La comunità del Baianese oggi saluta per l’ultimo viaggio Padre Agostino Acierno, il francescano dall’animo gentile e di profonda spiritualità.

La comunità del Baianese oggi saluta per l’ultimo viaggio Padre Agostino Acierno, il francescano dall’animo gentile e di profonda spiritualità.

di Saverio Bellofatto

Padre Agostino Acierno è tornato alla casa del Padre, francescano per lunghi anni cappellano militare e poi parroco della chiesa della Madonna del Carmelo a Mugnano del Cardinale, anche con il suo pensionamento non ha mai smesso di celebrare la santa messa a Santa Croce a Baiano e ancora prima al Purgatorio ad Avella. Una profonda spiritualità e una grande disponibilità all’ascolto e alla riflessione questo il percorso di Padre Agostino che voglio ricordare pubblicando integralmente il suo intervento alla presentazione del libro Il Cantico delle Creature di Alessia il 22 Ottobre 2011 al Liceo Artistico di Avellino. Tra l’altro, del libro, Padre Agostino ha curato anche la prefazione.

La comunità del Baianese oggi saluta per l’ultimo viaggio Padre Agostino Acierno, il francescano dall’animo gentile e di profonda spiritualità.Permettetemi una riflessione molto opportuna, mentre diamo spazio a questo momento celebrativo, che involve i nostri sentimenti di comunità scolastica: per Alessia. Io dico si nasce con delle qualità umane e spirituali, che, nel tempo diventano supporto della nostra vita umana e giovane. E di tutto quanto, nel quotidiano, con l’intelligenza e l’intuito , ti accingi ad evolvere e ad esprimere; soprattutto ogni qualvolta  avverti di essere partecipe di questo mondo, che ti appartiene  e ti sprona e ti incoraggia a vivere: i sentimenti e le intuizioni, che la realtà creaturale porta con se. Qui inizia quel cammino “ misterioso” nel quale  ti trovi obbligato a dover realizzare tutto quanto avverti dentro all’anima: che vuole esprimersi, uscire da te, per guadagnare il mondo e le postazioni: che interessano la tua operosità  e il tuo avvenire.   Che, nonostante le tante limitazioni e le inevitabili sofferenze, quale esigenza fondamentale della natura e dell’anima, ti esorta a scoprire, incessantemente, il mistero di Dio e ad evolvere quella tematica di spiritualità  che è  indice della valenza esistenziale di ogni creatura. Per conseguenza ti trovi anche a partecipare al travaglio della vita tua e degli altri esseri, con i quali hai fissato coscientemente di vivere e realizzare i tuoi ideali, misti alle ansie di creatura intelligente, legata a tutto quanto il mondo e gli uomini ti ispirano e ti chiedono di operare. Questa mattinata vuole essere, nel mio e vostro desiderio, gioioso momento di breve analisi psicologica, umana e spirituale della personalità di quella creatura e vostra amica: Alessia, che vogliamo far rivivere nella nostra memoria storica.  Soprattutto valutare quanto la sua persona, la sua vita, i suoi lineamenti cristiani hanno influenzato e dal punto di vista umano e quello spirituale le nostre anime. Ma soprattutto, quanto, ella, con i suoi sentimenti e la sua vita, ci ha aiutato a riflettere il mistero cristiano, che ha al centro Gesù Cristo, figlio di Dio incarnato: morto e risorto per la nostra salvezza. Alessia, con la sua naturale e profonda sensibilità  ha percepito questo itinerario, che è razionale e metafisico insieme. L’ha vissuto con cuore semplice ed intelligenza percettiva: di cui era ricca. Lei era protesa, con la sua anima cristiana, a vivere le istanze che avvertiva profonde  nel suo essere: intelligente e sensibile. Ricca della sua  fede cristiana che le dava profonda sensibilità e spirito proteso nel domani. Mi fu riferito che, alcune volte, tra il gruppo degli amici, ha fatto notare, con garbo e senso etico, come certi gesti o espressioni non erano consoni per un credente. Alessia  esprimeva , con un accenno di sorriso, il suo gradimento  per le attenzioni che le si davano: che sommamente meritava per i tratti della sua innocenza,  dove non trovavi molte parole, ma godevi di quella serenità che la sua anima ti notificava. Ed è così: perché   l’anima è il mistero della sapienza di Dio in noi, dentro di noi, a cui totalmente facciamo riferimento, e per le sicurezze di cui abbiamo bisogno e per il contento che avvertiamo sulla base della grazia di dio: che è ricchezza ed equilibrio del nostro travaglio spirituale.  Quando la incontravo  per strada, a passeggio col suo papà Saverio, oltre al dirle i miei sentimenti di affetto umano, caratterizzato anche dalla parentela, osservavo, tout court, il cipiglio del suo viso: intuitivo e intelligente, che esprimeva garbati interrogativi, oltre il gentile piacere dell’incontro.

La delicatezza della sua spiritualità, che scaturiva spontanea dalla sua persona e dai lineamenti del suo volto, e il suo rapportarsi ” cordiale” senza esibizione alcuna, con la sua espressività innocente, ti notificava con squisita naturalezza, quella sua ben delineata psicologia, che tu scoprivi e intuivi anche osservando i suoi piccoli – grandi capolavori, nati dal suo  “genio artistico”. E non è  solo una benevola osservazione, ma anche l’immagine luminosa , che ti suscita dentro, il contemplare quel gioco di colori e di immagini: tutti belli, tutti armoniosi, tutti regolati da un equilibrio pittorico, lasciatemi dire, dei grandi artisti. Mi sono fermato, tante volte, a guardare quei quadretti, vividi della sua  arte, accostata, con meravigliosa sensazione alla natura; e ti piace di ammirarli, dove, tra l’altro, traspare anche il suo viso innocente e la sua anima ricca di purezza e di amabilità. Voglio dare atto, oggi, con la nostra presenza, dell’affetto e della stima per lei; che, con le sue pregnanze psicologiche ed umane, ci indica, silenziosamente, la grandezza della sua anima, riposta in una semplicità  intelligente: aperta al dialogo eloquente della sua anima cristiana. E non vorremmo lasciare, solo a questo prezioso momento, il ricordo cordiale e simpatico per lei. Ma portarlo nel nostro cuore anche come stile di vita: pedagogicamente ricca degli atteggiamenti della sua anima attenta alle evenienze del quotidiano, a cui, lei intelligentemente partecipava e che commentava col suo sguardo luminoso, che attraeva la tua pensosità e l’affetto cordiale e benevolo per lei. Così questo giorno, affettuosamente scolastico, per la sua fruttuosa presenza, diventerà, per tutti noi, patrimonio di sapienza esistenziale e regola anche di gentile comportamento di vita.