Il presidente Domenico Biancardi, in relazione alla nota dal sindaco Tropeano, chiarisce

Il presidente Domenico Biancardi, in relazione alla nota dal sindaco Tropeano, chiarisce

“Resto sorpreso dalle affermazioni farneticanti, tanto per utilizzare lo stesso aggettivo caro al sindaco di Montefredane, rese da Valentino Tropeano.

Sono dispiaciuto perché il riferimento non era assolutamente alla sua persona, al suo ruolo istituzionale e a quello politico. Anzi, da parte mia la stima, che rinnovo, è massima. Altrettanto vale per il direttore e per i rappresentanti dell’Ato Rifiuti.

La mia critica era rivolta esclusivamente alla Regione che ha creato tali realtà e da anni le costringe a vivere nel limbo, una fase di sospensione. Ricordo benissimo che lo stesso Tropeano mi ha rappresentato, più di una volta, i disagi creati dal fatto che la Regione non avesse definito le condizioni per una loro piena operatività. Nessuna accusa, dunque, alle persone. Meglio ribadirlo.

Detto ciò, però, ritengo davvero assurdo e irrispettoso che un sindaco, rappresentante di una comunità, di un territorio, consideri la Provincia “un ente che è rimasto solo sulla carta e che si fa notare esclusivamente per le toppe di asfalto da realizzare lungo le strade di competenza”. Affermazioni che si commentano da sole. Le competenze della Provincia sono note ai più. Dovrebbero essere note, a maggiore ragione, a chi indossa la fascia tricolore.

Infine, non nascondo una certa sorpresa – ma forse dovevo prevederlo – relativamente al fatto che Tropeano si sia improvvisamente svegliato dal torpore proprio nel momento in cui ci apprestiamo a designare amministratore unico e direttore generale di IrpiniAmbiente. Ci sono le nomine, ecco gli appetiti! Anzitutto, non credo che una persona in più al vertice della società possa complicare la gestione e non renderla snella. C’è la certezza che sarà il contrario, perché le due figure saranno complementari e il lavoro resterà efficace ed efficiente, senza aumentare i costi.

Forse Tropeano, ragionando con le vecchie logiche spartitorie di una politica che non c’è più (fatta eccezione per l’ultimo giapponese), pensava di avere voce in capitolo. Ma così non è stato. E non sarà. Abbiamo promosso come Provincia un bando per selezionare la figura del direttore generale, con determinati requisiti proprio per cercare manager che abbiano precise caratteristiche. Lo stesso faremo per l’amministratore unico. La logica è quella di individuare professionalità in grado di mantenere e, se possibile, migliorare gli standard di IrpiniAmbinte. La società è un modello di gestione per l’intera Campania, grazie alla collaborazione negli anni tra la proprietà (la Provincia, appunto) e la governance dell’azienda. Azienda che Tropeano minaccia chiaramente di abbandonare quando parla di adottare soluzioni diverse in futuro.

Va ricordato a Tropeano che questa è una società creata dieci anni fa dalla Provincia, a totale capitale dell’Ente, quindi costantemente supportata dalla Provincia, anche in termini economici per aspetti legati agli investimenti e al miglioramento delle strutture. Le stesse interlocuzioni tra IrpiniAmbiente e Ato sono state salutate con favore dall’amministrazione provinciale che le ha sempre favorite. Basta chiedere ai vertici societari.

Ma Tropeano, più impegnato a pettinare le bambole che a rendersi conto delle competenze della Provincia e dell’azione dell’Ente per il ciclo rifiuti, non s’è accorto di tutto questo. Queste precisazioni, anche con toni piccati, erano doverose. Sono comunque pronto a incontrare il sindaco Valentino Tropeano e a chiarire con lui ogni aspetto, rimarcando la profonda stima personale per nulla messa in discussione da questa vicenda”.