FORINO: LA TERRA DEI FUMI E DEI TUMORI.

FORINO: LA TERRA DEI FUMI E DEI TUMORI.

FORINO: LA TERRA DEI FUMI E DEI TUMORI.Chi è artefice dei suoi mali , pianga se stesso! Domenica mattina , per puro caso, dovendomi recare nella vicina Monterforte, ho preferito transitare per la cosiddetta via delle Breccelle. Spettacolo davvero orribilmente vergognoso. La Valle sotto dove sita il paese, immersa in una nube inquietante di fumi, che come una matrigna di morte avvolgeva case, strade , ville e cittadini, che negli stessi luoghi dove dimorano neanche se ne possono accorgere , di questo nemico invisibile agli occhi. E tutto questo, non è l’ occasionalità, ma ormai da anni la stabilità delle cose, dal mese di maggio al mese di novembre. Una Ilva continua a cielo aperto incontrollabile ed incontrollata. Ed i controllori che dovrebbero controllare i controllori dove sono? Ed intanto, non passa mese che le bacheche comunali di strada , non si riempiono di povere anime volate in cielo, per patologie tumorali, legate per lo più alle vie aeree , tiroide , polmone ed anche intestino. Non sappiamo la correlazione, bisognerebbe che qualche Pubblicano dei Palazzi Comunali iniziasse ad agire in questa direzione con studi, censimenti anagrafici delle morti ed altro, anche perché chi è delegato per l’ ambiente , dovrebbe avere anzi ha il dovere prima per competenze, poi come obbligo della propria funzione oltre che sensibilità civica. Ma la cosa che mette in chiara luce, il reale e maestoso problema, sta proprio nel raffronto dell’aria riuscito a fare fotograficamente con la vicinissima Monteforte. Aria tersa , nitida , adamantina. Ed allora, il nesso causa potrebbe calzare bene. Non è che a Monteforte non si muoia di tumore, ma intanto il guado offerto tra la Valle dei Fumi ed il paesaggio Montefortese , lascia in ognuno di noi tanto sconforto e la consapevolezza che a Forino, qualcosa davvero non vada proprie per le vie giuste. Non si può piangere sul latte versato, ma qua più di latte, si dovrebbe dire “E’ ora di iniziare a combattere per le vite spezzate” e questo ad iniziare dalle istituzioni locali, fino agli stessi cittadini. DANIELE BIONDI