Emergenza idrica è solo l’inizio: la crisi è planetaria

Emergenza idrica è solo l’inizio: la crisi è planetaria

di Saverio Bellofatto

Emergenza idrica è solo l’inizio: la crisi è planetariaQuest’anno non solo in  Irpinia ma in tante zone della penisola, capitale compresa  e oggi nella nostra comunità  Avella sono state colpite da una crisi idrica senza precedenti e, purtroppo è solo l’inizio di questo gravissimo problema dovuto in gran parte ai cambiamenti climatici conseguenti all’inquinamento, ma anche allo spreco, alle perdite di questo prezioso liquido attraverso acquedotti fatiscenti o ancora all’uso di acqua potabile per irrigazione in agricoltura e usi industriali. Recita in uno dei suoi famosi rap Giovanni De Feo ideatore del metodo Greenopoli  “sciacqua sciacqua ma usa poca acqua” è proprio questa è una delle prime soluzioni da adottare per il risparmio dell’acqua. L’acqua è una risorsa preziosa, esauribile, poco disponibile e la sua distribuzione planetaria non è equamente  distribuita.
Il 97% dell’acqua è salata, soltanto il 3% è dolce, di cui solo 1/3 può essere utilizzato dall’uomo, poiché, gli altri 2/3 sono trattenuti nei ghiacciai e nelle nevi permanenti.
Infine, questo 1% non è rappresentato dalla sola acqua di superficie: contribuiscono a formare l’intero quantitativo sia l’acqua dispersa nell’atmosfera sia quella delle falde idriche.
L’acqua è una risorsa limitata, fonte di vita e alla base di ogni attività antropica, dal bere al lavarsi, indispensabile per coltivare la terra e per produrre gran parte del cibo necessario al sostentamento.
Nonostante l’acqua sia una risorsa così preziosa, la sua presenza e disponibilità viene spesso data per scontata. Consumata e inquinata senza troppi riguardi.

Scienziati e studiosi prevedono per il 2040 una crisi irreversibile delle risorse idriche che potrebbero e in molti casi già sono motivi di conflitti e di guerre.   La gestione dell’acqua e stata per secoli proiettata a fornire il maggior numero di risorse alla gente, all’industria e alla agricoltura, migliorando le tecnologie che assoggettassero la natura ai nostri bisogni, facendoci spesso non riflettere sulle conseguenze a cui andavamo incontro: oggi la natura ci presenta il conto e noi non possiamo essere solo spettatori indifferenti o critici nei confronti della politica e dei gestori delle risorse. Le soluzioni sono ancora possibili, bisogna investire le risorse pubbliche innanzitutto nel rinnovo delle reti idriche, al trattamento e recupero delle acque reflue, alla riduzione della salinità  e alla raccolta di acque piovane. , Bisogna trovare al più presto un giusto equilibrio tra sviluppo di nuove fonti e misure di risparmio dei consumi, sostenendo un approccio integrato del ciclo dell’acqua. Solo camminando in questa direzione, tutti insieme possiamo contribuire ad arginare e risolvere questo dramma.