Ortopedia, Oculistica, Fisiopatologia della riproduzione, Neuropsichiatria infantile).

Perché non riaprire il Pronto Soccorso di Solofra che potrebbe alleggerire, su emergenze più lievi e non legate al Covid, il carico del Pronto Soccorso all’ospedale di Avellino?

Serve, inoltre, dotare la palazzina Alpi (già allestita con 52 nuovi posti letto di Terapia intensiva e sub intensiva) delle apparecchiature necessarie e di nuovo personale sanitario.

Che senso ha quindi parlare di altri posti letto da reperire in giro per la città, quando quelli che già ci sono mancano di macchinari e medici per essere utilizzati?

Su una migliore, veloce e più funzionale organizzazione del Moscati, il Sindaco Festa avrebbe già dovuto dall’inizio farsi sentire. E su questa richiesta sono certo che troverebbe l’unanime consenso dell’intero Consiglio comunale, maggioranza e opposizione. Perché non dice nulla su una vicenda di cruciale importanza?

 

RESTARE A CASA E ORGANIZZARE ASSISTENZA DOMICILIARE 

La ricetta migliore combattere questa tremenda epidemia è restare a casa.

Ma a casa sono rimaste migliaia di persone non autosufficienti, malate, con difficoltà motorie, non autonome. O comunque cittadini che farebbero volentieri a meno di uscire se potessero ricevere servizi indispensabili a domicilio.

Il Comune non ha, ad oggi, organizzato un sistema vero e capillare di assistenza domiciliare.

Quel poco che si sta facendo è, come sempre, affidato alla infinta generosità di Caritas, Misericordia e poche Associazioni di volontariato.

Il Comune è assente. Eppure gestisce milioni di euro dedicati all’assistenza sociale dei propri cittadini.

Ci aspettiamo, su questo fronte, maggiore attenzione e una immediata inversione di tendenza nell’organizzazione di un servizio che possa limitare al massimo l’uscita da casa dei cittadini.

Un servizio ben organizzato e coordinato dal Comune, in partenariato con Enti e Associazioni, ben pubblicizzato e che possa garantire consegna a domicilio di farmaci, spesa, beni indispensabili, da offrire in primis alle categorie sociali in difficoltà. Questo sì che sarebbe davvero utile e che produrrebbe effetti concreti, dato che imperativo categorico è ancora “rimanere a casa”.

FESTA RIFERISCA IN CAPIGRUPPO OGNI SETTIMANA. SERVE AIUTO DI TUTTI

Da oltre un mese ogni istituto di rappresentanza democratica al Comune di Avellino è stato congelato. Stoppata l’attività del Consiglio comunale, delle Commissioni, di ogni riunione e confronto tra gli organi amministrativi. Il Sindaco si muove in assoluta solitudine, senza avvertire il dovere di consultare nessuno.

Dopo 13 giorni dalla nostra richiesta, lunedì mattina sarà ripristinato un minimo di confronto (in modalità Skype) tra i capigruppo consiliari.

Questa nuova modalità, a mio avviso, può sostituire (nella discussione e non certo nella deliberazione, che al momento comunque non occorre) le riunioni del Consiglio comunale.

Nella Conferenza dei Capigruppo sono infatti rappresentati tutti i partiti e le liste presenti in aula.

Siamo tutti consapevoli che non è tempo delle chiacchiere, come delle polemiche. E’ tempo di remare tutti assieme e siamo pronti ad aiutare Festa in ogni azione utile veramente alla nostra città.

Sono certo, quindi, che il Sindaco accetterà senza problemi la proposta di riferire (sempre in modalità telematica) una volta alla settimana, in una veloce e operativa riunione della Capigruppo, sulle azioni che il Comune sta attivando step by step, recependo anche i consigli dei rappresentanti eletti dalla nostra comunità”.