I limiti imposti alla libertà sono inammissibili in una democrazia , ma il nemico da battere è il Coronavirus, e quindi bisogna accettarli.

I limiti imposti alla libertà sono inammissibili in una democrazia , ma il nemico da battere è il Coronavirus, e quindi bisogna accettarli.

Chi come me, ha vissuto per motivi di lavoro anni in nazioni dove i regimi erano autoritari, come Cina, Arabia Saudita, Iran, Iraq , Russia, UAE, Giordania, Siria, Tunisia e Oman, ha acquisito i limiti di libertà, a cui un popolo si adatta a vivere.

Invece, le presunte carenze del popolo italiano, a rispettare ordinanze varie, forse deriva per essere stati sotto il regime fascista. Questo, si può concepire, e non giustificare a quelle generazioni, che hanno vissuto sotto quel regime, ma non alle generazioni post guerra e quelle giovanili attuali, vedi movida e il travaso avvenuto di popolazione da nord a sud, dei meridionali residenti nella zona rossa.

Tutto ciò, non avviene solo in Italia, ma anche altrove, come si è potuto constatare in Spagna, l’altro giorno, con l’incontro calcistico Valencia – Atalanta, dove nello stadio si è giocato a porte chiuse, mentre centinaia di tifosi erano assembrati fuori dello stadio. Allora a che servono i limiti di assembramento?

La nostra speranza e credo di quella della maggioranza degli Italiani, è che, il Presidente del Consiglio Conte, rimanga fermo nel concepire la linea della massima fermezza , anche con altri sistemi più duri se necessari, come l’arma più giusta da usare nella battaglia contro il coronavirus.

Certo, non sarà facile per lui, resistere alle varie posizioni dei componenti il suo governo, ma se dovesse perdere di vista l’unica e sola ragione, che giustifica uno sorta di stato d’assedio in casa, che non solo limita le libertà degli italiani, ma che, è destinato a colpire pesantemente quelle attività dell’economia nazionale più esposte, di cui non si parla mai.

Come: i liberi professionisti (Geometri, Ingegneri, Architetti, Commercialisti ecc.), Artigiani, Piccole aziende agricole e il Piccolo Commercio. Tutto questo settore, vive con difficoltà le restrizioni di movimento, sia delle persone che dell’approvigionamento.

Per tutto ciò, Conte , si assumerà una gravissima responsabilità, se viene meno la fermezza e non terrà conto anche delle difficoltà del terziario e dovrà renderne conto a tutto il Paese.

Carmine Martino