La chiesa parrocchiale di Pressano – Lavis nel Trentino dedicata a San Felice da Nola Presbitero

La chiesa parrocchiale di Pressano – Lavis nel Trentino  dedicata a San Felice da Nola Presbitero

La chiesa parrocchiale di Pressano – Lavis nel Trentino  dedicata a San Felice da Nola PresbiteroL’intitolazione della chiesa parrocchiale di Pressano a San Felice da Nola Presbitero, Confessore e Martire, ubicata presso un cimitero, è certificata come già esistente in un atto di infeudazione del 25 aprile 1163, in una pergamena risalente al XIII secolo relativa all’assegnazione delle decime nel territorio della borgata, nonché in documento del 1320. La chiesa era una curazia dipendente dalla matrice di Giovo, ma con decreto del 15 maggio 1919 il vescovo Celestino Endrici la svincolò promuovendola a parrocchia.

         La struttura architettonica, in origine di impianto gotico, del quale mantiene volte e costoloni nelle tre navate, è stata oggetto di interventi di ristrutturazione dovuti agli aggiornamenti stilistici. Al Settecento risale il campanile, mentre all’inizio del Novecento ne fu completamente ristrutturata la facciata secondo i dettami dello stile neoclassico. Questa presenta un primo livello con quattro colonne che reggono la trabeazione e un timpano spezzato in cui si inserisce una struttura rettangolare con oculo centrale. All’interno è da segnalare il patrimonio artistico, risalente agli apporti dei secoli XVI, XVII e XVIII, costituito da tele, altari, stucchi di recente restaurati, e soprattutto da un notevole ciclo di affreschi in uno dei quali è raffigurato San Felice Presbitero da Nola in veste sacerdotale.

La chiesa parrocchiale di Pressano – Lavis nel Trentino  dedicata a San Felice da Nola PresbiteroDato che la chiesa è affiancata da un cimitero, come avviene anche in altri comuni del Veneto e del Trentino, nello specifico per quelle intitolate a S. Felice Presbitero da Nola, quali la prima pieve di Trichiana (Bolzano), e quelle di Fierozzo e Bono del Bleggio (Trento), [1] l’intitolazione potrebbe far supporre, in verità senza validi indizi storici, un collegamento con il Coemeterium nolanum, dove il Santo ebbe il suo sacello, e, pertanto, essere stato considerato il protettore dei Camposanti.

Antonio Fusco

[1] Cfr. per queste   località gli articoli su San. Felice Presbitero pubblicati su Bassairpinia.it e il Cazziblog..