Ciarambino: “Per cambiare Campania servono mani nuove e non quelle di Mastella, De Mita e Pomicino”

Ciarambino: “Per cambiare Campania servono mani nuove e non quelle di Mastella, De Mita e Pomicino”

La candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione a margine di un evento elettorale Ariano Irpino

“Quando Mastella è entrato la prima volta in Parlamento io avevo 3 anni e questi personaggi ancora vogliono occupare le istituzioni promettendo un futuro che non sono stati in grado di costruire ogni volta che hanno governato e con lui tutti gli altri, De Mita, Pomicino e i vari De Luca e Caldoro. Per scrivere il cambiamento di questa Regione servono mani nuove e le mani nuove sono le mie e quelle del Movimento 5 Stelle. Noi vogliamo puntare sulle aree interne che oggi sono 2 motori spenti con cui viaggia la Campania, che possono invece diventare il motore propulsivo della rinascita della Campania. Questi territori hanno grandi criticità, ma anche grandi opportunità: assurdo che in Toscana ci sia la via del Chianti, in Veneto la via del prosecco, mentre nel Sannio con le sue eccellenze agroalimentari e nell’Irpinia con i suoi vini di pregio la via della monnezza, perché dove ci sono aziende di eccellenza della filiera agroalimentare si vogliono fare mega impianti per i rifiuti che non portano turisti, ma solo camion della  monnezza”. Lo ha dichiarato Valeria Ciarambino ad Ariano Irpino, a margine dell’evento elettorale per il “Sì” al referendum costituzionale, al quale è intervenuto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Voglio occuparmi di tutte quelle criticità che finora non sono state risolte, a partire dalla Sanità perché il diritto alla salute deve essere garantito fino alle aree interne attraverso gli ospedali di comunità, ma voglio anche potenziare quegli ospedali che sono stati smantellati da Caldoro e De Luca, per esempio il Rummo che era stato sempre un fiore all’occhiello. Poi dobbiamo puntare sull’agricoltura 4.0 realizzando a Benevento una grande scuola di formazione in sinergia con l’Università per l’alta tecnologia applicata all’agricoltura, dove possano formarsi i giovani migliori di questo territorio. Questa terra – ha concluso Ciarambino – deve essere rispettata nella sua unicità: i borghi vanno valorizzati, utilizzeremo i fondi del Recovery Fund per portare anche la banda larga fin nelle aree più remote della Campania. Puntare sui borghi significa risolvere anche il problema dello spopolamento e far arrivare qui turisti da ogni parte del mondo”.