Cristiani per servire. Possibili elezioni politiche anticipate ? Ma allora quale è, o sarà, il ruolo dei cattolici ? Necessita una legge elettorale !

Cristiani per servire. Possibili elezioni politiche anticipate ? Ma allora quale è, o sarà, il ruolo dei cattolici ? Necessita una legge elettorale !

L’elezioni politiche anticipate sono una delle possibili ipotesi ventilate con troppa frequenza ! Ma in questa Torre di Babele, quale è o sarà il ruolo specifico dei cattolici ?

I Partiti e le ideologie che hanno svolto in passato un ruolo fondamentale tra la società e le Istituzioni, non svolgono più il principio della rappresentanza democratica. E’ quindi necessaria una nuova legge elettorale, promessa, ma non realizzata. Occorre una nuova generazione di politici onesti, specie cattolica, coerente con la vita politica, con l’agire verso la socialità ed in osservanza con il Magistero Sociale della Chiesa Cattolica  e non “cristiani vanitosi, sono una bolla di sapone” ( Papa Francesco Santa Marta 25 settembre 2014 ).

Quello che potrebbe avvenire, con le elezioni politiche, è una rincorsa al potere da parte di nuovi Movimenti, Formazioni e Partiti Politici, stante i molti simboli già presentati nelle ultime elezioni amministrative 2014, i quali non sono altro, per i trascorsi negativi anni ( infatti oggi 2014 tutti vogliono riforme !), che gruppi di potere, ( in aperta simbiosi di quanto diceva il Presidente Andreotti “ il potere logora chi non ce l’ha” !), quando, ormai, un sano bipolarismo si rende necessario per garantire una solida governabilità, in assoluto rispetto democratico .

Non è fare politica, non siamo “legati” ad alcuna “tendenza”, comunque commentiamo per dovere etico e responsabile di cittadini, avendo, come tutti hanno “visto” in passato, la constatazione di quanto affermiamo dal fatto incontrovertibile che oggi l’Italia necessita di una Politica incarnata, non in questo basculante incomprensibile agire politico, ma nella immissione di soli due grandi schieramenti politici, che potrebbero originare un Governo stabile.

E quando la governabilità diventa “impossibile”, si deve avere la possibilità con leggi elettorali civili e necessari “sbarramenti”, sempre in un sano bipolarismo, di ricorrere all’altro schieramento, come vige in quasi tutte le democrazie !

La consistenza politica funziona in modi assai diversi secondo il numero e la distanza ideologica dei Partiti che in un regime democratico influenzano profondamente nella vita delle Istituzioni e dove risultano leggi elettorali ispirate ad un proporzionalismo che ha pochi riscontri nei Paesi democratici con un numero di abitanti simili al nostro.

Immettendo nell’arena politica nuovi Partiti, Movimenti, Espressioni Politiche, è da ben 66 anni ( dal 1 gennaio 1948) che abbiamo avuto ogni sorta di Partiti, Movimenti, Coalizioni che hanno più o meno dato vita ad una governabilità della n/s organizzazione costituzionale, riducendo, da qualche “decennio”, la possibilità dell’intervento dei cittadini nelle elezioni politiche/amministrative e trasformando sempre più da voti di investitura in voti di indirizzo. Insomma il popolo conta poco o nulla !

Non bisogna dimenticare che altissimo è stato il contributo offerto sul piano culturale e giuridico dai cattolici ( quelli veri ) per una corretta definizione dei rapporti sociali dopo la guerra 1940/1945 in un atto, la Costituzione, di pacificazione dettato dall’esigenza di non introdurre motivi di conflittualità nel difficile momento della ricostruzione, si può e si deve riformare una parte della Costituzione che è “rigida”, ma  può essere modificata, oggi 2014, attraverso leggi particolari, per le quali sono previste complesse procedure

Ora in un momento dominato dalla sfiducia, criticità economica, incertezza politica, dove i toni di quest’ultima e della socialità si fanno sempre più aspri e privi di valori morali, dove si è chiuso un “ciclo politico” che ha portato traguardi più o meno significativi, si apre un “ nuovo scenario ” che deve tendere non ad avere colori diversi a secondo delle condizioni che si vuol far trovare il Paese, ma è compito dei moderati, soprattutto dei cattolici, di difendere onesti, autentici, chiari valori morali non negoziabili per ridare alle necessità della gente quella ormai persa sovranità, ordinamento originario, che appartiene al popolo onde rimuovere i vari problemi fin’oggi totalmente trascurati ( art.1° Costituzione).

Il nostro Paese è “preso” nella litigiosità politica con scambi di accuse senza minimamente curarsi se emergenze, divergenze od esigenze sociali siano degne di essere ritenute tali e vergognosamente lasciate nell’angolo più buio del buon senso del “ Palazzo ”.

Il mondo civile e quello cattolico è tra due fuochi : bisogna finirla con questi atteggiamenti, è  necessario, opportuno, augurabile uscirne fuori ! Provare si può !

Con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza” !

Previte Felice