CULTURA. Guerra ai batteri… giù le armi

CULTURA. Guerra ai batteri... giù le armi

Siamo stati cresciuti con l’idea che i microbi fossero qualcosa da cui difenderci; laviamo il cibo con il disinfettante, non facciamo giocare i bambini con gli animali e utilizziamo il sapone antibatterico per lavarci le mani…ma siamo proprio sicuri che siano loro i nemici?

Studi recenti dimostrano al contrario che è proprio una loro carenza o un’alterazione della composizione della flora microbica che abita nel nostro corpo ad essere correlata a molti dei disturbi che interessano la maggior parte della popolazione; ne sono un esempio le malattie autoimmuni, le malattie infiammatorie intestinali, le malattie psichiatriche, le malattie neurologiche di tipo degenerativo, il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari.

Nonostante il nostro tentativo di tenerli lontani il nostro corpo è pieno di batteri che prendono il nome di simbionti; entrambi traiamo un vantaggio dalla presenza dell’altro.

I principali fattori che influiscono sul tipo e sulla quantità di batteri che occupano il nostro corpo, e in particolare il nostro intestino, sono il nostro stile di vita e le nostre abitudini alimentari; in particolare la quantità di fibre insolubili presenti nella dieta e la presenza/assenza di carne e latticini sono i principali determinanti della composizione batterica intestinale che una dieta ricca di calorie provenienti da carne, latticini, zucchero, grassi vegetali idrogenati e povera in fibre sia una delle principali cause di obesità non è cosa ben nota quello che non tutti sanno è che questo tipo di alimentazione causa un’alterazione della flora microbica intestinale che porta alla proliferazione di batteri chiamati Firmicuti, che permettono ai soggetti obesi di assorbire dal cibo una maggiore quantità di calorie rispetto ad un soggetto normale.

Cosa fare dunque per nutrire al meglio i nostri batteri? Seguire una dieta che sia il più possibile varia, in modo tale da supportare una maggiore quantità di specie batteriche differenti, ricca di fibre e grassi vegetali naturali (ad esempio cocco o avocado).

Compatibilmente con la stagione facciamo quindi il pieno di cipolle, porri, piselli, cavolini di Bruxelles, prugne, fichi, mele, cereali integrali, cardi, finocchi, barbabietole, carote, kiwi, mele, mandorle e nocciole. Un valido aiuto può derivare anche dall’utilizzo di probiotici (microrganismi in grado di apportare benefici alla salute dell’ospite) e prebiotici (sostanze presenti negli alimenti che non vengono assorbite dal nostro intestino e vengono invece utilizzate come nutrimento dalla nostra flora batterica).

Una volta seguiti tutti questi accorgimenti non ci resta che dire “Cari batteri, pace fatta??”

 Dott.ssa Agnese Bettin