Incendio di Sarno, primi dati su concentrazioni di diossine

Incendio di Sarno, primi dati su concentrazioni di diossine

Sono disponibili i primi dati sulle concentrazioni di diversi inquinanti in atmosfera, tra cui idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine e furani, riscontrate da Arpac a Sarno (Salerno) nei pressi dell’impianto appartenente alla ditta PRT srl dove, nella notte tra l’11 e il 12 marzo 2020, si è sviluppato un incendio di consistente entità.

Gli esiti analitici del primo ciclo di campionamento, effettuato nell’arco di ventiquattro ore dal 12 al 13 marzo, evidenziano per diossine e furani un valore di concentrazione pari a 0,738 pg/Nmc I-TEQ (picogrammi per metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). Il risultato è superiore al valore di riferimento proposto dall’organismo tecnico tedesco Laenderausschuss fuer Immissionsschutz, pari a 0,15 pg/Nmc, generalmente utilizzato dalla comunità scientifica.

I risultati di un secondo ciclo di campionamento, effettuato nell’arco di quarantotto ore dal 14 al 16 marzo, evidenziano per diossine e furani un valore di concentrazione pari a 0,2745 pg/Nmc I-TEQ, anche in questo caso superiore al valore di riferimento del LAI ma nettamente in diminuzione rispetto a quanto riscontrato con il precedente campionamento.

Nel periodo di campionamento di ventiquattro ore dal 12 al 13 marzo, si è riscontrata poi presenza di IPA, con un valore rilevato pari a 1,4 ng /mc (nanogrammi per metro cubo). La normativa vigente (decreto legislativo 155/2010) indica un “valore obiettivo”, calcolato però come media annua e per il solo Benzo(a)Pirene, pari a 1 ng/mc.

Il monitoraggio della qualità dell’aria per rilevare la presenza di polveri sottili è stato effettuato sia con un campionatore posto a ridosso del sito interessato dall’incendio, che con un laboratorio mobile posizionato in località Ingegno nel comune di Sarno.

Per quanto riguarda il primo monitoraggio, il valore medio giornaliero di concentrazione di PM10 riscontrato in un arco di ventiquattro ore dal 12 al 13 marzo, pari a 48 μg /mc (microgrammi per metro cubo), risulta inferiore al valore limite giornaliero di 50 μg /mc indicato nel decreto legislativo 155/2010.

I risultati del secondo monitoraggio, che comprende diversi inquinanti oltre alle polveri sottili, vengono resi disponibili in un’apposita sezione (http://www.arpacampania.it/web/guest/1099) del sito istituzionale dell’Agenzia. Al momento sono aggiornati alle otto di stamattina e sono in corso di ulteriore aggiornamento.

Alla luce dei risultati riscontrati finora, l’Agenzia sta proseguendo le attività sul campo per valutare gli effetti dell’incendio. Ulteriori risultati verranno diffusi non appena disponibili.

 

 

Il Dirigente del Servizio Comunicazione
dott. Pietro Funaro