Dalla FITA un concreto gesto di solidarietà verso il settore: chi si è iscritto o si iscriverà nel 2020 non pagherà la quota fissa di iscrizione del 2021

Dalla FITA un concreto gesto di solidarietà verso il settore: chi si è iscritto o si iscriverà nel 2020 non pagherà la quota fissa di iscrizione del 2021

“Le associazioni che si sono iscritte e che si iscriveranno alla FITA nel corso dell’anno 2020, nel 2021 non dovranno pagare la quota fissa di iscrizione pari a 95 euro; chi si reiscriverà nel 2021 pagherà, dunque, solo la quota relativa al tesseramento dei soci”.

La Federazione Italiana Teatro Amatori, maggiore organizzazione del settore con circa 1.500 compagnie iscritte, sceglie un gesto concreto per ribadire il proprio sostegno alle compagnie in questo 2020 che, purtroppo, non si farà dimenticare.

Una scelta tanto voluta – spiega in una lettera alle compagnie il presidente nazionale FITA, Carmelo Pace – quanto impegnativa e complessa per la Federazione, che vive proprio grazie alle iscrizioni: conti alla mano, dichiara Pace, “essa determinerà una mancata entrata nel 2021 stimata in circa 130.000 euro, che rappresenta gran parte delle entrate”.

“Sino ad oggi – dichiara Pace – non abbiamo riscontrato nelle istituzioni alcuna attenzione verso il settore non profit della cultura e dello spettacolo. Si parla tanto di rilancio, ma si dimentica il ruolo che il nostro settore da sempre ha svolto e svolgerà, specialmente a livello territoriale, per sostenere le attività culturali e di spettacolo. Le nostre compagnie hanno bisogno di essere incoraggiate e sostenute e una grande Federazione come la nostra non si è tirata indietro. La loro inattività determinerebbe la desertificazione culturale e sociale di tante comunità, specialmente le più piccole. Quello che abbiamo fatto vuole anche essere un esempio e uno stimolo per le istituzioni o, se volete, una provocazione. Noi – conclude il presidente FITA – continueremo la nostra attività gestendo al meglio il 2020 per prepararci ad un prossimo anno di Teatro, che speriamo tutti sia migliore”.

La Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) scrive alla SIAE per proporre

un’azione comune a sostegno del settore 

La Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) propone alla SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori, “un’azione comune volta a favorire, quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, la ripresa delle attività teatrali”: un fronte unico e solidale, insomma, che possa collaborare con l’universo non profit dello spettacolo dal vivo, considerato il ruolo essenziale che esso riveste nel territorio.

Il messaggio è contenuto in una lettera inviata da FITA al presidente della Siae, Giulio Rapetti Mogol, e firmata dal presidente nazionale della Federazione, Carmelo Pace, e dal consigliere con delega in materia, Giunio Lavizzari Cuneo.

“Ci rendiamo perfettamente conto – si precisa nella lettera FITA – che i margini di manovra della SIAE non sono molto ampi e non pensiamo di proporre agli autori iscritti di rinunciare ai loro compensi”. Ma qualche proposta percorribile è già pronta: la “riduzione dei compensi minimi previsti per le rappresentazioni teatrali” e un “sostegno alle compagnie amatoriali finanziato con la quota dei diritti d’autore di spettanza SIAE”. Massima apertura, comunque, per altre iniziative da ideare e concertare insieme.

La proposta lanciata alla SIAE arriva a pochi giorni da un altro atto di concreta solidarietà compiuto da FITA nei confronti delle proprie compagnie: quelle già iscritte o che si iscriveranno nel corso del 2020, infatti, nel 2021 non pagheranno la quota fissa d’iscrizione.

“Il nostro teatro ha un ruolo vitale nel territorio – commenta Pace – e queste nostre azioni forti vogliono essere una risposta alla latitanza che invece perdura da parte delle istituzioni. Nella SIAE, che nello spettacolo dal vivo ha una delle sue voci principali, ci auguriamo di trovare un partner sensibile e propositivo. Come FITA intanto – conclude – continueremo a seguire questa linea di solidarietà e di concretezza”.Dalla FITA un concreto gesto di solidarietà verso il settore: chi si è iscritto o si iscriverà nel 2020 non pagherà la quota fissa di iscrizione del 2021