Calcio, Serie D. Liquidato: “Per il San Tommaso è come scalare una montagna, prima tappa a Torre Annunziata. Mi aspetterei una punta”.

Calcio, Serie D. Liquidato: Per il San Tommaso è come scalare una montagna, prima tappa a Torre Annunziata. Mi aspetterei una punta.

di Lucio Ianniciello

Ritorna a parlare Stefano Liquidato, non si può che cominciare con il rapporto concluso con il San Tommaso dopo la sconfitta interna contro il Nola fino al raggiungimento dell’accordo per la prosecuzione dopo circa 10 giorni: “Ci siamo parlati col presidente Marco Cucciniello e abbiamo cercato di dare una scossa con questa decisione. Era la cosa giusta da fare, poi per il bene di questa famiglia abbiamo fatto un passo indietro. Il 27 dicembre dopo riflessioni personali e societarie, il presidente mi ha riportato al capezzale del club. In breve avevano deciso di comprare il panettone per me, due giorni dopo l’ho ricevuto insieme al mio vice”. Come se ne esce dalla situazione di bassa classifica, grifoni terzultimi al giro di boa: “Non siamo in una buona situazione, dobbiamo lavorare. Bisogna arrampicarsi, la mia forza però sono i ragazzi che si impegnano. Si allenano a mille, se la società ci mette a disposizione qualche altro giocatore sarebbe ancora meglio. Venderemo cara la pelle”.

Domenica si va a Torre Annunziata per giocare contro un Savoia in forte ascesa e secondo in classifica: “Per noi sono tutti esami difficili. Il Savoia è una squadra importante, costruita per vincere. Ha risucchiata 10 punti al Palermo. Dobbiamo essere mentalmente sciolti, sarà una partita delicata, in salita. Siamo costretti a scalare la montagna, prima tappa a Torre Annunziata”. Prosegue con le metafore ciclistiche: “Ci vogliono gli scalatori ma noi siamo irpini, abituati a fare le salite. Quest’anno è una situazione particolare e sarebbe bello uscirne”. Questione mercato, ora chiuso in Serie D: “Sono andato via a trattative aperte. Non abbiamo fatto quello che avevamo preventivato. Ora bisogna pescare nel mercato degli svincolati e dei professionisti. Mi aspetterei una punta, abbiamo avuto solo Branicki. Andare a prendere uno svincolato è triste, non è facile. Speriamo di trovare l’occasione giusta. Magari un giovane di belle speranze”. Cosa è successo in sede di trattative e come si è giunti ad una situazione di classifica così critica: “Noi siamo i colpevoli, a partire dal sottoscritto. Ci sono stati problemi societari, poi qualcuno è venuto a darci una mano. Nel frattempo la dirigenza aveva lavorato per arrivare a giocatori importanti, per esempio Gennaro Esposito che invece si è accordato col Giugliano. C’era voglia di tirarsi fuori. Chiaro che dovrà iniziare un altro campionato e io sarò il primo condottiero. Attualmente la società naviga in situazioni tranquille. Il percorso è duro ma la squadra è stata ringiovanita tantissimo, contiamo nella corsa e fame dei ragazzi”.

Comunque nella rosa qualche ritocco c’è stato: “A Biancavilla, ultima mia trasferta, mi giravo per fare una sostituzione e vedevo tutti ragazzi senza barba. Ora ci sono più alternative”. Dal punto di vista psicologico si deve dare tanto: “Personalità e carattere. Vediamo se possiamo comprarle come diceva il caro commendator Sibilia (ride). Io cerco di sorridere perché anche in questo modo si può raggiungere un obiettivo. È una mia strategia, e’ importante per i ragazzi. Non posso essere un musone, è normale che in determinate circostanze mi faccio sentire in modo deciso”. Prima il Savoia, poi il Palermo, ecco cosa dice Liquidato che chiude con una battuta sull’Avellino: “Contro i rosanero si giocherà a Pratola Serra, quasi sicuramente sabato 11 gennaio, in anticipo. Capuano è tanta roba. È un professionista serio, esemplare e mastica di calcio. Ho tanta stima di lui. L’Avellino ha un totem, è cambiata anche la società. Spero che i lupi possano raggiungere i play off, noi dobbiamo fare il nostro percorso”.