CALCIO AVELLINO SSD. Da Dalt si presenta: “Era fatta con la Turris ma poi e’ arrivata la chiamata dell’Avellino e non potevo rifiutare. Sono qui per vincere”.

CALCIO AVELLINO SSD. Da Dalt si presenta: Era fatta con la Turris ma poi e arrivata la chiamata dellAvellino e non potevo rifiutare. Sono qui per vincere.

di Lucio Ianniciello

Giocatore d’ esperienza per la categoria, in Italia dal 2004 giocando anche in Serie B, ecco Franco Da Dalt, primo acquisto del Calcio Avellino nella finestra di mercato di dicembre che si chiude il giorno 14: “Avellino e’ una piazza che era impossibile rifiutare. La storia di questo club e’ importante, e’ un orgoglio essere qui”. Le caratteristiche tecniche: “Sono un giocatore che si adatta,  duttile. Nel 4-4-2 posso fare tutta la catena di destra, nel 4-3-3 mezzala sia a destra che a sinistra. Penso di poter dare equilibrio ed essere utile”. L’argentino e’ stato allenato da due tecnici campani come Liquidato e Campilongo: “Liquidato l’ho avuto alla Frattese, mi faceva giocare terzino per sfruttare la mia corsa. Con Campilongo sono stato  l’anno scorso, ad Avellino lo conoscete, un grande allenatore”.

I lupi sono a -8 dalla capolista Trastevere, la strada e’ in salita o addirittura ripida: “Innanzitutto ringrazio Bucaro che mi ha dato la CALCIO AVELLINO SSD. Da Dalt si presenta: Era fatta con la Turris ma poi e arrivata la chiamata dellAvellino e non potevo rifiutare. Sono qui per vincere.possibilità di stare qui. L’anno scorso di questi tempi ero a -10 dalla vetta e poi ho vinto il campionato. Bisogna vincere, l’Avellino non merita queste categorie. C’è da lavorare, con l’impegno e il sacrificio tutto si risolve. Se loro continueranno a vincere, rimanendo attaccati al primato saremo i primi a fare gli applausi”. Bel tour de force per i lupi, domani arriva la Lupa Roma al Partenio Lombardi: “Tutti vengono qui a fare la partita della vita. Dobbiamo solo vincere”. Da Dalt e’ pronto: “Vengo da un periodo in cui ho sempre giocato al Campobasso, sto bene”. Un retroscena sulla trattativa che lo ha portato in Irpinia: “Era fatta con la Turris, poi mi ha chiamato il direttore e non potevo rifiutare Avellino”. Fa un apprezzamento ai modi di lavoro di Bucaro e Cinelli e si lascia andare al rammarico, da tifoso del Bocca, per la sconfitta nella finale della Coppa Libertadores contro i rivali del River Plate.