Forino (Av): Scuola Marconi, arriva la citazione in giudizio per 915.000 euro di danni da parte della ditta addetta alla conservazione statica esterna delle mura dell’edificio.

Forino (Av): Scuola Marconi,  arriva la citazione in giudizio per 915.000 euro di danni da parte della ditta addetta alla conservazione statica esterna delle mura delledificio.

È di 915.000 euro la richiesta risarcitoria presentata con atto di citazione dalla ditta Alba Costruzioni che era vincitrice del band per la conservazione statica delle mura esterne dell’ edificio Palazzo Marconi sito in Piazza Tigli al Comune di Forino. Tutto questo si apprende dalla determina del Settore Area Amministrativa n.111 del 13-11-2019 pubblicata sull’ albo pretorio del Comune Irpino. La storia dell’ edifico di Palazzo Marconi parte nel 2016, quando verso la metà del mese di marzo, si videro le prime ruspe ed i primi escavatori iniziare i lavori di quell’ormai malconcio ex Edificio Scolastico. Tanti cittadini in effetti tirarono un sospiro di sollievo ed una speranza, quella che finalmente quel luogo che tanti anni prima era stato luogo simbolo per tante persone perché da sempre ospitante le Scuole Elementari finalmente potesse ritornare ai lustri fasti che furono, anche perché, chiedendo variegate informazioni a politici locali, e componenti delle ditte che li operavano allora, tutti davano conferma che lo stato d’uso della ventura opera sarebbe stato scolastico, come tra l’ altro era , ed è prevista dal finanziamento. Molti pensarono, un plesso finalmente all’avanguardia e dunque basato sui nuovi criteri antisismici moderni che avrebbe permesso la chiusura di qualche altra struttura scolastica dubitativamente non a norma. La nostra felicità era ancor più alimentata sia dalla politica locale quanto dal cartello illustrativo che ci indicava un termine anche molto breve alla fine dei lavori di completamento. Dunque tutto bello, tutto buono e forse anche caratteristico vedere le vecchie mura dell’edificio ingabbiate da una mastodontica struttura per cercarne un recupero voluto, costretto o dovuto dagli organi delle Belle Arti per salvaguardarne l’antichità. Ma anche su questo punto tante persone si chiesero gia’ allora il reale valore di salvaguardia di quelle vestigia mentre senza né essere ne’ architetti, né ingegneri ci si accorse del loro marciume strutturale e forse l’inadeguatezza di poggiarle su di una costruzione ex novo che si doveva costruire. Da quel momento un nulla di fatto, e mentre tanti si sarebbero attesi la consegna lavori il 16 luglio 2017 come era previsto, ora si ritrovano con un pugno di mosche, di una matassa difficile da sbrogliare. Ed in tanto il faldone di risarcimento danni di 915.000 euro pesa come un macigno; vedremo cosa accadrà. Da Bio