Capitale italiana della Cultura. Capaccio-Paestum, Castellammare di Stabia, Giffoni Valle Piana, Padula, Procida e Teggiano candidate all’ambita investitura per il 2021

Capitale italiana della Cultura. Capaccio Paestum, Castellammare di Stabia, Giffoni Valle Piana, Padula, Procida e Teggiano candidate all’ambita investitura per il 2021

Capitale italiana della Cultura. Capaccio Paestum, Castellammare di Stabia, Giffoni Valle Piana, Padula, Procida e Teggiano candidate all’ambita investitura per il 2021Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella inaugura domenica Parma 2020

di Gianni Amodeo

Matera ha vissuto il 2019 all’insegna della straordinaria esperienza di Capitale europea per la Cultura, cedendo il testimone per il 2020 a Galway in Irlanda e a Fiume, in lingua croata Rijeka, che s’affaccia sull’Adriatico nel cuore del Quarnaro, modello di città cosmopolita e plurietnica per antonomasia con un ragguardevole patrimonio di memorie storiche per lo più ancorate alla Mitteleuropa asburgica, specie sul versante delle relazioni con l’Ungheria, senza dire del fascino delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, che la rendono uno dei maggiori poli attrattivi dei flussi turistici europei.

In stretta analogia e correlazione, con le importanti e significative ricadute in positivo che per la “Città dei sassi” ha rappresentato nella dimensione europea l’anno appena trascorso, sia in termini di riscoperta che di ribalta internazionale, Parma si appresta, intanto, a vivere il 2020 all’insegna della Capitale italiana della Cultura, con un palinsesto composto da 500, tra eventi e manifestazioni di alto profilo, con l’attivo coinvolgimento delle associazioni, onorando e facendo conoscere al meglio e compiutamente il ricco patrimonio umano e artistico che vanta la città, tra le più evolute nel panorama nazionale ed europeo per la qualità di vita e le opportunità di crescita civile che offre. E’ una città- va evidenziato- che investe nove milioni di euro, in media annua, per gli avvenimenti d’interesse sociale e culturale, con larga partecipazione di attori privati per una quota d’intervento economico che supera i cinque milioni. E con Parma l’obiettivo è aperto su Piacenza e Reggio Emilia, in grado di fare sistema territoriale, dalla cultura all’enogastronomia.

La cultura batte il tempo è filo conduttore del palinsesto di Parma2020. E’ il tema che focalizza, da un lato, il senso dello scorrere del tempo e, dall’altro, l’esigenza di proporre un modello urbano di città e uno stile di vita che rendano l’uomo libero dalla pressione che proprio lo scorrere del tempo, incalzante e veloce, esercita nella quotidianità del vivere. E domenica, alle ore 12,00 al Teatro regio, cerimonia istituzionale di Parma2020, con ospite d’onore il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in serata assisterà alla “prima” della Turandot di Giacomo Puccini.

E con Parma che si fregia dell’investitura di Capitale italiana della Cultura per l’anno in corso, è stato già diffuso il bando concorsuale di partecipazione per il 2021, secondo le disposizioni della legge Art bonus del 2014, messa a punto e proposta dal Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini. Paese. Alla scadenza dei termini sono 44, le città italiane che hanno risposto al bando.

            Per la Campania, in competizione sei città, che si citano in ordine alfabetico, CapaccioPaestum, Castellammare di Stabia, GiffoniValle Piana, Padula, Procida e Teggiano; un ricco e variegato panorama di sistemi urbani e realtà socio-territoriali con cospicui patrimoni storico-archeologici e artistici, oltre che naturalistici e paesaggistici da esibire, vere e proprie credenziali di interessante e solido profilo, per poter competere alla pari con le altre città aspiranti all’investitura del riconoscimento di Capitale italiana della Cultura. Un’ investitura che genera per se stessa effetti a raggiera in termini di promozione e sviluppo turistico, per un importante opportunità di riscoperta e di valorizzazione dei territori che ne saranno gratificati. E tra le candidature spiccano quelle di Genova e de LAquila.

            I dossier con progetti e programmi di manifestazioni ed iniziative, comprese le audizioni dei soggetti proponenti, saranno vagliati dalla competente commissione e la prima scrematura si registrerà il 30 aprile, quando sarà reso ufficiale l’elenco ufficiali dei primi dieci Comuni finalisti. Il successivo esame delle proposte progettuali permetterà alla commissione entro il 10 giugno di comunicare al Ministero dei beni e attività culturali la candidatura della selezionata, da insignire del titolo di Capitale italiana della cultura 2021, con provvedimento ufficiale del Consiglio dei Ministri. Considerevole la dotazione economica riconosciuta alla città prescelta. E’ pari ad un milione di euro, quale investimento di supporto all’attuazione del programma degli eventi presentato.