Foreste italiane: nuova linfa dai decreti ministeriali sbloccati ieri In una nota, il commento del CREA che ha fornito il supporto tecnico scientifico al Mipaaf e alle Regioni

Foreste italiane: nuova linfa dai decreti ministeriali sbloccati ieri    In una nota, il commento del CREA che ha fornito il supporto tecnico scientifico al Mipaaf e alle Regioni

La conferenza Stato Regioni ha approvato ieri i primi 2 testi di decreto previsti per l’attuazione del Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (d.lgs. 3 aprile 2018, n.34). Questi, ora inviati al MIPAAF per essere ufficialmente emendati come Decreti ministeriali, rappresentano un passaggio storico perché forniscono una prima base unitaria nazionale per la salvaguardia dei nostri boschi, patrimonio del Paese. Regioni e Ministero, con il supporto dell’Osservatorio Foreste del Centro di ricerca Politiche e bioeconomia del CREA, hanno redatto insieme i criteri minimi nazionali per la formazione professionale degli operatori forestali e per l’iscrizione agli elenchi o albi regionali delle imprese che eseguono lavori o forniscono servizi forestali. “Il concetto di competenza per una materia tecnica come la gestione del bosco rappresenta infatti il presupposto per la conservazione dell’ambiente e la fornitura di servizi ecosistemici fondamentali per la società di oggi e per le generazioni future – Ed è solo l’inizio, spiega Raoul Romano, responsabile dell’Osservatorio Foreste CREA Politiche e Bioeconomia – Abbiamo altri 7 decreti in materia da portare ad approvazione e poi occorre portare avanti anche il trasferimento delle conoscenze tecniche e scientifiche alle regioni, ai portatori di interesse  e agli operatori forestali. A tal proposito, insieme alla regione Piemonte, prosegue infatti il Progetto pilota FORItaly, che vedrà prossimamente la realizzazione in Calabria di 2 giornate tecniche in bosco sulla formazione e sulla sicurezza degli operatori forestali”. Le foreste italiane si estendono per il 36,4 % della superficie nazionale (10,9 mln di ettari) sono in costante aumento (+72,6% dal 1936 al 2005), ma è necessario gestirle in modo sostenibile, con responsabilità e competenza per poter sfruttare al meglio le loro potenzialità e valorizzarne il capitale naturale, dal ruolo ambientale (cambiamento climatico, dissesto idrogeologico, tutela ambientale) ai servizi culturali, senza dimenticare le ricadute economiche.  Tra le industrie sostenibili e circolari, quella del legno e dei sui derivati (Sistema Legno), è il settore più sviluppato in Italia e raccoglie oltre 452.000 addetti in 111.000 imprese nelle sole industrie del legno e del mobile a cui si aggiunge il settore carta e cartoni che occupa 26.500 addetti in 169 imprese. Circa il 4% degli occupati in Italia.